Nel novembre del 2006, per favorire mio fratello Aniello stampai un opuscoletto (questa la copertina), con le novene della Madonna Immacolata, della Madonna Assunta, e canti attinenti.
Dovetti inserire alla fine, su pressione del compianto “maestro” Antonio Scotti, il canto alla Madonna della Civita (21 luglio), qui riportato.
In sintesi la canzone narra la storia dell’immagine, oggi venerata sulla Civita.
Come si vede è in dialetto e dice che il quadro proviene da Costantinopoli (da qui i volti neri della Vergine e del Bambino). Che fu dato al culto dei fedeli a Gaeta, da dove miracolosamente se ne andò perché non si sentì accolta con fede. E dove scelse di fermarsi? Sopra una quercia (cerculella), lontano dai paesi. Sul monte della Civita appunto.
Il motivo è ancora cantato dai fedeli nella processione sopra gli Scotti.
E’ certamente una “grazia” della Madonna se la devozione persiste nonostante tutto.
Alla Madonna de la Civita
Un dì a Costantinopoli
Incontrai una bella Signora (2 volte)
Incontrai una bella Signora
Tutta piena di carità (2 volte)
A Gaeta fu sbarcata
Una cascia di cristallo (2 volte)
Cu’ duie muonace sante
L’andavano ad accompagna’ (2 volte )
Esposta la mettevano
’U popolo curreva (2 volte)
Curreva senza fede
Maria se ne andò (2 volte)
Se ne andò sola sulella
’Ncopp’ a ’na cerculella (2 volte)
’Ncopp’ a ’na cerculella
Si mise ad abita’ (2 volte)
Passaie ’nu giovane muto
Pasceva le vaccarelle (2 volte )
Maria de la Civita
Gli diede la favella ( 2 volte )
‘Na voce se sentiva
Pe’ tutta la città (2 volte)
Maria de la Civita
Che belle grazie fa (2 volte)
[Dietro incitamento del maestro Antonio Scotti]