di Franco Schiano
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In questi giorni molto si è detto e scritto su Zannone. Penso sia giunto il momento di dire qualcosa sul mio impegno all’interno del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale del Circeo.
Da cittadino senza incarichi politici, fui delegato dalla Comunità d’Arcipelago all’interno della Comunità del Parco che è l’organismo che raggruppa tutti i rappresentanti degli Enti territoriali nel cui ambito ricadono i territori inclusi nel Parco (Regione Lazio, Provincia di Latina, Comunità di Arcipelago Isole Ponziane, Comune di Latina, Comune di Sabaudia, Comune di San Felice Circeo, Comune di Ponza).
Successivamente, anche con il voto del Comune di Ponza fui eletto e nominato nel marzo 2008 nel Consiglio Direttivo del Parco, che all’epoca era composto da 13 membri, oggi ridotti a nove.
Il mio impegno fu quello di cercare di rivitalizzare i rapporti tra il Comune di Ponza e il Parco, che erano quasi inesistenti, e cercare di porre rimedio allo stato di semi-abbandono in cui si trovava Zannone.
Entrambi dovuti al vuoto amministrativo – lungo diversi anni – venutosi a creare a seguito del passaggio della gestione del PN Circeo dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste (tramite il Corpo Forestale dello Stato) a quella dell’attuale Ente Parco.
Impegno non facile viste le condizioni di partenza: praticamente da zero. Anzi meno di zero: niente personale, soldi pochi, rapporti non facili con i precedenti gestori. Senza sottacere le note e complicate vicende legate alle problematiche del Lago di Sabaudia (disputa sulla proprietà del lago, cantieri Rizzardi, ponte romano, ecc.) di cui quasi quotidianamente era investito il CD del Parco.
Ciononostante dopo tre anni di costante impegno, si è riusciti a licenziare il Piano del Parco, ora in attesa della valutazione ambientale strategica da parte della Regione. Nel dicembre del 2010 – anticipando le linee direttive del Piano – riuscii a far approvare dal CD una deliberazione che qualcuno oggi potrebbe chiamare de “il ritorno di Zannone ai ponzesi” – [Crf. allegato .pdf: Del_CD_N_51_del_20_12_2010_IsolaZannoneProtIntesaPonza_pubbl_il_30_06_2011].
Con quella delibera – senza strombazzamenti sciovinisti – si sancirono alcuni principi fondamentali.
L’isola come perla – all’interno del Parco Nazionale del Circeo – che andava protetta e allo stesso tempo valorizzata.
Che i beneficiari di questa valorizzazione dovevano essere i ponzesi che avrebbero gestito tutta la filiera economica a partire dai trasporti, le escursioni guidate, i punti ristoro, la conduzione di una specie di albergo-rifugio da realizzarsi nella ex villa di caccia, la gestione di un piccolo campo boe, ecc.
Obiettivi che si sarebbero ottenuti attraverso la firma di un protocollo d’intesa con il Comune di Ponza (firmato poi il 28 luglio 2011), unitamente al pagamento dei canoni arretrati dovuti dal Parco al Comune, con successiva rinegoziazione degli stessi in sede di rinnovo del contratto di fitto (fermo al 1979). Il Protocollo prevedeva anche una prima spesa di circa 55.000 euro per lavori urgenti di messa in sicurezza della villa.
Un primo passo … “per il recupero di tutti gli immobili per sviluppare attività turistiche-naturalistiche che permettano una reale fruizione dell’isola…”
Di tutto questo solo “Il corso guide naturalistiche” è stato realizzato a giugno 2012, proprio nei primi giorni dell’attuale
Sindacatura.
Nell’agosto 2012 l’intero CD si dimise per protestare contro i tagli al bilancio del Parco. Da allora, fino a qualche mese fa, il Parco è stato di fatto retto dall’ottimo dott. Gaetano Benedetto, prima come Commissario (con tutti i poteri del consiglio) e poi come Presidente.
Ora il nostro Sindaco dice che vuole riprendersi la gestione di Zannone, pur restando nell’ambito del Parco?
Beh! A noi sembra esattamente quello che sta scritto nello spirito della delibera n. 51, nelle linee guida del Piano del Parco e nella lettera del protocollo approvato dall’Amministrazione Porzio: Zannone gestito dai ponzesi ponzesi!
Il Sindaco ha idee diverse? Ce le dica.
Non vorremmo che dietro tutto questo parlare, con la scusa che il parco non ha soldi, ci fosse la solita operazione della partecipazione di capitali privati (di certo non ponzesi), così come si sta delineando su altri fronti.
La gestione privatistica di Zannone è finita con i Casati!
Zannone è dei ponzesi, non del Comune.