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Venerdì, 30 ottobre, le previsioni meteorologiche dicevano che nella successiva tarda notte si sarebbe messa una mareggiata da levante.
Infatti, il pomeriggio di quel giorno, alle 17.30, il mare era calmo e tale sarebbe rimasto, come è rimasto, quanto meno fino alle 23.00, ciò che avrebbe consentito al traghetto di navigare e fare manovra in piena sicurezza essendo previsto il suo arrivo nel porto di Ponza al massimo alle ore 20.30.
Come si sa, il comandante del traghetto annullò la corsa Formia-Ponza perché – credo sia l’unica spiegazione probabile – il porto di Ponza non avrebbe garantito le condizioni di sicurezza all’ormeggio con la prevista mareggiata da levante, specie con la ridotta visibilità notturna; sennò quale altra spiegazione?
Sabato, 31 ottobre, con un altro comandante, inopinatamente, contro ogni previsione, il traghetto parte da Formia per Ponza alle ore 09.28 con la mareggiata da levante in piena esplicazione, iniziata dopo circa mezzanotte.
Da Ponza, alle ore 14.30 circa, detto traghetto riparte per Formia ma qui si ferma, non facendo la corsa delle 17.30, suppongo per le stesse ragioni del giorno precedente dato che persisteva la forte mareggiata da levante.
Domenica, 1° novembre, con la stessa forza e direzione del mare del giorno precedente, il traghetto parte alle ore 09.00 da Formia per Ponza, ma qui stranamente si ferma non facendo la corsa delle 14.30 per avverse condizioni meteomarine, come si legge dall’apposito avviso esposto alla biglietteria; se ne parla il giorno 2 novembre, lunedì, alle ore 05.30, con la permanenza notturna del traghetto a Ponza ancora interessata dalla forte mareggiata di levante, con ciò dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, che il porto di Ponza offre sicurezza anche in dette condizioni meteomarine.
Appare evidente che c’è qualcosa che non quadra.
I comandanti – che non sono i nipoti del re di Prussia, – sembrano avere avuto entrambi comportamenti incoerenti ed appare difficile, conoscendo le dinamiche del mondo armatoriale, che possa essere stata solo farina del proprio sacco; tali comportamenti, che, in generale, non sono solo di oggi, potrebbero essere determinati da ben altre ragioni, che sarebbe opportuno approfondire.
Basta alle indulgenze ideologiche e con il fare l’agenzia pubblicitaria della Laziomar privata ad ogni pie’ sospinto; all’amministrazione spetta difendere i diritti ed i primari interessi dei suoi cittadini: si faceva prima quando Laziomar era pubblica, a maggior ragione si deve fare oggi, che i disservizi permangono, se non aumentati.
Si scoprano le risposte a certi perché e, soprattutto, si faccia rispettare puntualmente il contratto di servizio qualora violato.
Alla comunità isolana devono essere garantiti traghetti ed aliscafi non vetusti e perfettamente funzionanti, i soli, alla luce delle esperienze già fatte e da quanto dicono esperti indipendenti, veramente ottimali ed idonei alle particolari condizioni di navigabilità cui soggiace la tratta Ponza – Formia e viceversa, specie nel periodo invernale, e mantenuti i livelli occupazionali dei marittimi residenti.
La Laziomar può assicurare tutto ciò? Bene! Al contrario, si sciolga il contratto e si rifaccia una nuova gara; non siamo degli indigeni che possono essere abbacinati con le perline false!