di Lino Catello Pagano
Giovanni Battista Canepa, nato a Chiavari in via delle Vecchie Mura, ora biblioteca comunale, finiti gli studi a Genova si arruolò volontario combattente nella prima guerra mondiale.
Ferito a Caporetto, dove ricevette la croce al valore, venne catturato subito dopo dagli Austriaci e chiuso nel carcere di Braunan am Inn vicino al confine con la Germania.
Nel primo dopoguerra si iscrisse all’università di Genova che frequentò con assiduità; già giornalista del quotidiano socialista genovese Il Lavoro, fu arrestato e condannato dal tribunale speciale per la sicurezza dello stato fascista e mandato al confino all’isola di Ponza, dove conobbe la futura moglie Maria Vitiello, figlia del farmacista Vitiello, che aveva affittato il retrobottega della farmacia agli antifascisti. Da Ponza venne trasferito a Poggioreale; finito il primo periodo di confino ritornò a Ponza per sposare con rito civile la sua adorata Maria il 30 maggio 1931.
Restò altri due anni sull’isola e nel 1933 rientrò a Genova con moglie e con la figlia Enrica; poco dopo l’arrivo in città venne arrestato e imprigionato nel carcere di Marassi.
La nota biografica che segue è tratta dal suo libro La Repubblica di Torriglia; a seguire, la presentazione di Giuseppe Valle, in occasione della riedizione del libro, datata giugno 2013.
Nota biografica
Giovanni Battista Canepa, detto ‘Marzo’, era stato uno dei comandanti della Cichero, a fianco di Bisagno. Nato nel 1896 e già decorato nella prima Guerra Mondiale, aveva conosciuto il confino negli anni Trenta all’isola di Ponza, per poi andare a combattere in Spagna e rientrare in Italia nel 1943. Scrisse questo libro nell’immediato dopoguerra per l’ANPI di Chiavari. Riedito negli anni Settanta a cura di un editore genovese con una serie di integrazioni, La Repubblica di Torriglia torna ad essere disponibile in un’edizione curata da Giordano Bruschi (Giotto), compendiata dai ricordi della moglie dell’autore, Maria Vitiello.
Presentazione
Grazie all’invito di Gianfranco Grasso, responsabile della Biblioteca della Società Economica, rivolto all’editore Goffredo Feretto di tradurre e pubblicare il romanzo di Giovanni Battista Canepa Grand-mère était génoise, il volume ha visto la luce per i tipi di “Internòs” ed è stato presentato questo pomeriggio presso la sala Ghio Schiffini, con l’autorevole intervento di Giorgio Viarengo e Elisa Marcolla, che ha svolto una tesi di laurea sull’archivio di “Marzo” conservata presso la stessa Società Economica.
Nel romanzo autobiografico Canepa (1896 –1994) racconta la sua lunga e avventurosa esistenza, partendo dagli avi rivieraschi, la Grande Guerra, Caporetto dove rischiò di morire perché abbandonato sul campo di battaglia, la prima conversione al comunismo, la seconda conversione al socialismo, la Francia, l’America latina, Ponza e il matrimonio con Maria Vitiello, figlia del farmacista dell’isola, il lavoro di giornalista, Castello di Favale dove fonda l’embrione della divisione “Cichero”. Gli argomenti seri o addirittura drammatici sono venati di uno humor alla George Bernard Shaw. Emerge una Chiavari in piena evoluzione che aspira ad ottenere i benefici di una nascente borghesia.
silverio lamonica1
8 Luglio 2014 at 18:17
Carissimo Lino, grazie per l’ottima segnalazione. Mi piacerebbe leggere il libro su Canepa che, guarda caso, è stato pubblicato nel 75° Anniversario della chiusura del Confino Politico a Ponza. Sarebbe molto interessante presentarlo a Ponza in questo periodo, quando sono in atto diverse manifestazioni in proposito; indubbiamente arricchirebbe e di molto il “panorama rievocativo”.
Lino Pagano
8 Luglio 2014 at 23:45
Caro Silverio, spero che la posta sia celere per farti arrivare il libro, nella prossima settimana spero di fartelo avere , cosi potrai soddisfare tutte le curiosità, libro interessante, ti avvertirò della spedizione tramite messaggio su FB, cosi potrai farti un idea del tempo di spedizione ed arrivo, un caro saluto a tutta la famiglia, Lino Pagano