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Il diritto allo studio dovrebbe essere per definizione inalienabile, ma purtroppo non è cosi per i ragazzi dell’I.T.C. Filangieri di Ponza, costretti a saltare due giorni di lezione in una settimana per le condizioni fatiscenti in cui versa l’edificio che li ospita.
Mancanza di gasolio, nonostante i riscaldamenti vengano spenti ore prima del termine delle lezioni; servizi igienici chiusi un piano su tre, caldaia frequentemente rotta… sono solo alcuni dei problemi in cui versa l’edificio costringendo i ragazzi e il corpo docente ad affrontare le lezioni con temperature a dir poco scomode.
Come se non bastasse i professori si sono anche autotassati per sistemare le porte delle aule e – di recente – per far per sistemare l’aula multimediale.
Una volta era il fiore all’occhiello del nostro istituto, con le sue diciotto postazioni; adesso ne sono rimaste solo cinque funzionanti.
Basta poco per capire che questa situazione è insostenibile e questa mattina i ragazzi, insieme al corpo docente hanno detto basta a questo stato di cose.
Ne hanno parlato con il sindaco Piero Vigorelli che si è impegnato a risolvere la situazione, anche se non è di sua competenza.
Appunto, la competenza di tutto ciò spetta alla Regione che, interpellata più volte, ha sempre disatteso le aspettative dei ragazzi.
Gli stessi adesso chiedono rispetto per il loro diritto allo studio e sperano che la situazione si risolva prima possibile.
Martina Carannante
12 Marzo 2016 at 12:13
Quando un po’ di anni fa visitai l’I.T.C. di Ponza per l’open day e la scelta della scuola, tutto era abbastanza sistemato e organizzato, mancava solo una palestra adeguata. In ogni caso scelsi di andare a studiare a Formia perché le mie attitudini erano diverse da quelle proposte sull’isola. Sono passati alcuni anni e l’I.T.C. non è migliorato in alcun modo. Mi dispiace per i ragazzi di Ponza e mi dispiace anche per chi è costretto a lavorare in queste condizioni.
Ragazzi fatevi sentire e riprendetevi ciò che vi spetta. Fate che la vostra scelta sia stata quella giusta e che essa sia tale anche per chi verrà dopo di voi!
Maria Giovanna Di Meglio
12 Marzo 2016 at 16:22
Volevo precisare che questo articolo è stato fatto per incentivare la provincia ad ascoltarci. Per far sì che le parole non volino via col vento, ma che possano essere prese realmente in considerazione e per non ritrovarci negli anni successivi nelle stesse condizioni se non peggiori…
Non era nostra intenzione, parlo di noi ragazzi dell’ITC, issare una questione politica. Questa protesta è stata fatta oltre che per i riscaldamenti, per la mancanza d’acqua in questi giorni, anche per le condizioni dell’edificio… Personalmente in cinque anni le cose non sono migliorate, anzi… Non è possibile che giorno dopo giorno le crepe nei muri si dilatino… dovete pensare che le scale d’emergenza sono quasi distaccate dai cortili, ciò fa pensare che questo edificio non sia molto stabile e che ci siano dei movimenti alle fondamenta… Si possono notare anche infiltrazioni d’acqua. Non credo che tutto questo sia normale. I titoli del giornale saranno anche esagerati, ma non c’è nessuna menzogna nell’articolo… Noi vorremmo solo essere tutelati e non rischiare di trovarci dinanzi ad una tragedia… perché come è solito fare se non ci scappa il morto tutti stanno fermi… meglio prevenire che curare!… Inoltre posso assicurare che, mai come quest’anno, i ragazzi si prendono cura delle cose che hanno…
A scuola bisogna sperare che qualche alunno manchi per potersi sedere perché le sedie mancano o si rompono, in quanto c’è da dire che quelle rimaste sono del 1200. Inoltre noi “folletti” “vandali” o come ci volete definire facciamo le cosiddette “collette” per prendere palloni, tappetini, ecc. Puliamo cortili e ci sono ragazzi che si impegnano a salvare il salvabile nella sala multimediale senza pretendere niente.
sciarra monia
12 Marzo 2016 at 17:48
Grandi ragazzi fate valere i vostri diritti da studenti e siate come San Tommaso!!!