La cultura ponzese può riconoscersi anche per le ricette tipiche: strangle-a-preute, paste e lumiche, paste e fellone, paste ed aragoste…
Evidentemente, i Galitesi (ialdesi) moderni, quelli della fine del diciannovesimo secolo e della prima metà del ventesimo secolo, hanno trasportato sul Mediterraneo i loro usi alimentari. Più notevole è il fatto che i loro discendenti abbiano conservato queste ricette molto apprezzate.
Come tutte le estati in Bretagna, la famiglia D’Arco fa buoni pranzi o cene…
Venerdi 1° agosto, la generazione nata un secolo dopo che Antonio D’Arco si era installato a La Galite ha preparato i raviol(i) e strangle-a-preute rispettando la ricetta della nonna Giuditta D’Arco. Una tavolata di 25 persone!
Sul primo piano della foto, Marie Vitiello e André D’Arco. Questo è il più vecchio ialdese (92 anni).
I giovani D’Arco sono molto contenti di un piatto di spaghetti con fellone e astice
Pescare è restata un’attività molto piacevole. Le nasse non sono più fatte di mirto o di giunco. Sono molto più robuste qui, fatte con il legno del castagno, elementi di plastica e di una rete.
I prodotti del mare sono sempre più rari, ma si prendono ancora astici (alifante di mare) e fellon(i).
Gli ialdesi non mangiavano astici perché avevano l’aragosta… L’astice fatto bollire era dato ai maiali!
In Bretagna l’aragosta è sparita della costa… Il babbo, il vecchio, dice che l’astice atlantico è molto più gustoso che quello del Mediterraneo.
L’astice, ma anche il fellone, sono utilizzati per preparare un bel suggo (salsa) che accompagna gli spaghetti.
P.S.
Il progetto sulla genealogia dei ponzesi va avanti. Mi fa molto piacere aiutare i ponzesi nel loro ricerca genealogica.
Ho finora risposto a quattro ponzesi che mi hanno contattato per trovare informazioni sui loro parenti.
Ricordo a tutti che il data-base disponibile arriva al 1880 circa; per i dati successivi ho bisogno di dati più precisi che sia possibile.
Cordiali saluti
Philippe
Nota della Redazione:
Abbiamo mantenuto (in corsivo) la nomenclatura dei piatti così come Philippe ce l’ha inviata. E’ un bell’esempio di ‘trascrizione fonetica’ del ponzese.