Rosanna Conte
Visto che a Ponza il 25 aprile non è proprio una festa, ho pensato di mandare qualche video che possa rallegrare l’animo.
Ovviamente non può che riguardare la canzone Bella ciao!, che oggi è risuonata anche nelle aule istituzionali.
Questa è la versione abbastanza allegra dei Modena City Ramblers.
Ma c’è anche la versione in esperanto (*) dell’artista francese Jean Marc Leclercq, nome d’arte JoMo.
Per la verità la canzone originale era un po’ meno movimentata, ma pur sempre allegra.
Cantata da alcuni partigiani che combattevano sull’appennino modenese, nella Repubblica partigiana di Montefiorino che visse 50 giorni, da metà giugno a inizio agosto del 1944, rimase circoscritta in quell’ambito fino al 1947, quando fu lanciata durante il Primo Festival mondiale della gioventù e degli studenti, tenuto a Praga nel 1947 dove erano presenti 70 paesi. E’ stata questa l’occasione che diffuso in tutto il mondo la nostra Bella ciao!, tradotta nelle lingue più diverse. In Grecia è stata cantata per le strade per festeggiare la vittoria di Tsipras.
Se vogliamo andare più a fondo dovremmo dire che il canto partigiano rivedeva le parole di un canto ottocentesco delle mondine, adeguandole alla situazione di lotta che si stava vivendo sulle montagne.
Questa è la versione del canto delle mondine che ne dà Giovanna Daffini, una voce carica di contestazione e protesta, tanto che fu apprezzata dalla generazione del rock antagonista che a metà degli anni ’90 la scoprì considerandola una “madre punk” ante litteram.
Suonatrice ambulante e mondina lei stessa ebbe modo di conoscere e cantare tutti i canti popolari delle zone che frequentò. Durante la guerra divenne partigiana, e successivamente riprese il suo lavoro di cantante e suonatrice ambulante.
La “Bella” a cui si rivolgevano le mondine era la “bellezza della giovinezza” che si perdeva presto col lavoro nelle risaie, ma pare che anche questa versione della canzone risalisse ad un altro canto popolare Fior di tomba.
Qui di seguito riportiamo i tre testi per coglierne le differenze.
Bella ciao!
Stamattina mi sono alzato,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
Stamattina mi sono alzato
E ho trovato l’invasor.
O partigiano portami via
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
O partigiano portami via
Che mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
E se io muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna,
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
E seppellire lassù in montagna
Sotto l’ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
E le genti che passeranno
Mi diranno o che bel fior.
È questo il fiore del partigiano
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao,
È questo il fiore del partigiano
Morto per la libertà.
È questo il fiore del partigiano
Morto per la libertà.
(Strofe finali di altre versioni):
Era rossa la sua bandiera
o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
era rossa la sua bandiera e c’era scritto Libertà.
Era rossa la sua bandiera e c’era scritto Libertà
oppure
Ed era rossa la sua bandiera
come il sangue che versò.)
Canto delle mondine
Alla mattina appena alzata, o bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao, alla mattina appena alzata,
devo andare a lavorar..!
A lavorare laggiù in risaia, o bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao! A lavorare laggiù in risaia
Sotto il sol che picchia giù!
E tra gli insetti e le zanzare, o bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao, e tra gli insetti e le zanzare,
duro lavoro mi tocca far!
Il capo in piedi col suo bastone, o bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao, il capo in piedi col suo bastone
E noi curve a lavorar!
Lavoro infame, per pochi soldi, o bella ciao bella ciao
Bella ciao ciao ciao, lavoro infame per pochi soldi
E la tua vita a consumar!
Ma verrà il giorno che tutte quante o bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao, ma verrà il giorno che tutte quante
Lavoreremo in libertàaaaaaa!
Fior di tomba
Stamattina mi sono alzata,
stamattina mi sono alzata,
sono alzata – iolì
sono alzata – iolà
sono alzata prima del sol.
Sono andata alla finestra
e ho visto il mio primo amor
che parlava a un’altra ragazza,
discorreva di far l’amor.
Sono andata a confessarmi
e l’ho detto al confessor.
Penitenza che lui m’ha dato:
di lasciare il mio primo amor.
Ma piuttosto che lasciarlo
son contenta mì a morir.
Farem fare la cassa fonda
e andremo dentro in tri:
prima il padre e poi la madre
e il mio amore in braccio a mi,
e il mio amore in braccio a mi.
Bella ciao! è diventata la canzone simbolo della resistenza anche se la più diffusa era Fischia il vento, ma quest’ultima era troppo di parte, essendo cantata prevalentemente dalle formazioni comuniste e socialiste, ed un simbolo deve poter includere tutti.
Buon 25 aprile!
(*) – L’esperanto è una lingua nata a tavolino, inventata Ludwig L. Zamenhof, nella seconda metà dell’800 per favorire la comunicazione tra popoli diversi- Le parole derivano dalle lingue europee, ma le più nuove anche dal giapponese e le regole sintattiche sono semplicissime consentendo un facile apprendimento anche in età adulta.