di Rita Bosso
Qualche tempo fa mi è stata disattivata la casella di posta elettronica; un’operatrice mi ha informato che ero stata segnalata come mittente di spam, mi ha spiegato pazientemente che qualche hacker si era impossessato della mia password e aveva utilizzato il mio profilo per diramare messaggi: “Succede di continuo e si rimedia subito. Riattivo immediatamente la sua casella. Sostituisca la password. Buona sera”.
Andrà così anche per Sang’e Retunno, oscurato su Facebook per incitamento all’odio razziale (!), membro di una Isis che semina odio tra coppecuontesi e zarresi; il temibile Sang’ minaccia i rapporti diplomatici con Cuba per i continui riferimenti al rum, è sordo ai messaggi di pace e di fratellanza nonostante la piantumazione degli ulivi.
Sang’ risorgerà oppure è già risorto con altro nome – Plasma ‘i Mennella, Colatura d’Alice o ciò che stabilirà Giggino – giacché, se per la morte virtuale occorrono una ventina di segnalazioni ‘fantasiose’, per la rinascita basta premere un tasto.
Resta il cosiddetto “danno d’immagine”: non di quelle di Sang’, di Giggino e di Assuntina che mai avrebbero sperato in tanta popolarità e di passare per vittime della censura; da estimatrice del Pasquino locale sin dalla prima ora, confesso che quando abbiamo cominciato a pubblicarlo eravamo convinti di aver preso all’amo un bel pescetiello di cannuccia, verace; sono state le reazioni – immediate, corali, offensive, minacciose – a fargli assumere le dimensioni e la pericolosità di un predatore. Il danno d’immagine è stato arrecato a chi, a torto o a ragione, è ritenuto il mandante del retunnicidio: come insegnano le persone più scafate, bisogna stare al gioco, chiedere a Forattini la vignetta e metterla in cornice (come faceva Andreotti), non farsi saltare i nervi, non mostrare paura di fronte a un pescetiello, ripetere la frase attribuita a Voltaire: “Non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita … “. Per piaggeria, la ventina di autori del retunnicidio ha fatto un servizio pessimo oltre che inutile; come è già stato osservato a proposito dell’invocazione “Santo subito”, l’eccesso di entusiasmo e di servilismo può diventare un boomerang micidiale.
Sang’ pubblica su questo sito da oltre un anno; col tempo si è stemperata la questione dell’anonimato, Sang’ ha un suo pubblico di estimatori che ogni venerdì aspetta la razione di gigginate, sorride, commenta, discute e neanche si chiede più chi si celi dietro il nick; Sang’, ormai, ha una sua fisionomia, il che non sempre vale per chi continua a portare, come unica prova della sua esistenza, il “metterci la faccia”; Sang’ ci ricorda che bisogna metterci dei contenuti, prima di tutto, tant’è che lui è stato oscurato e le facce non hanno avuto alcun disturbo.
Antonino Di Stefano
23 Maggio 2015 at 20:42
” Sarà una risata che li seppellirà “.
vincenzo
24 Maggio 2015 at 17:49
Che risusciti in sang’ i turc.