Comunicazione importante
Cari amici, il gruppo Verità Ponzese è arrivato alla rilevante cifra di 2.276 amici. Ora nel gergo di Facebook le richieste di adesioni si chiamano appunto richieste di amicizia, ma noi tutti sappiamo che l’amicizia è una cosa seria infatti l’amicizia è condivisione di diritti e doveri, l’amicizia è condivisione di un destino comune; è in definitiva la ricerca insieme di migliorarlo.
Chi sono gli aderenti a Verità Ponzese?
E’ difficile conoscerli tutti, addirittura ci sono molti che usano nick-name di fantasia per cui rimangono nell’anonimato (e gli amici non sono mai anonimi). Questi sono invitati a togliersi la maschera, anche nel rispetto dei molti altri che utilizzano il loro nome e cognome e addirittura una loro foto.
Molti ‘amici’ risiedono e vivono tutto l’anno a Ponza, altri pur essendo residenti non vivono l’isola per tutto l’anno per vari motivi. Altri sono ‘amici’ che hanno conosciuto e si sono innamorati dell’isola; ci sono anche uomini delle istituzioni, politici che vogliono mantenere un contato con i loro elettori.
Tutti hanno il diritto di partecipare a questo evento che la comunicazione odierna propone, e Verità Ponzese vuole restare un’opportunità per tutti per capire, comprendere la realtà locale e nazionale.
A mio avviso però, si deve esprimere la propria libera opinione, ma alla base di tutto ci devono essere: fiducia e rispetto.
Detto questo oggi voglio comunicarvi una mia riflessione.
Nelle nostre comunicazioni dobbiamo porci almeno un obiettivo: quello di fare delle nostre discussioni, delle nostre condivisioni di argomenti, un momento di crescita collettiva e non di distruzione.
Cioè vivere questo spazio, non per denigrare l’avversario, non per cacciare fuori le rabbie e le frustrazioni individuali ma un momento di vera opportunità di confronto democratico.
Al di là dell’Amministrazione che governa, c’è la gente che ha una sua visione dei problemi! Sono i problemi che devono essere messi al centro delle nostre discussioni la loro soluzione e poi magari anche la strategia per tentare di risolverli concretamente.
Sperimentare la capacità di analisi dei cittadini, ma anche le semplici proposte e misurarle con quelle di altri per comprenderne il reale consenso, è un modo non solo responsabile ma anche più autorevole nel rapportarsi con gli altri.
Io penso che se riusciremo a questo, Verità Ponzese diventerà veramente utile ai ponzesi. Penso che proposte pensate liberamente e che hanno consenso, non possono essere ignorate da nessuna amministrazione.
Se si sentirà l’esigenza di approfondire in modo diverso alcuni argomenti, per esempio organizzando assemblee cittadine, Verità Ponzese anche per questo può diventare un punto di riferimento, di organizzazione e di comunicazione.
Quindi io chiedo a tutti gli amici di Verità Ponzese di contribuire a raggiungere questo obiettivo minimo. Chiedo agli ‘amici’ di voler diventare attivisti di questa piazza virtuale, proponendo argomenti da discutere alla coordinazione di Verità Ponzese e presentando gli argomenti con una breve analisi introduttiva.
Sicura di rappresentare i desideri di molti residenti ponzesi che chiedono anche a Verità Ponzese di diventare un punto di riferimento propositivo per il miglioramento della qualità di vita a Ponza, resto in fiduciosa attesa dei contributi di voi tutti.
Monia Sciarra
Immagine di Copertina. Critmo. Foto dal Gruppo Facebook di Monia Sciarra
vincenzo
17 Gennaio 2015 at 20:20
In effetti il messaggio di Monia Sciarra meritava un suo spazio non poteva essere relegato in un commento da me fatto all’articolo di Franco De Luca per cui condivido la scelta della redazione che ha mostrato la mia stessa sensibilità, cioè quella di tentare di mettere in evidenza un nuovo linguaggio isolano indirizzato al pensiero che costruisce non a quello che distrugge.
A mio avviso azioni che sono tese alla collaborazione, alla valorizzazione delle idee e delle proposte, che si ritengono positive, degli altri, non fanno che valorizzare le proprie iniziative creando prospettive di sicura sinergia ma soprattutto si mantiene una certa centralità nell’azione culturale.
Per cui non importa chi fa l’azione, chi arriva prima ma importante è la valutazione che si da all’azione, in questo caso al messaggio di Monia.