Oggi, primo venerdì del mese di marzo, come ogni anno pianterò in due tre vasi i semi di basilico, come faceva nonna Fortunata. Certo, ai suoi tempi e a Ponza, quando ancora c’erano le stagioni e primavera era primavera, se i primi di marzo piantavi il basilico, potevi contare in breve tempo sulle prime timide foglioline che spuntavano dal terreno, rotonde, piccole piccole, faccia a faccia. Cresciute un po’, bisognava “spastenarle” (spero di aver scritto giusto), cioè toglierle delicatamente e porle in un vaso più grande, con più spazio a disposizione. Per favorire la loro crescita, nonna e zia Concettina mettevano un paio di vasi sul davanzale della finestra di casa, all’inizio di Via Roma.
Lì pare il sole battesse quasi sempre, e grazie all’effetto rafforzato dai vetri della finestra, in breve tempo le piantine crescevano belle e rigogliose. Fino a qualche anno fa le persone più anziane della piazza lo ricordavano ancora. Così come ricordavano, sempre sullo stesso davanzale, molto profondo e posto interamente all’interno di casa, la presenza di Fuffi, il gatto d’angora portato da Sermoneta a Ponza per una vacanza estiva, e rimasto lì a fare compagnia a nonna e zia anche dopo la nostra partenza, dietro insistente e affettuosa richiesta delle stesse.
Tornando a quelle “teste ‘i vasinicola” (vasi di basilico), esse facevano bella mostra di sé da primavera all’autunno. Ora credo che anche a Ponza ciò non sarebbe più possibile. Infatti da qualche anno a questa parte noto che quei microscopici semi trovano sempre maggiore difficoltà sia a mettere fuori il capo che successivamente a crescere. Così sono costretta ad alternare l’esposizione all’aperto che il soggiorno dentro casa. Perché, anche se le piantine poi vengono fuori, arriva sempre il freddo a metterle in difficoltà. Questo almeno in terraferma, non so se almeno in questo Ponza sia rimasta un luogo privilegiato, grazie a uno speciale microclima.
Certamente mi direte che ormai le piantine di basilico già cresciute e ‘ben svezzate’ si trovano in ogni momento dell’anno, in negozi, vivai e supermercati. Lo so benissimo e le acquisto regolarmente. Però volete mettere una preziosa, unica, piccola “produzione propria”? Beh, anche oggi io ci provo, contando sul mio pollice verde (?!) ma soprattutto su un pizzico di fortuna.