Che cosa intendiamo per Politica, bisogna chiarirsi su questa parola perché tutto è politica.
Diciamo che la buona Politica è l’arte di dare risposte concrete ai bisogni della gente attraverso le idee, attraverso le proposte progettuali che dopo essere state discusse nelle varie sedi e approvate con una maggioranza di voti diventano legge. Legge uguale per tutti.
Ma la politica ha mille sfaccettature e tutto diventa politica dalle grandi manovre finanziarie alla compravendita che si fa nel mercato rionale tra il commerciante e la massaia.
Franco De Luca oggi rivendica la mancanza a Ponza, della buona politica ma, invece di scandalizzarsi, poteva sostenere l’azione portata avanti da me e pochi altri amici, tesa a “bloccare” le ultime elezioni amministrative: quella era una vera azione di buona politica per Ponza.
Nel presentare a tutti i candidati le mie argomentazioni, io dicevo in sintesi:
“Sei mesi fa la Magistratura ha commissariato il comune di Ponza arrestando anche gli assessori e il Sindaco; abbiamo avuto una Commissaria che sta facendo un lavoro tecnico di rifondazione del nostro comune. Sei mesi sono pochi e tra l’altro non c’è stata da parte dei cittadini una presa di coscienza di quello che realmente è accaduto a Ponza e tanto meno c’è una proposta politica seria per governare il nostro paese. Non solo non c’è una proposta seria ma nessuno dei capilista in gara ha una lista pronta per competere. Siamo ancora in tempo per bloccare le elezioni amministrative! I problemi dell’isola hanno bisogno di un impegno straordinario ed un coinvolgimento dello Stato: il Bilancio comunale disastroso, la gabbia del PAI, ma poi la mancanza di un progetto di sviluppo condiviso… solo per ricordarne alcuni. Ma se riusciamo a non fare queste elezioni noi diamo un doppio messaggio:
– all’esterno dell’isola diciamo che Ponza e i ponzesi non sono arroccati su posizioni isolazioniste ma vogliono condividere i loro problemi con le istituzioni democratiche continentali;
– all’interno dell’isola dimostravamo che non è con la divisione e l’improvvisazione che si può far rinascere l’isola”.
E infatti proponevo un comitato cittadino formato da tutti i capi-lista e gli esponenti politici locali interessati. Da questa transizione governata da un commissario prefettizio e mediata da una controparte cittadina, poteva nascere una nuova consapevolezza isolana di unità e quindi poteva emergere nel frattempo un progetto condiviso e una classe dirigente per metterlo in pratica.
Tengo a precisare che tutti i candidati, compreso Vigorelli, accettarono anche se con riserva, questa mia proposta politica e firmarono le mie tesi conclusive.
Ma a far fallire questa mia iniziativa, non è stata la freddezza di Franco De Luca, che nel frattempo si era già ritirato dalla competizione, ma Antonio Balzano. Invitato a partecipare, il capi-lista Antonio Balzano snobbò la riunione, pensando, probabilmente di avere già la vittoria in pugno.
Di cosa parliamo ora? Di quale Politica? …La politica del sospetto, la politica che aspetta ancora una volta che sia la magistratura a giocare su Ponza?
Io ancora spero che Vigorelli e Ferraiuolo/D’arco possano sedersi intorno ad un tavolo, archiviare la parentesi del sospetto e quindi del tribunale e iniziare a collaborare per arginare la vera emergenza isolana: la salvaguardia della residenza.
Vedete… se a Ponza non restano i Ponzesi verranno altri a comprare le case, i terreni, anzi se la politica non farà ripartire l’economia, ci sarà sempre più gente isolana pronta a vendere e sempre più gente esterna pronta a comprare.