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Come si dice degli ex fumatori, che siano i più feroci nemici del fumo, così sono i sognatori; dopo aver realizzato di essere stati traditi dal loro sogno; se scoprono le loro aspettative non realizzabili e il loro desiderio frustrato per sempre.
Al mare abbiamo dedicato letture, poesie e canzoni – nessun’altra voce di questo sito è più ricca del lemma – Mediterraneo. Nel suo nome abbiamo intrapreso viaggi, parlato con tante persone diverse, alla ricerca di un significato che non riuscivamo più a cogliere, dietro e al di là delle parole.
Non è stato un bel risveglio! (leggi qui)
Si vuole qui distinguere tra la delusione personale e il fallimento storico di un’idea. In termini generazionali qualcosa di analogo è successo in un altro campo…
L’aspettativa di un tempo di armonia universale: the age of Aquarius degli anni ‘65-’70, prima in America e poi in Europa, fino ai paesi dell’Est.
Chi non ricorda ancora le parole di questa canzone?
When the moon is in the Seventh House
And Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars
This is the dawning of the Age of Aquarius
(Quando la Luna è nella settima casa
E Giove si allinea con Marte
Allora la pace guiderà i pianeti
E l’amore condurrà le stelle
Questa e l’alba dell’Era dell’Acquario)
Dal musical “Hair”, in scena a Brodway dal 1968 con molte migliaia di repliche in Usa e in Europa, visto da milioni di persone in forma di spettacolo teatrale, film e video. Fu capace di instillare l’idea di un’era felice dell’Acquario nell’immaginario mondiale!
I sogni della generazione dei ‘figli dei fiori’ e del fate l’amore non la guerra! …Tarpati dalla ragion di Stato, dalle droghe e infine dall’Aids.
Cavolo se non siamo stati in tanti ad averci creduto e – non foss’altro che per questo – a sentirci diversi!.
Ma poi ci siamo dovuti svegliare; il mondo aveva preso un’altra direzione e bruscamente ci ha intimato: Stop dreaming!
Un po’ quello che è successo per il “sogno mediterraneo” [Il sogno mediterraneo di Marsiglia è il titolo generale di una serie di quattro articoli sul tema. Chi è interessato li può trovare mediante la funzione “Cerca nel sito”, in Frontespizio].
Il mondo sta andando da un’altra parte e c’è chi sogna la pace sotto gli olivi! Certo, è una risposta personale, non un’analisi socio-politica, ma anche qui: Stop dreaming!
Nella realtà gli olivi stessi sono sradicati in massa per far posto ad una centrale a carbone (nel novembre 2014, a Yirca, in Turchia: leggi qui la notizia diramata da Greenpeace). Un episodio come un altro? No, il simbolo di una sacralità perduta!
Altrove vengono spianate con le ruspe i resti di insediamenti umani in Mesopotamia, all’alba della civiltà Mediterranea.
Dagli stanziamenti e dai progetti della Unione Europea il Mediterraneo è pressoché sparito, ma questo è meno importante per il poeta, del suo appartarsi sotto l’ulivo a suonare la lira.
Ad Antonio De Luca chiederei di far pervenire queste note al suo amico Simone Perotti, in viaggio lungo le coste del Mediterraneo, di cinque anni di durata prevista.
Attendiamo da tempo un suo parere: spes ultima dea: la Speranza (Elpis) fu l’unica dea rimasta con gli uomini quando Pandora scoperchiò il suo vaso…