Ci coglie di sorpresa la notizia della morte (ieri, 10 gennaio 2016) di David Bowie, uno dei miti della mia generazione.
Geniale autore di musica e inventore di un personaggio, di un modo di essere nella swinging London “glamour” degli anni ’70 e seguenti.
Protagonista della scena rock per decenni, senza deflessioni, ha ispirato e collaborato con diversi musicisti e gruppi rock, tra cui Brian Eno, i Queen, i Rolling Stones, i Pink Floyd…
Conosciuto (da me e pochi altri, credo) anche per la partecipazione come attore protagonista ad un film di fantascienza su misura per lui (tratto dall’omonimo romanzo di fs di Walter Tevis): L’uomo che cadde sulla Terra di Nicholas Roeg (1976). Inoltre Bowie ha girato coma attore protagonista il film Furyo, del 1983, diretto da Nagisa Oshima, una storia su un’esperienza di prigionieri di guerra in un campo di concentramento giapponese durante la seconda guerra mondiale.
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Ascolta su YouTube Space Oddity scritta ed eseguita da David Bowie (1969). Testo e traduzione a seguire:
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Space oddity. Testo inglese e italiano (cliccare per ingrandire)
Luisa Guarino
11 Gennaio 2016 at 15:20
Appena ho saputo la notizia della morte di David Bowie ho avuto subito la certezza che Sandro ne avrebbe scritto, e non solo perché è un mito della nostra generazione. L’ho sempre amato e stimato David Bowie, cantante, attore, artista a tutto tondo, per il quale la vita è stata tutt’uno con la musica, e con l’arte in generale. Davvero una sorta di marziano, con i suoi occhi ipnotici di colore diverso uno dall’altro, il look, l’ambiguità, il fascino a 360°. Il film che Sandro ricorda, “L’uomo che cadde sulla terra”, lo rappresenta perfettamente, e ho ascoltato con gli occhi lucidi il brano “Space addity” (Stranezza spaziale). Solo pochi giorni fa aveva compiuto 69 anni, presentato il suo ultimo album “Black Star” e dato l’addio alle scene. Un addio che non immaginavamo davvero così reale, duro e improvviso. Arrivederci, duca bianco: sarai sempre con noi, al di là dello spazio e del tempo.
Sandro Vitiello
11 Gennaio 2016 at 21:45
David Bowie è stato tante cose e tutte di grandissimo valore.
Per rimanere al cinema ricordo la sua parte molto intensa nel bellissimo “Furyo” di Oshima.