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Ligio ai miei principi e severamente attento a non andare “fuori tema”, vi dico perché propongo questo mio contributo a Ponzaracconta. Perché a Ponza ho maturato questa decisione.
I fatti.
Era un’estate di tanti anni fa quando, rientrando nella casa di via Dragonara, dove continua ad abitare mia sorella Luisa, nel piccolo cortile si sentiva nell’aria una puzza speciale; un cattivo odore di quelli che qualche sciagurata volta si sentivano su al cimitero, quando qualche salma posta a “scolare” in modo maldestro dismetteva all’esterno quei miasmi insopportabili.
Incuriosito, e seguendo quel cattivo odore, superai il muro di cinta (ero sufficientemente agile per farlo) per arrivare nel contiguo giardino. Tra gli arbusti e l’erba incolta trovai la causa di tanto nauseabondo odore: era la salma di un gatto, in avanzato stato di putrefazione, morto da chissà quanto tempo e mai sotterrato. Con l’uso di una vanga rimediata lì per caso provvidi di persona a seppellirlo nella terra del giardino (dopo anni passati in sala settoria con le salme umane, non mi creava alcun problema quel miasma di salma felina).
Un pensiero, però, mi venne in mente: quel gatto pesava meno di 1kg ed allora (nonostante al liceo classico si facessero solo 2 ore di matematica a settimana) elaborai questa proporzione:
1kg (peso del gatto): puzza di gatto morto = 82kg (peso di Silverio): x (puzza di Silverio da morto).
La “x” si risolveva ovviamente moltiplicando quella puzza per 82! Io, da morto, avrei potuto produrre una puzza 82 volte superiore a quella prodotta da quel gatto.
Meglio la cremazione, anche per questo aspetto. E anche per concretizzare ulteriormente il mio modello di vita: sporcare poco e lasciare un buon ricordo. In questo modo, per la prima parte, la cremazione rappresenterà l’epifenomeno del mio stile di vita; per la seconda parte, ho ancora molto da fare.
P.S. – Se non trovassi posto sull’amato scoglio, vicino a qualche parente stretto già “ristretto”, ho prenotato a Sermoneta un piccolo posticino ai piedi di un signore amico di famiglia, lui tanto piccolo, ma con un loculo “orizzontale” talmente capiente da lasciare libero uno spazio per le mie ceneri.
Commento di Domenico Musco del 9 febbri. 2016
Ringrazio Silverio che severamente attento a non andare “fuori tema” offre agli altri l’occasione dei più spericolati sconfinamenti, come questa mia recentissima esperienza di viaggio…
Hong-Kong è piena di questi manifesti! Ma possiamo parlare in generale della Cina – quasi un miliardo e mezzo di persone – dove ai defunti ci tengono molto… Non a caso hanno nei cimiteri delle cappelle con aria condizionata, bagno, cucina e salotto, per far stare bene i congiunti del defunto.
Il manifesto pubblicizza i vantaggi della sepoltura in piena terra e della cremazione. Evidentemente il problema c’è ed è grosso..!
Scegli la sepoltura nel verde
Ritorna alla natura
La sepoltura nel verde ci fa tornare alla Natura e trasmette il nostro amore alle generazioni future…
“Giardini della Rimembranza”
“Disperdere le ceneri in mare”
vincenzo
8 Febbraio 2016 at 10:08
Due domande sorgono spontanee:
1) Silverio come hai fatto a quantizzare la puzza del gatto per trovare l’incognita nella tua proporzione?
2) Ma trovato il giusto motivo per cremare gli uomini, cioè la puzza che emanano dopo morti, che facciamo ci teniamo la puzza dei gatti, quella dei topi, quella dei cani, quella dei pesci, ecc? Allora possiamo cremare tutti e così togliamo il problema della puzza.
Dopo tutto con questo sistema si potrà conservare le ceneri del caro estinto in una piccola teca magari in casa ed evitare di finire in questo modo:
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia/fiori-e-lapidi-ordinati-in-rete-ecco-la-startup-di-sollecito/ar-BBpeCev?li=AAaxHVJ&ocid=iehp
antonio scotti
8 Febbraio 2016 at 17:55
Oltre la cremazione visto il poco spazio nel cimitero di Ponza sarei del parere della dispersione in mare delle ceneri magari a Palmarola vicino al faraglione di San Silverio.
la redazione
8 Febbraio 2016 at 18:57
A beneficio di un ragazzino di undici anni che alterni la lettura di Ponza Racconta allo studio della matematica, chiariamo che Silverio Guarino non ha quantificato un bel nulla, né avrebbe potuto farlo servendosi di una proporzione. Ha correttamente scritto che, se il rapporto tra le puzze è uguale al rapporto tra le masse, lui puzzerà – da qua a cent’anni – quanto 82 gatti morti.
Domenico Musco
9 Febbraio 2016 at 05:24
Ringrazio Silverio che severamente attento a non andare “fuori tema” offre agli altri l’occasione dei più spericolati sconfinamenti, come questa mia recentissima esperienza di viaggio…
Hong-Kong è piena di questi manifesti! Ma possiamo parlare in generale della Cina – quasi un miliardo e mezzo di persone – dove ai defunti ci tengono molto… Non a caso hanno nei cimiteri le cappelle con aria condizionata, bagno, cucina e salotto per far stare bene i congiunti del defunto. Il manifesto pubblicizza i vantaggi della sepoltura in piena terra e della cremazione. Evidentemente il problema c’è ed è grosso..!
Le foto sono annesse all’articolo principale.
Sandro Vitiello
9 Febbraio 2016 at 10:04
Tanti anni fa mio padre faceva una considerazione molto concreta.
“In famiglia siamo tanti e la terra nessuno vuole più coltivarla: perchè non ci facciamo un cimitero per conto nostro?”
Hai voglia a spiegargli che la legge non lo permetteva ma lui aveva colto la sostanza del problema.
A Ponza siamo sempre meno per viverci tutto l’anno e sempre di più quelli che vogliono tornarci almeno da morti.
Quindi è opportuno prendere in seria considerazione la scelta di Silverio.
A meno che non si verifichi la possibilità di quel cimitero a Le Forna che si voleva costruire ai primi del ‘900.
Ne abbiamo parlato con questo scritto
https://www.ponzaracconta.it/2014/02/04/un-cimitero-a-le-forna/
vincenzo
9 Febbraio 2016 at 10:24
Io trovo improbabile introdurre il problema della morte come ha fatto il nostro amico Silverio Guarino, per questo ho trovato la sua proporzione uno scherzo e ho continuato e continuo a farlo. La decomposizione organica dipende anche dalla temperatura infatti se il nostro amico si fosse recato nella sua casa della Dragonara d’inverno probabilmente non avrebbe sentito quel tanfo di morte quindi mi chiedo: non avrebbe pensato alla sua proporzione e quindi niente più cremazione?
Ma comunque c’è chi si pone il problema del suo trapasso come quello dell’eutanasia tematiche che sono lontani dalla nostra cultura cristiana ma sicuramente diventeranno sempre più di attualità.
http://www.associazionelatorre.com/2014/02/in-trentino-sara-obbligatoria-la-cremazione/
Adriano Madonna
9 Febbraio 2016 at 17:05
Silvè’, pienz’ a’ salute..!
Un caro abbraccio
Adriano
Admeto Verde
9 Febbraio 2016 at 17:07
Io ho un’opinione diversa, e vorrei esporla, anche se mi dispiace avventurarmi in temi che possono sembrare spiacevoli.
Il povero gatto puzzava perché era rimasto esposto all’aria, e si era innescato un processo di decomposizione, o, se c’erano ferite aperte, di putrefazione. Benissimo ha fatto il sig. Guarino a dargli degna sepoltura.
La sepoltura è il metodo più igienico e più ecologico per lo “smaltimento” di un cadavere. Come prescrive la legge, per gli esseri umani, la sepoltura a due metri di profondità garantisce la mineralizzazione del corpo senza puzza e senza “inconvenienti”, perché a quella profondità non c’è aria e non c’è luce, e tutta la vita animale si svolge a non più di mezzo metro dal suolo.
Gli antichi romani bruciavano i cadaveri, con tecniche poco efficaci, e quando invasero il medio oriente, importarono dalla Palestina anche la sepoltura, per i suoi vantaggi. Però importarono anche il Cristianesimo, con tutti i suoi benefici, ma con un grosso problema: il culto dei morti, la pratica delle catacombe, e la sepoltura nelle chiese.
Ci volle Napoleone, nel 1804, per vietare la sepoltura nelle chiese e per imporre l’inumazione nel terreno, istituendo i cimiteri come li conosciamo noi. Un’idea figlia dell’illuminismo e della rivoluzione francese, che per questo mi piace, ma che inizialmente fu osteggiata dalla chiesa.
Perché non mi piace la cremazione, o meglio l’incenerimento del cadavere, perché di questo si tratta? A parte che non riesco a immaginare come si possa dare fuoco al corpo di una persona cara, mi da fastidio pure pensare allo scempio che le fiamme fanno del corpo prima che sia ridotto in cenere, perché non è un processo istantaneo. E poi quali ceneri? Della cassa, dei resti di qualche morto che è passato prima per il forno crematorio, o di cosa? Il corpo umano è fatto per oltre l’80% di acqua, e non brucia. Per farlo bruciare occorrono temperature altissime con alto dispendio di energia (consumo di gas o di nafta nei forni crematori), e proprio perché è fatto per la maggior parte di acqua, esso se ne va per il camino… Rimangono poche ossa, come la testa del femore, che siccome sono fatte di calcio, non bruciano, non evaporano: allora i forni spengono i bruciatori, per non consumare più combustibile, prendono queste ossa, le spezzettano, le macinano, e le offrono come cenere. Proprio in questa adorazione delle ceneri (che ceneri non sono) ci vedo una specie di simbolismo pagano. Chi sceglie questo metodo forse farebbe bene ad andare fino in fondo e chiedere di bruciare il corpo fin quando non rimanga più niente.
E consentitemi di esprimere il mio dissenso per la dispersione delle ceneri: se la nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri, perché devo ingoiare le ceneri di qualcuno disperse a mare, mentre faccio il bagno?
Se poi la cremazione è una scelta del defunto, allora massimo rispetto. Se è una scelta dei parenti per risparmiare o per non avere pensieri in futuro, mi fa orrore. Io se non potessi essere inumato, piuttosto che farmi cremare, mi farei trasformare in scatolette di cibo per gatti: almeno avrei fatto qualcosa di utile per i nostri piccoli amici, e non inquinerei…