la Redazione
Non ce ne vogliano gli autori che abbiamo presentato e recensito sul sito: nella libreria di Ponza Racconta la posizione d’onore spetta a tre volumetti, l’ultimo dei quali è fresco di stampa.
La “collana” è stata inaugurata nel 2012 dal Piccolo Ricettario della cucina ponzese degli alunni di seconda elementare della maestra Irene Mazzella; essi hanno recuperato le ricette e le hanno trascritte con la grafia incerta di chi ha ancora poca dimestichezza con la penna; Oreste Romagnolo se ne è innamorato e ha voluto pubblicarlo. Non ci poteva essere inizio migliore.
L’anno successivo la “collana” si è arricchita dell’Erbario; Linda Mastropietro, l’insegnante che lo ha curato, ci aveva segnalato l’attivismo del suo alunno Simone Casalino nella raccolta, essiccazione, classificazione delle piante più rappresentative della flora ponzese.
Abbiamo ritrovato Simone qualche mese più tardi, alla presentazione itinerante dei luoghi del confino; gli abbiamo affidato blocco notes, matita e ingiunto di prendere appunti. Simone non se lo è fatto dire due volte: ha annotato date, luoghi, nomi, indirizzi, notizie; questi dati sono poi stati riversati sulle targhe che gli alunni hanno prodotto nel laboratorio di ceramica tenuto da Bonaria Mazzella ed hanno costituito l’embrione da cui si è sviluppato il libro.
E’ così proseguito il discorso iniziato tre anni fa grazie alla disponibilità del delegato alla cultura Maria Pagano all’epoca in carica; Ponza Racconta iniziò allora la mappatura dei luoghi del confino.
Queste righe si sono aperte con una dichiarazione di “partigianeria”: tra i tanti e pur pregevoli testi di narrativa, di storia, di poesie, di cartografia su Ponza, gli scritti degli studenti ponzesi sono i nostri prediletti.
Tra tutti i libri dello scaffale apposito che ogni ponzese è tenuto ad avere in libreria, ci sono particolarmente cari questi tre volumetti.
Perfino al primo dei quaderni di Ponza Racconta – andato a ruba tra gli ospiti sardi e subito esaurito – preferiamo i testi degli studenti.
Perché li abbiamo voluti, “provocati”, seminati; ne abbiamo seguito le fasi di germoglio e di crescita e, come insegna il Piccolo Principe, “la mia rosa è unica al mondo perché è lei che ho innaffiato, è lei che ho curato…”.
Questi libretti esprimono e completano il motto del sito: “Raccogliamo la storia e la memoria di Ponza prima che il tempo cancelli le tracce … e consegnamole a Simone, a Niccolò, a Sara e ai loro compagni”. Sono in ottime mani.