Primavera ancora una volta
Sul balcone le viole e i ranuncoli
rubati con tutta la zolla ai piedi dell’albero
l’anno che si andò nel bosco
hanno fatto famiglia dentro al vaso di plastica
E suonano al vento
quelle campanule gialle nate a sorpresa
mentre i ciclamini – trovatelli di strada –
fanno un chiasso infernale
nell’alloggio diviso a metà con un cactus gonfio di rabbia
E quel pezzo di vetro rimasto
da quando cadde il bicchiere per una fretta improvvisa
riflette ad un colpo di luce i colori dell’arcobaleno
e sembra – anzi certo lo è –
un frammento della scarpetta
perduta all’ultimo tocco nella fuga di mezzanotte
prima che si spegnesse l’incanto
E per congiuntura celeste
la luce
domani
ancora una volta
avrà di gran lunga la meglio sul buio
il cielo sarà un po’ più azzurro tra gli ombrelli dei pini
nel mare navigherà una nuvola bianca
Primavera
ancora una volta
domani
.
René Magritte. La grande Famille. 1963