“Abbiamo fatto 30 (cardinali) e facciamo pure 31!”: tempi belli di una volta, mezzo millennio fa, quelli in cui il papa così rimediò alla dimenticanza nominando il trentunesimo cardinale; e aggiunse sottovoce: “Mica devo pagarlo di tasca mia..!”.
Oggi, tenendo conto dell’inflazione, diciamo: “Per Ponza Estate abbiamo fatto 142.714 euro e facciamo pure 162.714 e, già che ci troviamo, arriviamo a 200.000 (più o meno, sommando tutte le delibere comunali); all’occorrenza, possiamo ancora integrare”.
Perché saremo pure cafoni, ma il senso dell’ospitalità non ci manca e non ci tiriamo indietro: E che!? …uno invita fior fiori di giornalisti, signore belle e televisive, e poi si mette a guardare quanto gli è costato? Si mette a controllare se tizio ha portato la colf filippina, per quanti giorni si è fermato Caio e quante persone aveva al seguito?
Ai nostri compaesani in amministrazione, che a tutti i costi vogliono rendere pubblico il report delle cifre spese – tanto per le camere, tanto per i ristoranti, tanto per il noleggio barche – e ritengono anzi il gesto doveroso nei confronti dell’elettorato, rispondiamo: “Guagliu’, non ci facciamo riconoscere, non facciamo le solite figure di copertone. L’ospite è sacro e deve essere accolto con tutti gli onori. E poi: le serate sono state affollatissime ed interessanti; dopo ogni serata, i maggiori quotidiani nazionali ed internazionali hanno riferito le tesi esposte e il dibattito che ne è seguito; Obama ci ha tappezzato la sala ovale, con le analisi che gli arrivavano da Ponza; grazie a tutta la pubblicità indiretta abbiamo riempito alberghi e appartamenti fino ad ottobre inoltrato; la tassa di sbarco, sino ad oggi, ha prodotto introiti per 1.000.000 di euro (!?), la popolazione ha il necessario e anche il superfluo. Quindi possiamo permetterci questo e altro”.
E ricordatevi di non usare espressioni tipicamente cafone ed autoctone quali “mangiare a sbafo”, “scroccare”.
Imparate a dire “supporto logistico”.
la Redazione
12 Agosto 2014 at 18:35
“Cerchiamo di non farci riconoscere”, avevamo scritto nel Memo. Purtroppo due nostre redattrici si sono fatte riconoscere, su un social network. Riferiamo per dovere di cronaca, e ci scusiamo per la spiacevole caduta di stile.
RC: Qualche riflessione va pur fatta!
RB: Rosa, mi meraviglio di te: cafona e taccagna. Ma come li ricevi gli ospiti, a casa tua?
RC: Forse hai ragione, Rita, mi devo “modernizzare” e non soffermarmi a riflettere sulle spese. Questa era un’oculatezza che apparteneva alle nostre mamme e nonne solo perché venivano fuori da una guerra, ma oggi… con i guadagni sicuri e le tasse pagate regolarmente…
A proposito, mi hanno detto che alla biglietteria non fanno più lo sconto della tassa di sbarco ai non residenti che hanno regolarmente pagato l’IMU (cosa che è stata fatta fino al mese scorso). C’entra qualcosa?