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Per l’articolo precedente sul tema, leggi qui
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L’attenzione rivolta all’inno di san Silverio, cantato nelle parrocchie sull’isola di Ponza, ha acclarato che sono due le versioni dell’inno. Una solenne e una popolare.
Quella solenne si avvale di una introduzione strumentale ed è eseguita perciò prevalentemente dalla banda musicale. Essa è simile in tutto all’inno di sant’Anna di Bacoli.
L’altra versione, quella popolare, è riproposta specie in chiesa.
Le due versioni sono talmente conosciute e fagocitate dalla comunità dei fedeli, che nemmeno si avvede e distingue l’una dall’altra. Epperò quella popolare è la più usata. Perché? Perché non ha bisogno dell’introduzione musicale, offerta dalla banda.
Appare così evidente che la versione bandistica offra una discriminante preziosa ove si voglia affrontare il problema: l’inno di san Silverio ha copiato quello di sant’Anna di Bacoli o il contrario ?
Importante è sottolineare che ci si riferisce alla versione solenne perché l’inno popolare non entra in conflitto con alcunché. E’ autonomo, preciso, col suo testo definito già dal 1855.
L’altro, invece, sul testo qualcosa non quadra perché l’inno di sant’Anna di Bacoli non possiede alcun testo.
E allora, come anche altri hanno fatto notare (Giovannino di Silvano) forse c’è stato lo zampino del maestro Francesco Paolo Titta. Insigne maestro di musica, che qualche anno fa fu oggetto di una richiesta di informazione su questo Sito.
Il maestro Titta venne a Ponza proveniente dalla Campania (dal 1910 circa al 1940 circa). Organizzò una banda musicale notevole per il numero dei musicanti e per la bravura. Rimasto nella memoria collettiva per la sua fama (e per il fatto che suo figlio si affermò come solista di tromba a New York, come mi diceva mio padre). Forse, dico forse, è da attribuire a lui l’importazione dell’inno nella sua versione solenne. Da tutti accolta ma che non scalzò la versione popolare, riprodotta, come già detto, in modo più abbondante e disinvolta.
Il dubbio di fondo non è stato risolto, ma un poco di chiarezza è stata portata. Ulteriori apporti potranno essere risolutivi.
In questi giorni, che sono dedicati a san Silverio, l’inno, in qualsiasi versione, impazza a Ponza.
Giovanni Conte di Silvano
14 Giugno 2014 at 21:26
Caro Franco, come ho gia affermato, da notizie da me appurate la partitura dell’inno di San Silverio è una trascrizione del 1940 ed è identico in tutto e per tutto all’inno di Sant’Anna; spero di riuscire al più presto a fornire notizie più precise.
Per quanto riguarda le due versioni dell’inno, c’è un motivo ben preciso perchè l’inno solenne non viene più suonato; non perché, come affermi tu, l’inno solenne ha bisogno dell’introduzione strumentale, ma perchè chi lo dovrebbe suonare e cioè lo scrivente, da qualche anno non riesce più a suonarlo per ragioni personali. Tutto qui
vincenzo
16 Giugno 2014 at 17:40
http://www.youtube.com/watch?v=fNymSduK5mg&sns=fb
elioguardascione
24 Agosto 2014 at 17:21
La ricerca della soluzione della questione “chi ha copiato chi” a proposito deii due inni, di Sant’Anna di Bacoli e di San Silverio mi sta impegnando da anni senza trovare, ad oggi, una risposta definitiva. Comunque, vorrei puntualizzare che l’inno di Sant’Anna di Bacoli ha un suo testo che fu scritto dal parroco don Francesco Sommella nel 1840 e che qui trascrivo:
Salve gran Madre augusta
Sant’Anna gloriosa
Un inno a Te pietosa
Ti degna di ascoltar.
Di regio sangue illustre
Onor di Palestina,
Bacoli qual Regina
Ti scelse un di per sè.
Fra mille eletta fosti
Ad esser Genitrice
Di Lei che la radice
Di Gesse in sen recò.
Stella lucente e bella
Di quell’Auror foriera,
Che fin dalla primiera
Origin sua brillò.
Col Tuo raggiante lume
Dal Ciel Tu sii la guida
In questa Valle infida,
A chi ricorre a Te.
Di perle e di monili.
Carca di argento ed oro:
Di Bacoli «Tesoro»
Chi non Ti chiamerà?
Di grazie e di virtudi
Simboli sono questi
E pregi Tuoi celesti
Che Dio Ti compartì.
Voti ed offerte sono:
Son dono dei Tuoi figli
Che Te nei lor perigli
Chiamaron con fè.
Ma tutto cede a questa:
Regale Verginella
Tra tutte la più bella,
Che Tieni accanto a Te.
In atto umile e pio
Ver Te col ciglio fisso,
Nel Tuo celeste viso
Guarda la Tua beltà.
Dalle superne sfere,
Dove con Lei Tu regni:
Dei figli Tuoi non sdegni
I voti secondar
Di «grazia» il nome tieni:
E piovan grazie sempre
Su Bacoli: nel mentre
A Te si consacrò.
Tutto da Te sperando
Il cuor ci brilla in petto:
Sol trova in Te ricetto
Col gregge il suo pastor.
Al Padre lode e al Figlio,
Ed al Divino Amore
Che di perpetuo onore
Anna corona in Ciel.
Francesco De Luca
24 Agosto 2014 at 19:33
Carissimo “elioguardascione” hai risolto definitivamente un dubbio in merito agli “Inni” e cioè che quello di Sant’Anna di Bacoli ha un testo, che a me pare anche bene aderente al motivo musicale.
Anno di nascita 1840; quello di san Silverio è documentato esistere nel 1855 (anno della pubblicazione del libro del TRICOLI).
Il motivo musicale ora racchiude il dilemma: occorrerebbe indirizzare le ricerche in quella direzione.