Come già accaduto per “Inverno isolano” e “Vento” è ancora il libro “Come l’agave” di Franco De Luca ad avermi fornito l’ispirazione per tradurre in musica alcuni suoi versi. Così diversi anni fa musicai l’ “Isolano“. Mi piacque moltissimo questa poesia perché vi è descritto in maniera eccezionale il passare del tempo e degli anni che a mano a mano ci appesantiscono moralmente e a cui nulla possiamo opporre. Non resta che amareggiarci e incattivirci come capita alla maggior parte della gente anziana che vede passare inesorabilmente il proprio tempo. Dei ricordi da ragazzino, della giovinezza trascorsa all’aria aperta e al vento del mare non rimane più nulla se non il dolore e la rabbia per la propria impotenza. Queste furono le sensazioni di allora e soprattutto di oggi. In più c’è che di tempo ne è passato. Leggendo gli articoli di Ponzaracconta a volte noto che Franco De Luca cerca di trovare e ricordare come eravamo e soprattutto come era Ponza tanti anni fa… Mi accorgo così che non ci sono più le cose degli anni della gioventù, né l’incanto della nostra isola. Ci rimangono i ricordi struggenti che col passare degli anni si acutizzano sempre più, e, per l’abbandono in cui è caduto il nostro paese, al rammarico si aggiunge anche la rabbia di non aver saputo o voluto fare meglio. La poesia Isolano rispecchia un po’ il consumarsi degli anni sull’Isola e Franco lo descrive pienamente; io l’ho messa in musica diversi anni fa e anche cantata. La invio per il piacere di condividerla con i lettori di Ponzaracconta. Tonino
ISOLANO
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