Tempesta
La prima tempesta d’autunno
ci sorprese
smemorati e innocenti
sospesi
ad ascoltare la minaccia della risacca
a scrutare
appesi a fili di pioggia
con le teste all’insù
con gli occhi di chi non sapeva
lo scolorare del giorno
Ci colse
l’imboscata del vento
ci costrinse alla fuga
smarriti dentro a un perché
tra spirali di sabbia pungente
ci condusse a guardarci negli occhi
come mai visti prima
sotto un tetto di paglia
sotto i nostri lenzuoli di spugna
quasi fratelli di sorte
indecisi se chiedere
a un dio o all’albergatore
il risarcimento del danno
per ingiusta cacciata dall’eden