Com’è? Mi sorride, nel saluto, Silverio, che anche nelle giornate piovose, e con l’aiuto di una gruccia, deambulava per il Corso Pisacane, non certo allegro.
Oggi sorride, così come il ragazzo della Cooperativa Pescatori, e Carmine, e Giosué. Sorridono in sintonia con il da fare colorito dei compaesani, euforici, forse, per le impalcature delle luminarie che si stanno montando per la festività di san Silverio.
I miei concittadini mi appaiono tutti, nell’insieme, più gioiosi. Giulio non lesina a nessuno il bonario umorismo dalla sua postazione strategica dove chi scende dai traghetti si impatta con il vivo del paese. Immerso in questi giorni in una cappa di profumi che scendono dai colli. E sanno di ginestra, ma pure l’erba novella profuma e da un muro smangiato un “boccaleone” rosa spande il suo olezzo.
I visi sono quelli dell’inverno or ora trascorso, sono quelli di sempre, ma l’umore no, quello è gioviale, sereno. Com’è ?
Incontro l’amico di sempre, Luigi, e i ricordi si soffermano su episodi divertenti e lo lascio come fossi sazio di serenità. Influenzato forse dalla vista del porto: lindo, calmo, sistemato. Pronto ad accogliere la massa dei turisti. Perché tutto si sta approntando per accogliere loro, i benedetti turisti, la cui inondazione si anela !
Epperò… ora si è inclini al sorriso, alla cordialità. I bambini già hanno consumato il primo impatto col mare, ncopp’ u summariello, in occasione della sfilata delle “bagnarole”: improbabili navigli, più pronti ad accogliere il mare che a galleggiarvi; ma il desiderio infantile del bagno vince su tutto.
Un gruppo di facce nuove si aggira compatto fra le strade e il porto. Sono “geologi” in osservazione delle falesie dell’isola. Coniugare la sicurezza di chi le osserva con la fragilità della consistenza litica è diventata oggi, una impellenza per la società di massa, che non si vuole privare di nulla, nemmeno dell’impossibile.
Gli isolani, che nel rischio hanno costruito il loro destino, stentano a padroneggiare i dogmi della sicurezza assoluta e della previsione estrema.
Ma come si fa a esprimere il dubbio in quest’atmosfera di sorrisi in cui vive Ponza oggi?
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Nota
Le foto dell’articolo sono di Gaia De Luca