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La presentazione di Adriano Madonna – ieri sera, sabato 3 maggio – a Ponza nella sala Carlo Pisacane, ha costituito una bella esperienza e l’innesco per una quantità di pensieri che si sono smossi appena sotto il pelo dell’acqua e della coscienza.
La voce suadente e assertiva del nostro Biologo marino, le belle immagini del mondo sottomarino, i suggestivi intermezzi musicali di Franco & Nino hanno creato la giusta atmosfera per indurci al rilassamento, e all’empatia con un mondo che pensiamo di conoscere bene.
Ma il messaggio non è di quelli rassicuranti, che possiamo mettere tra parentesi e su cui cullarci inventando poesie su albe e tramonti marini.
C’era una volta un mondo isolano – o anche un mare – che possiamo dire, se non a misura d’uomo, almeno con cui l’uomo si poteva confrontare conoscendone le leggi fondamentali, le difficoltà e le insidie.
Il “piccolo mondo antico” che abbiamo riconosciuto dietro le (belle) parole delle canzoni di Franco e Nino, è quello dei nostri nonni e padri.
Ora, ad una velocità che supera la nostra capacità di “adattamento” – per usare un termine molto usato nella trattazione – quel mondo sta cambiando e non ci fa piacere prenderne atto.
Non ci farà piacere approfondire i meccanismi del cambiamento e prendere atto delle responsabilita umane (come specie) che l’hanno determinato. Tanto più che le modifiche in atto di gran lunga travalicano le possibilità individuali e collettive di invertire il processo.
“Adattamento” è un termine che quando passa dal linguaggio della biologia al nostro vivere quotidiano, ci trasmette una sottile inquietudine e nessuna consolazione, ma neanche possiamo far finta di non aver sentito.
Alcune delle immagini mostrate durante la presentazione: dall’alto (e in copertina) Barracuda mediterranei; sotto Pesce palla mascherato; pesce scorpione o lion fish (Pterois volitans); squalo bianco