segnalato da Silverio Lamonica
“La Storia di Anna P narrata da lei medesima”
(The Story of Anna P as told by herself)
di Penny Busetto
Il sito “Mail & Guardian, Africa’s Best Read” ha pubblicato di recente una recensione in merito a due opere di due scrittori sudafricani che hanno ottenuto un riconoscimento dall’Università di Johannesburg: Zakes Mda e Penny Busetto (esordiente).
Ci occupiamo di quest’ultima: il motivo è racchiuso nella recensione (tradotta dall’inglese) riportata nel “link” suddetto.
Ecco il sunto della parte iniziale del racconto con il commento del recensore:
“Il romanzo onirico di Busetto ‘The Story of Anna P As Told by Herself’ è ambientato principalmente nell’Isola di Ponza al largo della costa italiana, ma ha un ossessionante retroscena sudafricano che occupa circa un quinto della narrazione.
Anna lavora serenamente nell’isola come insegnante di inglese. L’apparente serenità della sua vita lavorativa giornaliera è interrotta bruscamente dalle richieste – all’inizio saltuarie, insistenti quando vien meno nel rispondere – dell’ ispettore di polizia Lupo, di vederlo nel suo ufficio ad Anzio, in terraferma.
Ciò che svia il lettore è l’abile presentazione con cui Busetto introduce Anna, inoffensiva e dalla vita irreprensibile: è modesta e compassionevole, un’insegnante competente, che fa seriamente il suo dovere e il cui unico tratto apparente, degno di nota, è la sua lieve eccentricità: trascorre il tempo libero per lo più a vagabondare per l’isola e a godersi solitari picnic.
Il primo indizio che tradisce le apparenze, ci vien dato quando scopriamo che Anna frequenta una “lavoratrice del sesso” ad Anzio. Ciò nonostante, si può considerare questa cosa un piccolo sotterfugio per evadere dalla sua vita monotona, un’indulgenza occasionale per trasformare la solitudine dei suoi giorni? Analogamente Lupo – “wolf” in inglese, ed è significativo come viene inserito – inizialmente è presentato come uno che procede in modo irritante e pedantesco, tanto che sembra seguire una pista sbagliata, nel sospettare Anna di malaffare.
La memoria, o la sua assenza, gioca un ruolo chiave in questo racconto, il cuore della domanda filosofica è: che genere di vita possiamo costruirci se non abbiamo la memoria del passato? C’è qualche eventuale possibilità che coloro i quali ci stanno intorno non sospettino nulla, per cui noi possiamo andare indisturbati per la nostra strada?
La bravura di Busetto nell’arricchire l’evolversi della storia di Anna è una delle sue tante doti. I cambiamenti nel racconto – dal surreale onirico al terribilmente grintoso e al trascendente esilarante – avvengono senza interruzioni e apparentemente senza sforzi.
È raro leggere un’opera di uno scrittore esordiente, così pura, con tanta padronanza (di linguaggio), così completa nel suo insieme”.
Nota: Penny Busetto è una scrittrice sudafricana, nota per il romanzo The Story of Anna P. edito nel 2014. Busetto è nata a Durban in Sud Africa ed è cresciuta a Città del Capo. A 17 anni si trasferì in Italia per gli studi e qui si sposò. Nel 1996 tornò a Città del Capo, dove vive con il figlio. Tuttora segue il dottorato in inglese e psicologia. Ha affermato che il personaggio del suo primo romanzo “Anna P” è in qualche modo ispirato ad Anna O, una delle prime persone ad essere sottoposta alla psicanalisi (leggi di più da Wikipedia )
Traduzione dall’inglese di Silverio Lamonica
Di Silverio Lamonica; in condivisione con www.buongiornolatina.it