Ambiente e Natura

Mo’ vene Natale…

di Rita Bosso

presepi

 

Mo’ vene Natale…
… e l ‘Associazione Calafelci  di Monia Sciarra e Franco Schiano si prepara a festeggiare con iniziative di cui, nei prossimi giorni, renderà noti i dettagli.

Franco Schiano non ha dimenticato la magia dell’allestimento del presepe che, per i bambini di Ponza di alcuni decenni fa, prevedeva un rituale preciso: l’aggiusto delle statuine di creta, così fragili, sempre a rischio di decapitazione e amputazione arti; l’acquisto di qualche pezzo nuovo da Genoveffa;  la raccolta di pastocchie  (muschio) e di cioppere (radici di canne), i furti di sughero ai danni del padre pescatore…
Viene dai ricordi dei presepi di oltre mezzo secolo fa l’idea della mostra-concorso I Presepi ‘i Ponza, articolata in due sezioni: ’U presepio a casa mia e I presepi piccirilli; l’iniziativa è realizzata dall’Associazione Calafelci in concorso con le parrocchie e con il patrocinio della Comunità Arcipelago.

Il richiamo alle tradizioni più autentiche, la sollecitazione alla creatività, il coinvolgimento degli isolani sono le costanti dell’attività di Calafelci e, dopo le due edizioni  estive di Ponza in Tavola, viene naturale chiedere a Monia e a Franco se, anche a Natale, il recupero delle tradizioni  avrà una declinazione gastronomica.
– Non ti preoccupare, questo sarà un Natale…  molto dolce – rispondono sornioni: sono infatti all’opera per realizzare una sagra di dolci natalizi.
Per quanto riguarda l’attività già svolta, parlano i numeri: alle serate di Ponza in Tavola del 26 luglio 2014 a Giancos e del 22 agosto a Calacaparra hanno mangiato e bevuto, complessivamente, circa mille persone; sono stati coinvolti produttori  di vino e di alimenti tipici, cuoche, artigiani-allestitori e, in qualità di cantanti, Benny & Maddy.

Significativa la presenza dello stand di Ventotene, che potrebbe preludere alla nascita di un circuito gastronomico in cui entrerebbero le isole tirreniche. Nella serata a Le Forna, ad agosto, sono stati premiati i Ponziani Benemeriti.

La gara delle Bancarelle, giunta alla sesta edizione, è in crescita costante: quest’anno sono state allestite ben ventisei bancarelle. L’ultimo nato in casa Calafelci ha stupito tutti per l’interesse che ha destato e il pubblico che ha coinvolto.
La formula organizzativa de Lo Stracquo: l’arte che viene dal mare è apparsa da subito originale e foriera di buoni risultati: nei fine settimana di marzo e aprile sono giunti a Ponza sedici artisti che hanno partecipato al recupero di materiale spiaggiato e ne hanno tratto installazioni; hanno partecipato anche quattro artisti di Ponza.
Chi ha seguito gli artisti all’opera si è reso conto del loro spessore, ha apprezzato la passione con cui hanno lavorato, il clima straordinario che si è creato nei Cameroni, divenuti per l’occasione luogo di produzione culturale; neanche i più ottimisti, però, avrebbero ipotizzato che la mostra potesse avere ben quattromila visitatori, decine di articoli sui giornali, passaggi televisivi; ne è derivata l’idea di esporre le opere anche in altre località.
All’Amministrazione Comunale va il merito di aver sostenuto Lo Stracquo in modo tangibile, eogando fondi, mettendo a disposizione la sede espositiva, partecipando alla promozione dell’evento in tutte le sedi; particolarmente attivi sono stati il Sindaco e il delegato al turismo Maurizio Musella.
In contemporanea con l’allestimento de Lo Stracquo, Calafelci ha realizzato una rassegna letteraria e una rassegna musicale.

1 Comment

1 Comments

  1. Biagio Vitiello

    30 Novembre 2014 at 09:12

    Vorrei rispondere all’articolo di Rita Bosso, a riguardo dell’allestimento del presepe.
    Cara Rita, il muschio non si dovrebbe raccogliere.
    La scarsa conoscenza di queste piccole creature vegetali, spinge a sottovalutarne l’importanza.
    Il muschio fa parte di quel bosco primordiale esistente a Ponza nel periodo pre-colonizzazione .
    I muschi vivono in ambiente umido, e vi sono specie molto rare, alle quali vanno aggiunte piante di antichissima origine: le Epatiche e le Selaginelle, veri e propri fossili viventi.
    Ciao,
    Biagio

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