di Alessandro Vitiello (Sandro)
Forse sì, forse no; sicuramente saranno più protagoniste che mai.
Da sempre le donne di Ponza si sono dimostrate forti e tenaci.
Vivere tutto l’anno sulla nostra isola presuppone una grande forza di volontà.
In passato – e in parte ancora oggi – vivere a Ponza, per le donne, significava condividere la propria esistenza con uomini che spesso passavano tanto tempo lontano da casa imbarcati sulle navi o a pescare lungo le coste del Mediterraneo.
Mentre i mariti erano in mare, le donne zappavano la terra, curavano le viti e allevavano i pochi animali di casa. Oltre a crescere i figli.
Spesso la famiglia era governata dalla figura della donna più anziana che conservava un ruolo di comando anche sulle vite dei figli sposati e delle loro famiglie.
Con il dopoguerra questa condizione è pressochè scomparsa ma non è venuto mai meno il ruolo delle mogli-madri che davano le giuste indicazioni a come la casa andava gestita.
C’erano però ruoli ben definiti dentro le nostre famiglie: l’uomo portava a casa i soldi, la donna li custodiva e, casomai, li faceva fruttare.
Da diversi anni questa parte la storia era cambiata. Il turismo aveva modificato questa regola.
Tante donne hanno avuto la possibilità di lavorare spesso promuovendo in prima persona attività alberghiere e ristoranti di successo.
Oggi tutto si è complicato anche perchè una delle risorse principali dell’isola – la pesca – è diventata poca cosa.
Il turismo stesso è diventato meno remunerativo. Da qui l’impoverimento della nostra comunità.
Non è solo crisi economica: è anche crisi dei ruoli.
Nei maschi c’è spesso un senso di inutilità.
Dentro questo triste cambiamento ho visto soprattutto le donne reagire.
“Se c’è poco, pigliamoci il poco” – mi è capitato di sentir dire.
Qualsiasi tipo di iniziativa, anche piccola, è diventata un’opportunità.
Dalla custodia invernale delle abitazioni dei turisti all’affittare le case, dalla pulizia di queste al lavoro nei ristoranti, le donne di Ponza non si tirano indietro.
Gli anziani sono diventati di nuovo una risorsa: la pensione di anzianità e casomai quella d’accompagnamento aiutano i bilanci familiari.
Tante piccole voci che contribuiscono a tenere insieme la nostra comunità.
Ci sono ovviamente le iniziative imprenditoriali importanti gestite da donne che continuano con successo a dare lavoro, ma i numeri di questa micro-economia di sussistenza sono davvero importanti.
Inoltre: la stagione del turismo è breve ma è un dato di fatto che i beni di quest’isola vanno custoditi e preparati per le stagioni a venire con un impegno che dura tutto l’inverno.
C’è inoltre un altro aspetto, altrettanto importante, della vita sull’isola che aiuta a tenere insieme le sue mille anime: l’impegno culturale e sociale.
Mi viene da pensare ai due gruppi teatrali che hanno punti di riferimento essenziali nelle donne, il coro della parrocchia di Le Forna che ha raggiunto livelli artistici molto alti e potrei fare tanti altri esempi.
Anche questo è molto importante perché da sempre le donne riescono a ricucire e dare speranza a situazioni anche disperate.
Non saranno i grandi proclami a cambiare la qualità della vita sulla nostra isola.
Sarà la quotidiana attenzione ai bisogni di tutti, saranno le risposte concrete alle mille domande sul futuro che tanti si pongono, che faranno la differenza.
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vincenzo
16 Settembre 2014 at 11:00
Le donne salveranno Ponza?
A scrivere l’articolo purtroppo non è una donna ma è un uomo che riconosce alle donne un ruolo – tra l’altro, nella storia della sopravvivenza isolana – quindi nel privato le donne sono state già protagoniste e quindi per quanto riguarda la cultura individualista, le donne hanno dato un notevole apporto.
Quindi è ancora l’uomo che riconosce alle donne un valore e auspica una funzione futura di assunzione di una responsabilità che va al di là delle mura domestiche.
In questa amministrazione c’è solo una donna, Maria Sandolo “tutto fare” ma i protagonisti sono maschi: visto che nei confronti del delegato al turismo e sul demanio ci sono state le proteste rispettivamente dell’Associazione degli Albergatori e quelle del SIB perché il Sindaco non dà queste deleghe all’unica donna in amministrazione?
Purtroppo rimaniamo alle “quote rosa” e non certo ad una meritocratica volontà di autodeterminazione femminile.
Sandro Vitiello
17 Settembre 2014 at 09:43
Vincenzo con questo scritto prendo atto di una situazione e riconosco alle donne della nostra isola la capacità di resistere in questi anni difficili.
A Ponza come altrove.
A Ponza l’ho notato maggiormente perchè alcuni problemi sono più evidenti.
Per quanto riguarda il resto potrei risponderti con una citazione di Mao Tze-tung: “Le donne portano sulle loro spalle la metà del cielo e devono conquistarsela”.
E con questa citazione mi sono messo pure io nella categoria dei vetero-intellettuali, come dice qualche amico ponzese.