Nella gara virtuosa tra Franco De Luca e Tonino Esposito a recuperare le vecchie canzoni natalizie di don Luigi Dies, se ne aggiunge un’altra, così presentata da Tonino:
Ho trovato un’altra canzone di Natale che arrangiai con Franco e coretto; si chiama “Fra tanti gigli in fior”. Le parole sono di Dies, la musica è un vecchio canto natalizio e deve essere anche straniero, non ricordo bene. Credevo, fino a 18 anni fa, che fosse di don Luigi, fino a una sera che con Luigi Ambrosino stavamo seguendo un concerto per televisione e sentimmo la stessa melodia cantata in un’altra lingua. Non riuscimmo a sapere il nome, forse Franco lo conosce.
Se ritenete sia il caso, potete pubblicarlo insieme agli altri canti di Natale.
Colgo l’occasione per augurare Buone Feste agli amici, ai redattori e ai Lettori tutti di Ponza Racconta.
Mi fa sempre piacere avere vostre notizie e leggervi su Ponza racconta.
Tonino
Ascolta qui dal file mp3 e segui le parole
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Fra tanti gigli in fior
Fra tanti gigli in fior la Vergin
Culla il suo bambino
Tra le fronde un vel legger
Fa ondeggiare il venticel
E tra le foglie e i fior
Canta l’usignol così
Oh… Dormi e sogna
Sogna o amor
Dolce il tuo sorriso
Tutto spira gioia e amor
La mammina veglia ognor
China il capo sul tuo cuor
E tra le foglie e i fior
Canta l’usignol così
Oh… Dormi e sogna
Sogna o amor
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Immagine di copertina: Gentile da Fabriano – Pala dell’adorazione dei Magi, datato 1423 e conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Giovanni Conte di Silvano
28 Dicembre 2014 at 05:41
Non vorrei innescare polemiche, ma neanche il testo del canto “Fra tanti gigli in fiore”, proposto da Tonino Esposito, è di Monsignor Dies; basta cercare in internet e lo troverete con il titolo “Dormi e sogna” tra le ninna nanne e filastrocche della tradizione popolare (cerca qui).
(*) I link è stato disposto a cura della Redazione che peraltro rileva come il valore del “dono” di don Luigi ai suoi ragazzi e parrocchiani rimanga immutato. In un epoca certo diversa dall’attuale, senza internet e altri mezzi tecnici, la stessa ricerca e riproposizione di canti tradizionali appare degna di ammirazione.
Giovanni Conte di Silvano
28 Dicembre 2014 at 09:55
nessuno mette in dubbio il valore del “dono” di don Luigi Dies,chi scrive questo commento, sedeva sulle sue ginocchia quando Egli suonava l’armonium,è stato con lui nel suo ultimo viaggio da Formia a Ponza sul piroscafo “Isola di Ponza” e ha un figlio che è nato il 17 dicembre giorno dell’anniversario della sua dipartita,perciò so quale è l’insegnamento di don Luigi Dies,anche grazie a mio padre che da don Luigi ha avuto tanto………..rispetto per il pensiero di tutti,ma molti hanno trasformato il SUO insegnamento per scopi personali