La Redazione
Qualche tempo fa un articolo di PonzaRacconta faceva notare che ci sono più ponzesi a Tortolì-Arbatax che a Ponza (leggi qui).
Questi sono una piccola parte di quanti si definiscono “ponzesi” e sono sparsi in giro per il mondo.
Rappresentano tanto per noi… sia da un punto di vista affettivo sia per quello che può significare l’immagine della nostra isola fuori dai suoi confini.
Crediamo sia giunta l’ora di affrontare la questione del rapporto tra quanti vivono sull’isola e i ponzesi nel mondo con un progetto che veda coinvolti quanti nella nostra isola e nei luoghi più disparati sentono l’importanza di questo legame.
Riteniamo sia opportuno vedere protagonista di questo percorso prima di tutto l’Amministrazione Comunale perché le istituzioni giocano un ruolo importante in queste vicende, ma anche e soprattutto i cittadini, i nostri lettori che per fatto personale o per altre ragioni ritengano sia necessario rafforzare i legami con le “mille Ponza” che ci sono sulla faccia della terra.
La Redazione
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E’ da qualche tempo che andiamo ipotizzando la possibilità di istituire un Ente – una struttura organizzata, un coordinamento – che si occupi di tenere stabilmente i contatti con i ponzesi che ci sono nel mondo: figli di emigrazioni che si perdono nei ricordi degli anziani e ponzesi che in tempi non lontani hanno scelto (per voglia o necessità) di vivere fuori dall’isola.
Non è uno sfizio nostro, questo: in più occasioni abbiamo avuto modo di essere sollecitati da nostri compaesani che ci chiedevano di fare qualcosa.
Sporadicamente si è mossa l’Amministrazione Comunale (ricordiamo il viaggio di Carlo Marcone – assessore della prima giunta Porzio – e di una nutrita delegazione ponzese nel novembre 2006 a Bahia Blanca in Argentina in occasione della festa di san Silverio e l’attuale sindaco – Pier Lombardo Vigorelli – che recentemente è stato a New York per il Columbus Day), ma non c’è mai stata continuità né grande attenzione per questi aspetti.
Addirittura in passato è arrivato a Ponza un gruppo molto numeroso da Olbia-Golfo Aranci e non è stato ricevuto da nessuno .
Pensiamo sia giunta l’ora di mettere mano a questo progetto: internet da una parte e la maggiore facilità a spostarsi dall’altra, fanno sì che la “grande Ponza” sparsa per il mondo possa ritrovarsi e condividere sia la memoria del passato che progetti per il futuro.
A cosa può servire un progetto del genere
E’ prima di tutto un progetto culturale.
L’identità di una comunità si conserva anche attraverso le scelte fatte da alcuni; averla abbandonata spesso significa conservare un ricordo legato al momento del distacco. sarebbe anche bello raccogliere le impressioni ricevute al rientro, al trovare una Ponza – gente e luoghi – diversi da quelli che ricordavano.
Uno studio del dialetto arcaico ponzese troverebbe molti spunti nella memoria degli anziani andati via dall’isola in tempi lontani (argomento già affrontato: leggi qui) .
Capire anche cosa si è conservato dell’identità ponzese, nelle comunità sparse per il mondo, è un modo per capire chi siamo.
Crediamo inoltre che si possa e si debba considerare anche sul piano economico la relazione con i ponzesi “della diaspora”.
Il loro tornare sull’isola è fonte di commercio e guadagno per chi vive a Ponza.
Inoltre questi, quasi sempre, sono i migliori promoter della nostra isola in giro per il mondo.
Il tutto non si esaurisce con i ponzesi partiti da Ponza.
Sono ormai diversi anni che arrivano a Ponza, di tanto in tanto, persone che di ponzese hanno ben poco (occhi a mandorla?) ma si portano dietro un cognome e sicuramento un po’ di DNA locale.
Sono figli o nipoti di gente che forse è morta senza più tornare a vedere Ponza.
Queste persone ci sono preziose.
I legami di sangue e la memoria sono uno strumento di forte fidelizzazione con la nostra isola.
Con loro si potrebbero ipotizzare e sperimentare anche progetti di più alto profilo capaci di aggiungere nuove opportunità di crescita per quanti resistono sul nostro scoglio.
Non partiamo da zero: abbiamo la possibilità di incontrarci con diverse comunità organizzate di ponzesi nel mondo.
Proviamo a farne un elenco:
Arbatax – Sardegna
Olbia, Golfo Aranci – Sardegna
Marina di Campo – Elba – Toscana
Bahia Blanca – Argentina
New York – Usa
Lavandou – Francia
Bastia – Corsica (leggi qui)
Che fare?
Si possono fare tante cose:
Si può ipotizzare una grande rete telematica nella quale inserire i dati dei ponzesi sparsi per il mondo così da ricostruire percorsi e legami dell’emigrazione locale.
Si possono raccogliere testimonianze e ricordi di quanti hanno lasciato Ponza.
Si possono organizzare incontri periodici dove confrontarsi ed analizzare vicende che possono ulteriormente legare Ponza ai ponzesi nel mondo.
Utilizzare sì i moderni strumenti di comunicazione, ma non scartare l’idea di un periodico stampato casomai in più lingue per potere raggiungere quanti sono meno esperti di computer e internet.
Ovviamente sarà più facile raggiungere le comunità organizzate, ma se il progetto cresce ci sarà sicuramente il coinvolgimento dei ponzesi “dispersi nel mondo”.
Il passo del tutto iniziale da parte del sito Ponzaracconta sarà raccogliere in un riquadro appositamente predisposto nella colonna di sinistra del Frontespizio – si succederanno in sequenza casuale ad ogni accesso – tutti gli articoli che sul sito hanno trattato dell’emigrazione dei Ponzesi (in Italia e all’estero) e argomenti correlati. Sono gli scritti finora raccolti nel sottomenu “Lontano da Ponza” nella voce “Storia” del primo riquadro a sin. in frontespizio (Voci di Ieri): al momento circa 400 articoli!
Tutto questo e altro ancora potrà rappresentare un punto di partenza importante.
Ci auguriamo di raccogliere e valorizzare il contributo di chi ha a cuore questa vicenda.
Luisa Guarino
2 Settembre 2015 at 16:23
Mi colpisce l’immagine tratta dal profilo Facebook di Patricia Feola Branca, ponzese all’estero, di Bahia, in Argentina: un ritorno, lo sbarco dal traghetto sull’isola, che ha una forte valenza simbolica e senza dubbio indica un desiderio, un rimpianto, un sogno. Ma lo sbarco raffigurato non è uno qualsiasi: è quello della dottoressa Emma della fiction “Un’altra vita” con le sue tre figlie. Per la cronaca la serie televisiva, che si concluderà su Rai Uno venerdì 4 settembre, ha fatto un boom di ascolti anche in replica, in estate e a meno di un anno dalla prima messa in onda. E lo scorso anno, tramite il canale di Rai Italia, hanno potuto vederla tutti gli italiani all’estero, e quindi anche i nostri ponzesi sparsi nel mondo.
Sandro Russo
2 Settembre 2015 at 20:59
Ben è stato sottolineato, nell’articolo redazionale sui ponzesi lontani da Ponza, che questo tipo di iniziative è di pertinenza in primo luogo della Pubblica Amministrazione.
L’abbiamo proposto col solito “ottimismo della volontà”, ma con poche speranze.
Quando un’idea è buona si dovrebbe imporre per la sua stessa validità: “Non importa di che colore sia il gatto purché acchiappi i topi” (guardacaso un antico proverbio cinese riattualizzato).
Abbiamo constatato purtroppo negli anni un pervicace ostruzionismo a qualunque tipo di iniziativa provenisse dal Sito o dall’Associazione Ponzaracconta. Pregiudiziale! …e questo non è sano.
Ma non smettiamo di immaginare un mondo in cui non si debba solo fare a “braccio di ferro” per vedere chi è più forte, ma si operi – qualche volta! – per un bene comune. Che in questo caso è l’identità ponzese.
Francesco De Luca
3 Settembre 2015 at 11:31
La nota redazionale sulla necessità di tenere vivi i legami fra le comunità ponzesi sparse nel mondo trova un puntello appropriato nella vicenda narrata da Giorgio Balzano, ponzese di Bahia Blanca in Argentina.
Sarebbe un impegno di alto spessore per una Amministrazione tenere alla cultura ponzese, sintonizzandosi con le realtà ponzesi lontane.
Comunque, senza piangerci addosso, io sono disponibile a collaborare con club, associazioni, circoli che vogliano trovare in Ponza un punto di riferimento. Anche per richiedere opuscoli e quanto altro.
La mia e-mail è [email protected].
Senza scalfire in nulla il legame prezioso col sito Ponza racconta.
Biagio Vitiello
3 Settembre 2015 at 16:05
L’iniziativa di Ponzaracconta sui ‘Ponzesi fuori di Ponza’, è quella che auspicavo da sempre.
Ora bisogna vedere se il Comune ci sta. Se non ci fosse… si procede ugualmente!
Io ho dei contatti con Lavandou, e mi dicono sempre di rinnovare il gemellaggio. L’Amministrazione di Lavandou è consenziente; e il Comune di Ponza..?
Recentemente i miei parenti mi hanno fatto sapere che si potrebbe organizzare un “pellegrinagio” (via nave) alla Galite, senza aver timore che i tunisini ci fanno la pelle (anche perchè coinvolgeremmo i nostri concittadini-tunisini di Ponza).
A questa iniziativa di Ponzaracconta sono disponibile a dare un grande aiuto (anche perchè questa idea la vagheggiavo da anni); bisogna ricordare che io – con i miei parenti – sono stato l’ideatore del gemellaggio con Lavandou.
Saluti a tutti
Biagio
Sandro Vitiello
20 Settembre 2015 at 10:48
..da Arbatax (Sardegna) ci scrivono:
Cari amici
Innanzi tutto grazie per averci messo al corrente del progetto che speriamo si porti avanti.
Il nostro piccolo borgo, fondato tra la fine dell’800 e inizi del ‘900 proprio dai ponzesi, non può che essere felice di poter dare un contributo per confermare i legami con la nostra amata isola.
E’ scontato che qui di veri ponzesi ne sono rimasti pochi!!! ma c’è un nutrito numero di persone, figli e nipoti, che sentono il richiamo di quella piccola perla del Tirreno .
Nel nostro piccolo qui ad Arbatax cerchiamo con cura di non dimenticare le nostre origini e facciamo di tutto per rinnovarle con iniziative in cui il legame con Ponza viene esaltato.
Ogni anno il 20 Giugno festeggiamo San Silverio e, in altre occasioni, facciamo sempre riferimento alle nostre origini attraverso racconti di anziani, fotografie e quant’altro ci possa venire in mente per non allontanarci da ciò che ormai è impresso nel nostro cuore.
Gli Arbataxini originari di Ponza con entusiasmo aderiscono all’iniziativa con l’intento di intensificare la ricerca di tutti gli originari della nostra amata isola per tramandare e non dimenticare cultura,sapori, profumi, colori e quant’altro ci lega.