Pubblichiamo una nota di Luisa Guarino comparsa ieri 7 giugno sulla stampa, in risposta al comunicato pubblicato da www.h24notizie.it venerdì 6 giugno.
L. R.
Per un giornalista diventare protagonista, o oggetto, di un fatto di cronaca, non è cosa usuale. A me è capitato, grazie al primo cittadino della mia isola, Ponza, che io peraltro non ho votato. Il mio nome infatti viene fatto in apertura, e in chiusura, di un suo comunicato inviato a tutti i media di Latina e provincia dal titolo “Prime demolizioni a Ponza” (leggi qui). Tra l’altro mi mette insieme a vicende avvenute almeno un anno fa, così forse do meno nell’occhio (o si nota di più).
E’ vero che alcuni vicini mi hanno denunciato ben alla fine del 2002 per aver realizzato un solaio di copertura in cemento, in sostituzione di uno vecchio in legno e ondulit di eternit: ma dovete pensare che a Ponza la metà degli abitanti è in causa con l’altra metà, e io certo non potevo fare eccezione. E’ vero che purtroppo l’esito dei vari ricorsi non mi sono stati favorevoli, ho anche cercato di sanare l’abuso.
Intanto l’azione legale andava, e tuttora va, avanti; merito o colpa di quelli che Vigorelli definisce ‘azzeccagarbugli’ e che sono i miei legali, professionisti di Latina conosciuti e stimati: fanno il loro lavoro, in un Paese in cui la giustizia non funziona, come sanno tutti. Poi, caso più unico che raro, a Ponza in cui gli abusi edilizi sono (anzi sono stati, naturalmente prima dell’attuale sindaco) all’ordine del giorno, per il mio piccolo solaio che è sempre stato sotto l’occhio di tutti, è stato addirittura invocato (grazie sempre alla premurosa pressione dei miei vicini) l’intervento di un commissario ad acta. Una cosa che ha sbalordito tutti. Ora, alla fine dell’estate scorsa l’attenzione del Comune si è fatta più pressante, tanto da impedire al ristorante che si trova nella mia struttura, di poter continuare ad esercitare.
A questo punto, anche se su quel solaio né tecnici né politici ci hanno mai capito molto, pochi mesi fa, per poter finalmente ‘respirare’ e far lavorare in pace chi ne ha diritto, ho deciso di abbattere quell’opera così ‘invadente, e malvista. Questo è successo poco prima di Pasqua e di gran corsa, sebbene io in quel periodo non fossi neanche in Italia. Ma sapevo in mia assenza di poter contare su persone fidate.
Una strana coincidenza. Le cose che mi fanno ritenere il comunicato del sindaco in malafede sono almeno due: esso arriva esattamente il giorno successivo alla pubblicazione sul quotidiano online al quale collaboro, il Corriere di Latina, di un pezzo che, riportando il commento di un amico commerciante di Ponza, ridimensionava un articolo che penso quasi tutti i media abbiano pubblicato, che parlava di un ‘tutto esaurito’ a Ponza per il primo week end di giugno. E questo deve aver dato molto fastidio al sindaco (come se lui c’entrasse qualcosa con le presenze, il bel tempo o altro).
Inoltre Vigorelli tiene a precisare che io, oltre a essere giornalista (quindi sua collega ma lui non guarda in faccia a nessuno, sennò che giustiziere sarebbe?) sono anche direttore del sito web Ponza Racconta “…che si vanta essere paladino della legalità”. Sembrerebbe un particolare ininfluente. Invece è determinante. Perché con Ponza Racconta il sindaco ha a dir poco il dente avvelenato. E i miei colleghi del sito, nonché i ponzesi non ‘cloroformizzati’, lo sanno bene.
Insomma con un solo comunicato Vigorelli si è vendicato: gli ho solo involontariamente offerto l’occasione in un piatto d’argento. Evviva la libertà d’espressione ed evviva la privacy, oggi che nelle redazioni si omettono tanti nomi e cognomi se proprio non è necessario (e avrebbe dovuto/potuto farlo anche lo stesso portale H24Notizie).
Un’ultima nota, tutta da ridere, quando dice di me “costei ha avuto la sfrontatezza di erigere un abuso edilizio proprio di fronte all’ufficio del responsabile dell’edilizia del Comune di Ponza. Il geometra, un giorno del 2002 si è affacciato alla finestra e ha visto crescere l’abuso come un fungo”. Sembra la sceneggiatura di un film. Pensate che ‘fungo’ può essere un piccolo solaio che si sviluppa in orizzontale e che è visibile solo dal sagrato della chiesa o dall’area sottostante, vicino alle residenze dei carabinieri. Evidentemente a quell’epoca Vigorelli o era in barca o era altrove.
Per continuare a sorridere, in chiusura il sindaco mi definisce “vecchia volpe” (magari lo fossi, nel senso della furbizia) e cita un proverbio mai sentito: “Prima o poi tutte le volpi finiscono in pellicceria”: un orrore, assolutamente fuori tempo e fuori luogo. Eh sì, perché sono anche animalista. Insomma di difetti non me ne manca proprio nessuno.