di Rita Bosso
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Anche la scuola media Pisacane di Ponza partecipa a Lo Stracquo: l’arte che viene dal mare; l’attività è del tutto coerente con il progetto formativo elaborato dalla scuola che, non a caso, prevede anche la partecipazione ad altre iniziative curate da associazioni, isolane e non.
Il professor Federico Pinto, docente di storia e geografia, in servizio a Ponza da quattordici anni, assume l’isola come straordinario, irripetibile libro di testo; radicare l’alunno al passato, renderlo partecipe della memoria collettiva, è il primo passo verso la costruzione della cittadinanza attiva e consapevole; conoscere il passato mette lo studente nella condizione di valutare il presente e di progettare il futuro; di orientarsi, in riferimento alla realtà in cui è immerso.
Non sempre Federico Pinto trova all’interno della scuola le risorse umane di cui ha bisogno, ma non si perde d’animo: chiede la collaborazione di Domenico e di Silverio Scotti, esperti di storia locale; attiva progetti in rete con altre scuole; soprattutto lavora, entusiasta, instancabile: alle sei e mezzo di sera è ancora alle prese con le prove per uno spettacolo teatrale.
Già da alcuni anni i suoi alunni costruiscono una sorta di mappa concettuale su pannelli di legno; su suggerimento di un bidello, da qualche anno si utilizzano i legni stracquati a riva. Non c’è dunque finalità artistica nella realizzazione dei pannelli che saranno esposti alla mostra sullo Stracquo, ma solo la necessità di fissare le tappe salienti del percorso d’apprendimento, di collocare gli eventi della storia locale in contesti sempre più ampi; si avverte, nei bei pannelli ordinati che coprono intere pareti, il processo di comprensione e di rappresentazione che consente allo studente non di accumulare conoscenze, ma di organizzarle dinamicamente in una struttura di crescente significatività e complessità.
Tra qualche tempo questi pannelli saranno smontati e messi da parte, ma i processi mentali che la loro preparazione ha attivato lasciano tracce, indistruttibili, nelle belle testoline degli alunni di Prima B, cittadini di domani.