“Il Giornale di Latina”, nuovo quotidiano da soli tre giorni in edicola, ha stilato una sua classifica delle 10 meraviglie della Provincia.
Al primo posto Chiaia di Luna, poi, nell’ordine: Ninfa, Grotta di Mezzogiorno a Palmarola, lago di Paola, Montagna Spaccata a Gaeta, Fossanova, Spiaggia Arenauta di Gaeta, Santuario della Sorresca a Sabaudia, Tempio di Ercole a Cori, Valvisciolo. Propongo il mio pezzo pubblicato domenica mattina sul quotidiano latinense.
P. I.
Chiaia di Luna è il posto più importante e conosciuto di Ponza. Detta anche Cala di Luna, questa spiaggia era fra le più frequentate di Ponza perché offriva due grandi vantaggi: l’accessibilità e le dimensioni. Niente scalinate per raggiungerla, ma un tunnel romano lungo 168 metri rimesso sicurezza, nel 1990, insieme alle pareti rocciose della spiaggia, sabbiosa e pulitissima. La falesia di tufo che la circonda le conferisce un colore chiaro che va dal giallo al bianco, il mare è limpido, grotte e paesaggio fanno altri ingredienti succulenti: passione autentica.
Chiaia di Luna fungeva da porto per i Greci e i Romani: lo testimoniano il tunnel e la necropoli a picco sul mare.
Adesso una della spiagge più belle del mondo è chiusa, non ci si può accedere, con un grave danno per tutto il turismo ponzese che ha fatto dei quel luogo incantato motivo di orgoglio in tutto il mondo.
Chiaia è considerata la spiaggia dei ponzesi per eccellenza, qui sono cresciute generazione di ragazze e ragazze, i primi vacanzieri arrivati negli anni Cinquanta hanno scoperto una vera e propria meraviglia, una falesia dai colori accattivanti, un mare da favola, la voglia di vivere in simbiosi con la spiaggia, un amore a prima vista, l’incanto di un posto che non puoi dimenticare.
Da qualche anno un triste cartello, posto all’inizio del meraviglioso tunnel romano, informa che è impedito l’acceso per pericolo di caduta massi.
Una ragazza di Lucca ha perso la vita per colpa di un masso 15 anni orsono, dal quel momento si è tutto complicato; hanno lasciato un lavoro remunerativo coloro che affittavano lettini ed ombrelloni, le attività nautiche, due noti ristoratori che cucinavano in grotte affascinanti, specialmente di notte.
Novecento metri di spettacolo naturale sono off limits, si può ammirare Chiaia di Luna solo arrivando in barca o dal terrazzo panoramico sovrastante.
I lavori di protezione attraverso reti metalliche non hanno prodotto gli effetti sperati, la popolazione chiede da tempo la riapertura del luogo simbolo dell’isola ma alcuni ostacoli burocratici impediscono la realizzazione di un sogno.
La spiaggia ammalia, incanta, affascina e seduce, un paesaggio mai rovinato dal cemento. Di epoca romana, oggi mal conservato e quasi in rovina, è il tunnel di collegamento tra il porto e Chiaia.
Qui si apriva, ai tempi della colonizzazione greca un approdo, probabilmente dedicato alla Dea Luna, il passaggio è lungo 168 metri è stato scavato assecondando la tortuosità della roccia, è fornito di ampi lucernari e rivestito in gran parte con muri di contenimento in opus reticulatum.
Il porto greco di Chiaia era simile a quelle esistente vicino a Bagno Vecchio.
Veduta recente del tunnel di Chiaia di Luna. Sono visibili le pareti ad opus reticulatum
vincenzo
4 Agosto 2014 at 08:34
Spesso ci si ricorda di Chiaia di Luna: la spiaggia più bella chiusa.
Ma ci saranno dei responsabili perché la spiaggia più bella rimane ancora chiusa?
Ci saranno dei responsabili se il tunnel romana resta inaccessibile?
Io penso che il Sindaco Vigorelli, su questa questione tanto sentita dall’opinione pubblica, locale e nazionale, dovrebbe prendere una iniziative decisiva: raccogliere i documenti a sua disposizione e inviarli alla Magistratura per stabilire le responsabilità tecniche, politiche ed economiche di lavori di messa in sicurezza sia della falesia che del tunnel di Chiaia di Luna che non sono serviti allo scopo: quello di riaprire l’isola più bella ai cittadini contribuenti.
Mimma Califano
4 Agosto 2014 at 23:31
L’articolo di Iannuccelli per rammentare il primato di Chiaia di Luna è un pezzo “di colore”, non una disamina dei fatti e degli avvenimenti che la riguardano, perciò è appena il caso di rammentare che non è stata la disgrazia di una quindicina di anni fa alla ragazza di Lucca – peraltro è stato un sasso e non un masso, e il fattaccio è avvenuto nella parte non aperta al pubblico – “a rendere tutto più difficile”, bensì una somma di fattori molto complessi: non semplicemente “alcuni ostacoli burocratici”.
E’ anche ben noto che la parte messa in sicurezza con tre successivi inteventi riguarda la metà circa della spiaggia (quella più vicina allo sbocco del tunnel, per capirsi), dove la falesia è costituita da roccia più salda, mentre la metà distale è di arenaria compattata, su cui nessun intervento di consolidamento è possibile.
L’appello di Vincenzo, sicuramente condiviso dalla stragrande maggioranza dei ponzesi, se effettivamente portato avanti con decisione, potrebbe almeno far chiarezza su come si sono svolti gli ultimi interventi di messa in sicurezza della spiaggia; a chi competeva la firma finale; se e quali responsabilità possano essere ravvisate, anche in ordine all’eventuale spreco di denaro pubblico. A meno che queste non siano già informazioni acclarate.
Allora i motivi ostativi all’apertura della spiaggia, non sarebbero nella non-sicurezza della stessa (a parte ovviamente nuovi ed approfonditi controlli) ma andrebbero ravvisati in altre intenzioni: tenerla chiusa in attesa che diventi “privata”, per esempio!
Così che alla fine, piuttosto che rammaricarci di pagare, per andare di nuovo a fare un bagno a Chiaia, ne saremmo anche contenti e non andremmo neppure tanto per il sottile sul risultato finale.
La necessità di chiarezza non andrebbe neppure in contrasto con l’intenzione dell’attuale amministrazione del ripascimento con barriere soffolte; questo sarebbe un atto dovuto ai cittadini, ponzesi e non, perciò fortemente auspicabile.
Paolo Iannuccelli
5 Agosto 2014 at 20:32
Cara Mimma,
il mio era un articolo apparso su un noto quotidiano locale per descrivere Chiaia di Luna e la sua bellezza. Niente altro. Non era mia intenzione sollevare alcun problema, non sono all’altezza di proporre soluzioni, non ho le conoscenze necessarie su un tema così difficile e complicato che va analizzato da validi esperti del settore.
Spero solo che la spiaggia sia presto riaperta. In quanto alla ragazza di Lucca, lasciamola riposare in pace.
Con stima ed amicizia
Paolo Iannuccelli
vincenzo
5 Agosto 2014 at 20:59
Caro Paolo Chiaia di Luna è chiusa e resta chiusa: ma si sono fatti dei lavori e sono stati spesi diversi milioni di euro per riaprirla o no?
Non bisogna essere degli esperti per dire questo e per esigere che venga fatta luce su quei soldi spesi male, soldi dei contribuenti.
Quando aumentano le tasse è perché bisogna pagare servizi oppure perché ci sono buchi nei bilanci pubblici.
Ma chi governa questi bilanci, chi ordina servizi, chi decide le opera da fare, sceglie le ditte appaltatrici ecc?
Certo non il contribuente che non decide niente e deve pagare il conto!
Tutti vogliamo che Chiaia di Luna venga riaperta ma era nelle premesse dei lavori di messa in sicurezza della falesia e del tunnel, riaprire Chiaia di Luna.
Sembra che in un Consiglio Comunale il Sindaco abbia relazionato sullo stato di fatto di Chiaia Di Luna.
Sembra che il Sindaco abbia parlato di project financing sperando che il bando europeo parta per Natale; questa è un’idea dell’amministrazione attuale per il futuro, ma a mio avviso resta il danno e la beffa di aver speso dei soldi dei contribuenti i quali non possono tuffarsi, oggi, nelle acque della meravigliosa baia.