“…Il mito è considerato come una storia sacra e quindi una “storia vera”‘, perché si riferisce sempre a delle realtà”
[Mircea Eliade: Mito e realtà; 1966]
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Incuriosito dalla poesia di Lucia Di Monaco (leggi qui) e ricordando di aver già incontrato questo nome – Alcione – più volte, sono andato a cercare meglio.
Mi sono quindi imbattuto in un’altra parola che negli ultimi anni “Wikipedia, l’Enciclopedia libera” ha reso di uso comune: “disambiguazione”, ovvero i diversi significati dello stesso termine che vengono poi approfonditi in sezioni separate.
Ad ecco, nella lista qui di seguito riportata, la sorpresa di trovare ben più di quel che cercavo (…troppa grazia, Sant’Antonio!):
Mitologia greca
– Alcione – figlia di Eolo e sposa di Ceice, trasformata in uccello marino
– Alcione – una delle Pleiadi, figlia di Atlante e di Pleione
Letteratura
– Alcione (Ἁλκιόνη) – un breve dialogo in cui Socrate narra a Cherefonte l’antico mito di Alcione, la donna trasformata da Zeus in un uccello marino.
Alcyone – terzo dei libri poetici delle incompiute ‘Laudi del Cielo del Mare della Terra e degli Eroi’ di Gabriele D’Annunzio (pubbl. nel 1903)
Astronomia
Alcione – sistema stellare nelle Pleiadi
Cielo stellato. Come cercare le Pleiadi; tra di esse Alcione
Botanica
Alcyone – Genere di piante della famiglia delle Asteraceae
Mezzi di trasporto
– Alcione – torpediniera della Regia Marina
– Alcyone – nave di Jacques-Yves Cousteau
– Cant Z.1007 Alcione – bombardiere
Musica
Alcione – cantante e compositrice brasiliana (Alcione Dias Nazareth)
Onomastica
Alcione – nome proprio di persona italiano femminile
Zoologia
Halcyon – Genere di uccelli della famiglia delle Alcedinidae. Il martin pescatore comune o martin pescatore europeo (Alcedo atthis) è un uccello coraciforme della famiglia degli alcedinidi. Il nome scientifico del genere deriva dal latino alcedo, dal greco ἀλκυών (halcyon), in riferimento al mito di Alcione.
Da non confondere con le Diomedeidi una famiglia di uccelli di mare dell’ordine Procellariiformes, cui appartengono i grandi albatros, ma anche le berte, i nostri ‘parlanti’. I gabbiani invece appartengono ad famiglia dei Laridi.
Araldica
Alcione – figura dell’araldica: indica il cigno, che quando è rappresentato nel suo nido e natante sull’acqua assume il nome di alcione. L’alcione simboleggia dolcezza, unione matrimoniale e tranquillità
Termine militare: Classe Alcione
Classe Alcione – Sottoclasse delle torpediniere Classe Spica
Classe Alcione o Classe Albatros – Corvette della Marina Militare in servizio fino all’inizio degli anni ’90
Termine inglese correlato: Halcyon
Halcyon – album della cantante britannica Ellie Goulding
Halcyon – genere di uccelli della famiglia Alcedinidae (di nuovo, con una dicersa grafia)
Tutte le derivazioni, a ben vedere discendono dal mito fondante di origine greca, su cui poi Ovidio (43 a. C. – 18) nelle sue Metamorfosi (Metamorphoseon, in quindici libri), e altri ancora nei secoli successivi hanno ricamato…
Particolare dal dipinto di Herbert James Draper (1915) in copertina: Alcione è alla ricerca del marito Ceìce; dei ‘martin pescatori’ sono dipinti sulla sua testa, a citazione del mito della sua metamorfosi; degli stessi colori delle piume degli uccelli sono le sue vesti
Il Mito di Alcione (**)
Trachine, la terra della Malide dove viveva Alcione, figlia di Egiale e Eolo (il custode dei venti) stava soffrendo una tremenda carestia. Orde di cinghiali, che sembravano generati dalla terra stessa, in estate calpestavano le bionde messi e scuotevano gli alberi carichi di frutti; ogni cosa sembrava perire.
Ma oltre alle privazioni della sua gente, Alcione aveva un tormento in più, perché in cuor suo sapeva di essere lei stessa la causa di tali disgrazie.
Una mattina di qualche tempo prima aveva suscitato l’ira di Artemide, la Dea cacciatrice, perché nel bosco, dopo essersi bagnata nelle acque di un lago, si era distesa morbida e sinuosa sulle sue rive, ricevendo gli omaggi delle creature del bosco, naiadi, fauni e ninfe che così bella l’avevano scambiata per la Dea stessa; né lei si era sottratta all’equivoco.
Oppure la sua colpa poteva essere un’altra. Nel rapporto con il suo bellissimo marito Ceìce, figlio di Lucifero, l’astro del mattino, l’aveva chiamato Zeus e lei stessa si era paragonata a Era (*).
Ma quale che ne fosse la causa, gli Dei erano irati e ora la carestia minacciava il suo popolo e ogni anno si ripeteva.
Fu così che Ceìce decise di partire per interpellare l’oracolo di Apollo che rispondeva da una rupe dello scoglio di Claro, per chiedere se ci fosse un rimedio a quella calamità.
Da tre mesi era partito, Ceìce, e la moglie non aveva ricevuto notizia alcuna. Una notte mentre una tempesta flagellava il mare e Alcione si dibatteva in un sonno agitato, Morfeo, il dio del sonno le apparve con le sembianze di Ceìce, e le annunciò la sua morte tra le onde.
Alcione scruta il mare dall’alto
Angosciata Alcione si riscosse dal sonno, raggiunse la riva del mare e scrutando tra le onde le sembrò di vedere qualcosa galleggiare tra i flutti tempestosi. Ben presto ne fu certa: il mare le rigettava il corpo nudo e freddo del suo sposo.
Sopraffatta dal dolore Alcione si gettò tra le onde, ma non le raggiunse; gli dei per una volta misericordiosi, le donarono un paio di ali con le quali si librò al di sopra dei marosi. Due ali comparvero anche sul corpo galleggiante di Ceìce, che fu visto sollevarsi dalle acque e andare incontro alla sua sposa.
Ceyx et Alcyone. Scuola francese, intorno al 1750, allievi di Carle van Loo. Alcione scopre il corpo senza vita di Ceìce: soggetto tratto dalle metamorfosi di Ovidio
La metamorfosi di Alcione
Tramutati entrambi in uccelli fanno il nido in riva al mare e nel periodo della cova una settimana prima e una dopo il solstizio d’inverno, Eolo cheta i venti perché le onde non abbiano a portarle via.
Gli alcioni sono perciò simbolo della tranquillità del mare.
(*) La colpa di Alcione. Nella versione di Ovidio viene eliminata ogni forma di colpevolezza dalla loro storia, rendendo sia Alcione che Ceìce vittime innocenti del destino.
Anche la metamorfosi di Ceìce si compie con un diverso tipo di uccello; in uno smergo, specie di grossa anatra marina.
Così l’epilogo del poeta romano nelle Metamorfosi (estratto):
(…) Quando poi raggiunse il corpo muto ed esangue,
abbracciando quelle care membra con le sue nuove ali,
vanamente col duro becco le coprì di freddi baci.
Sentì Ceìce quei baci o fu solo per l’ondeggiare del mare
se parve che sollevasse il viso? La gente non sa dirlo.
Ma lui li sentì, e alla fine, per pietosa grazia degli dei,
si mutarono entrambi in uccelli. Il loro amore rimase,
legandoli al medesimo destino, e il patto nuziale fra loro,
ormai uccelli, non si sciolse. Si accoppiano, generano,
e per sette sereni giorni, nella stagione invernale,
Alcione cova in un nido a picco sull’acqua.
Allora si placa l’onda del mare: Eolo rinchiude i suoi venti
e non li lascia uscire, per offrire bonaccia ai nipoti.
Un vecchio, guardandoli volare insieme sulla distesa
del mare, loda quell’amore serbato sino alla fine (…)
Meravigliosi e struggenti, i miti dell’antichità.
Gli uomini non conoscono le leggi che governano la natura, le cause della vita e della morte; sono ancora di là da venire le religioni ordinatrici del bene e del male.
Inermi davanti a forze oscure e ad un universo scomposto e incomprensibile, gli antichi realizzavano nei miti l’ordine mancante…
(*) Il Mito di Alcione – Liberamente sintetizzato dall’Autore con elementi ripresi:
– da Robert Graves (1963, Greek Myths; “I Miti greci” – XIII Ed. Il Cammeo 2009 – Longanesi ed. pp 1446 e segg.)
– da ‘Le Metamorfosi’ di Publio Ovidio Nasone: Libro XI
– dal web: wikipedia e http://www.riflessioni.it/