L’attualità e l’interesse per la bonifica dell’Agro pontino, argomento trattato sul nostro sito di recente da Sandro Russo con l’analisi del libro di Antonio Pennacchi, “Canale Mussolini”, Premio Strega 2010 – [sul sito digita – Antonio Pennacchi – nel riquadro ‘Cerca nel sito’, in Frontespizio – NdR] – trova in questi giorni una nuova conferma. Un giovane giornalista di Latina, Valerio Sordilli, che ha fatto parte della redazione di Latina Oggi e del Corriere di Latina e da circa un anno si è trasferito all’estero, ha vinto un premio letterario proprio con un racconto che parla di quel periodo, così determinante per la provincia pontina, e tuttora poco conosciuto in ambito nazionale. Ci piace condividere con i nostri lettori la notizia, tanto più importante, visto che è un giovane a occuparsi di questo tema.
Valerio Sordilli, nostro giovane collega che da quasi un anno vive e lavora a Parigi, ha partecipato recentemente a un concorso letterario per racconti, ed è tra i vincitori. La presentazione del libro che raccoglie le storie che hanno vinto si è svolta a Milano sabato 9 maggio presso lo Spazio Melampo. Ma è già in programma una seconda presentazione, prevista per il 14 e 18 maggio al Salone internazionale del libro di Torino nello stand di Historica Edizioni che ha curato la pubblicazione del libro.
Il racconto di Sordilli s’intitola “Tutti i santi giorni”: al suo interno c’è una ‘molecola’ più o meno privata della grande storia dei coloni che sono scesi dal Triveneto verso l’agro pontino “lasciandoci in dote – ci dice Valerio – una provincia incredibile e meravigliosa, oltre che un frammento intimo della storia della mia famiglia”. Nel suo racconto breve Sordilli parla soprattutto dei borghi che ha frequentato di più: Podgora, Carso, Montello, Bainsizza, mettendo in luce la comunità di coloni che all’epoca della bonifica li abitava.
Ma c’è di più, e la cosa non può che incuriosire i lettori: “Tra un colpo di vanga e un giro sul trattore – anticipa Sordilli – i capifamiglia facevano anche altro, e non esattamente tra le mura di casa. La mia è una storia breve di figli illegittimi e rivalità amorose”. Ma è anche la storia vissuta “in un Paese e in particolare in una provincia – aggiunge con passione – che, tolto Pennacchi, in pochi hanno saputo celebrare”. Ci sono tutte le premesse di un ‘gioiellino’.
Di Luisa Guarino, in condivisione con: http://www.corrieredilatina.it
Nota
Nel sito, come argomento correlato, leggi anche la recensione di Silverio Lamonica a: “769 – Storie di pionieri”, di Sergio Andreatta