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Il nostro Papa non è Che Guevara, non parlerà mai dell’esigenza che i “poveri di tutto il mondo si debbano unire, per ripulire il mondo dall’immondizia”:
Lui ha un’altro rivoluzionario come esempio: Gesù Cristo che indicò con il sacrificio della croce un’altra strada.
Papa Bergoglio in una intervista ha detto di avere una sensazione che il suo pontificato non sarà molto lungo anzi sarà breve. L’intervistatore gli chiedeva se si sarebbe dimesso, se aveva paura di un attentato o di qualcos’altro… Il Papa ha risposto che era solo una sensazione!
Una umana sensazione, come quelle che a volte abbiamo noi quando ci svegliamo al mattino, una sensazione strana che qualcosa stia per succedere. Possiamo aver paura oppure no ma viviamo il tempo, sospesi nell’attesa dell’evento. Ma noi non siamo il Papa e le nostre sensazioni rimangono basse, terra terra, rimangono circoscritte al nostro condominio.
Papa Francesco a questa sensazione umana, inspiegabile, dà pubblicità per condividerla con i suoi simili e come lui sperava, la sua sensazione lo fa diventare ancora più il centro dell’umanità ed è in quel momento che fa capire che ha poco tempo e questo tempo deve essere vissuto per dare una speranza ad un mondo senza speranza.
Non ha tempo da perdere il Papa prima che “tutto si compia”, ma Lui non è Figlio del Padre, Lui è un uomo in mezzo agli uomini persi. Il Papa si sente responsabile di questi uomini persi. Lui, scelto tra tanti a fare da Pastore sente il peso e la responsabilità di dover guidare il suo popolo o comunque di essere esempio da seguire per ritrovare la diritta via.
E’ strano o forse no, che a dire queste cose sia un laico che non va a messa, non partecipa a Comitati di festeggiamento e non ha mai fatto il chierichetto, ma anche la mia è una sensazione che percepisce questo Papa, come una speranza, che possa far comprendere le ragioni del male che invade la nostra vita terrestre.
Molto spesso gli atei chiedono ai religiosi: “Ma come giustificate che su questa terra il male sopravanza di gran lungo il bene? Che cosa fa il vostro Dio?”
E questi rispondono: “Come esiste il bene esiste il male, è il diavolo a indurre in tentazione l’uomo e a farlo deragliare sulla cattiva strada. Solo la fede e la preghiera possono aiutare l’uomo ad intraprendere la giusta strada”.
La fede e la preghiera confortano chi crede e per i non credenti che cosa c’è contro lo sconforto: la ragione non basta!
Questo Papa ha individuato il diavolo che non è un ente astratto ma un bene materiale: il denaro!
Sì, si può dire che è buono e il cattivo uso che se ne fa a determinare che il denaro diventi il bene o il male, ma evidentemente è stato diffusamente usato male e quindi dobbiamo generalizzare e affermare che è il denaro che ha corrotto il mondo.
E’ per denaro che si uccide, si fanno le guerre, ci si prostituisce, ci si droga, ci si umilia… e questa contaminazione ha invaso l’essenza stessa dell’umanità.
Il potere si acquista con il denaro, si arriva al potere e ci si lascia corrompere: la corruzione è indotta dall’avidità di possedere beni materiali che si possono avere solo attraverso il denaro.
Anche le vittime (i popoli) di questa demoniaca contaminazione si lasciano corrompere: per un posto di lavoro, per farsi una casa, per un posto in ospedale, per una vacanza, per accelerare l’iter di una pratica, per cercare rifugio da una guerra.
I nostri giovani respirano da bambini quest’aria e prima diventano avidi consumatori e per esserlo hanno bisogno di “paghette” sempre più sostanziose che genitori consumatori tentano di soddisfare, ma poi il loro obiettivo principale non sarà quello di migliorarsi per migliorare ma competere con ogni mezzo per soddisfare la fame di possedere beni materiali per cui denaro.
Tutto è contaminato, ogni atto della nostra esistenza è stata compromessa. Insieme al battesimo cristiano abbiamo avuto il battesimo dell’ipocrisia: “Rinuncio a satana; rinuncio a quel satana astratto, non al denaro”.
E il nostro San Francesco l’ha compreso e darebbe la vita per rinnovare il patto di conciliazione con l’umanità. Una nuova crocifissione per mondare l’uomo dal peccato, per toglierlo dalle grinfie del diavolo/denaro.
Ha questa sensazione il Papa, una sensazione forte: il suo episcopato sarà breve! Si guarda intorno e non vede punti di riferimento che lo possano aiutare in questa impresa sovrumana.
I potenti della terra non lo possono aiutare, sono contaminati dal denaro; le grandi organizzazioni umanitarie sono sovvenzionate e attivate da flussi di denaro per cui sono corrotte o corruttibili. L’ISIS, i terroristi, rappresentati come il male assoluto, sono strumenti di morte ma senza la mano del diavolo/denaro non potrebbero comprare armi e inondare il mondo di sangue forse dei meno colpevoli.
Ecco il Papa che è un uomo e sente di avere poco tempo pensa che deve organizzare un nuovo lungo momento di riflessione, vuole che il mondo si concentri per un lungo istante sulla sua figura, sul suo messaggio, sul suo sacrificio. Vuole il Giubileo della Misericordia.
Una nuova conciliazione tra uomo e uomo si può avere solo quando tutti gli uomini avranno compreso che quotidianamente peccano dando al denaro quella importanza che va data ad altro: oltre alla preghiera per chi crede, dedicarsi alla conoscenza di se stessi, alla riflessione sulla brevità della vita, all’aiuto dei più bisognosi non solo attraverso l’elemosina ma impegnandosi quotidianamente a migliorare l’ambiente sociale in cui si vive.
Ricordiamo sempre “la cruna del l’ago” come dimensione per passare oltre, per ritrovare la vera umanità oppure per chi ci crede “il regno dei cieli”. Il denaro ingrassa, è il male su questa terra e noi tutti – credenti o non credenti – dovremmo avere misericordia di noi stessi prima di comprendere la misericordia verso i nostri simili e la natura che ci dà da vivere.