’U mare va
’u mare vene,
mo te fa lieggio
e mo te prème
(Il mare va – il mare viene,
ora ti dà leggerezza – ora ti opprime)
L’ aforisma racchiude nella sua stringatezza evocativa infinite possibilità emotive. Ecco perché rimane un punto fermo nella memoria, e dalla coscienza individuale trasmigra in quella collettiva. Diviene un concentrato di saggezza. Si attaglia a svariate situazioni, di moltissimi casi illumina i percorsi. Per allusione, per vicinanza, per assonanza.
Tanti sono “i detti” suggeriti dal mare: dalla sua visione, dai suoi moti, dalla sua materialità, dal suo essere.
È amato e odiato, è studiato e sentito, è vissuto e aborrito, conosciuto e patito. Ciascuno dall’aforisma trae il suo alimento, a ciascuno propone il suo gusto.
Ogni vita ha il suo mare; nel mare la vita.