Ci contatta Mark Zuckerberg, che non è il cugino brucculinese di Marco, quello della tassa, bensì il fondatore di Facebook.
Mark è preoccupato perché, improvvisamente, è crollata la partecipazione al social network dei gruppi ponzesi; dice che fino a pochi giorni fa spuntavano come funghi dopo un acquazzone e non si riusciva a star dietro ai vari PonzaPassata, PonzaRacconta, PonzaParla, PonzaSparla, PonzaContaFrottole etc. etc.
Pare che resista eroicamente un’unica voce, che si prende pure qualche rampogna per l’uso disinvolto di ortografia e grammatica: tal Sang’ ’i Retunn’, che si allinea al dolce stil novo dell’Opinionista Superstite, scrive per bocca di Giggino: “Ie aggie stat’ a parecchie arriunion’ cu’ i ggiùven’ ’i over 69 anni …E pur’ie ca song’ diversamende ggiovane aggie rimast’ cuntend’assai p’i belle prespettive ‘i vita… Inzomma, hamm’ capit’ ca si tutt’ va bbuono, simme arruinàte… Chest’è !!!” .
Mark chiede se Ponza voglia seguire l’esempio di Pechino, dove Facebook, Twitter e YouTube sono bloccati dal regime perché ritenuti sovversivi: – “Piazza Pisacane come Piazza Tienanmen?” – domanda.
Lo rassicuriamo: nessuna dittatura cerca di impedire la circolazione delle notizie …ci mancherebbe!; è solo che stiamo sotto Natale e gli amministratori dei gruppi sono impegnati nella preparazione d’i roccocò e d’i susamiell’…
Tranquillo, Mark! …e Merry Christmas!