di Sandro Vitiello
Che strana gente siamo noi ponzesi; facciamo fatica a fare un complimento, a dire a chi lo merita che è bravo, e poi appena questo passa a migliore vita, facciamo a gara a raccontarne le virtù e a riempire la chiesa il giorno del funerale.
Ma non sarebbe meglio dire alle persone che meritano, che hanno tutta la nostra considerazione, che li ringraziamo per il tempo che dedicano alla comunità, per la disponibilità che dimostrano nei confronti del prossimo?
Anche questa settimana Ponza ha visto andare via qualche suo figlio.
Già siamo un’isola e quando, in pochi giorni, in tanti “passano a migliore vita”, più forte si avverte la sensazione di essere ancora più soli.
Per i “furastieri” come me tornare a Ponza e sapere di non incontrare più certe facce è un peso grande; un pezzo della ‘mia’ Ponza se ne va con loro.
Certo ci sono le nuove generazioni e mia figlia ne conosce più di me e mi racconta “a chi appartengono”, ma io sono della generazione di quelli che hanno i capelli bianchi, ormai.
Ci ha lasciato anche Guido de Martino (Guido ‘a perchia) e ne abbiamo scritto a più mani: leggi qui e qui.
Qualche tempo fa un amico mi ricordava che Ponza ha avuto tanti sindaci e amministratori fornesi eppure questa parte dell’isola non è mai stata protagonista di un progetto di crescita serio e duraturo.
…Chiacchiere tante, in compenso.
Ero ragazzino e una sera, a ora di cena, si presentò il dottore Sandolo alla porta, pochi giorni prima delle votazioni.
A mio padre che gli faceva notare quanto poco era stato fatto il sindaco rispose: “Custa’ (Costantino) sono quelli del porto i vostri nemici che non mi fanno fare niente a le Forna”.
Questa fesseria l’ho risentita non troppo tempo fa.
Guido de Martino ha fatto tanto per la sua comunità.
Se oggi Cala Feola è la parte più accogliente di Le Forna non lo deve solo alla sua fortunata posizione ma anche a quest’uomo.
Che non si è speso solo per la zona in cui abitava.
Ci ha lasciato anche Irio Migliaccio (leggi) e anche il suo simpatico sorriso rimarrà nella memoria di quanti passavano davanti al suo negozio a sant’Antonio.
Questi addii sono stati motivi di riflessione sia per Franco De Luca (leggi qui) che per Domenico Musco (leggi qui) e anche per Silverio Guarino che ricorda il suo cugino, nonché omonimo (leggi qui).
Ponzaracconta è anche questo: la memoria di una comunità che attraverso internet arriva a tutti quelli che appartengono a quest’isola; i suoi figli e quanti hanno imparato ad amarla.
C’è questa memoria che appartiene ai nostri ricordi ma a Ponza c’è anche la storia; quella che si legge sui libri di scuola.
Abbiamo la fortuna di avere la collaborazione di amici come Franco (leggi qui), di Leonardo Lombardi (leggi qui) e di Enzo Bonifacio (leggi qui) che ci permettono di capirne qualcosa in più.
Altrimenti la storia passerebbe attraverso “’i mattunelle d’i cazzate” incollate ai muri, come dice Sang’ ’i Retunne (leggi qui), peraltro non firmate né qualificate in altro modo…
E c’è la ricerca dentro le pieghe del nostro modo di essere.
Dentro la nostra cultura fatta di abitudini, di consuetudini e di comportamenti che si richiamano a qualcosa di profondo, di personale.
Leggere con attenzione lo scritto di Franco Zecca (leggi qui) e gli scritti di Pasquale Scarpati a proposito di usi e costumi (leggi qui).
Ma sappiamo anche volare alto e volare lontano.
Una certa Lorella Angelini (leggi qui) ci racconta cose dell’altro mondo: san Valentino negli States.
E mentre un po’ sorridiamo di questi americani che hanno bisogno di fare cinema in ogni occasione, Emanuela Siciliani ci racconta dell’autrice di questo scritto e così scopriamo che la nostra collaboratrice è una donna con la testa tra le stelle: alla NASA per la precisione (leggi qui): cervello in fuga d’altri tempi.
Sandro Russo ci rende partecipe delle sue emozioni in Sri Lanka e ci fa venire voglia di partire (leggi qui).
…Certo che anche un paio di giorni a Palmarola non sarebbero male.
E poi?
E poi domenica prossima è san Silverio a Le Forna; io sarò a Ponza e tanto basta.
P.S. – Guardate che a Ponza siete meno di quelli che credete, a parte i morti recenti (leggi qui).
Qualcuno sta facendo il furbo con i numeri…
P.P.S. – Salutiamo una persona che ci ha fatto amare tante cose belle della vita e ci ha regalato con i suoi scritti grandi emozioni. Buon viaggio anche a Umberto Eco.