di Vincenzo Ambrosino
Vincenzo Ambrosino ha intervistato i membri del gruppo teatrale ‘A Priezza. In vent’anni di attività questo gruppo ha promosso tantissime iniziative, è stato ed è punto di riferimento nella vita sociale e culturale dell’isola che, occorre ricordarlo, esiste dodici mesi all’anno. Elencare tutte le iniziative della Priezza richiede pagine e pagine: tra la prima messinscena de La Gatta Cenerentola nel 1995 e quella di Porta Capuana, l’ultimo lavoro, del 2014, ci sono Presepi viventi, zeppolate, fiaccolate, spettacoli musicali, di animazione, collaborazioni con le scuole, manifestazioni di impegno civile e tanto altro ancora (per l’elenco completo, aprire il file .pdf allegato alla fine della presente puntata dell’intervista).
L. R.
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Domanda: Quando e come è nata la vostra associazione?
Risposta: Nel 1977 arriva a Ponza un giovane professore di lettere di Nocera Inferiore, Lorenzo Mandarino, con una spiccata passione per l’arte e il teatro in genere. Nei ragazzi della Prima A trova terreno fertile su cui lavorare e si mette in scena “Non ti pago” di Eduardo De Filippo. Da allora quei ragazzi non si sono più fermati: nasce il “Nuovo teatro ponzese”che nel 1994 si scinde e dà origine a ‘A priezza.
D. Con quali intenti è nata l’ associazione?
R: L’Associazione nasce da una serie di attitudini che sembrano spontanee e cioè: la gioia di fare, di stare insieme, di programmare per la nostra isola, di migliorarsi e soprattutto di sentirsi “vivi”. Da tutto questo deriva la necessità di superare barriere culturali, storiche, sociali; in un paese come il nostro, tale superamento diviene motore trainante per l’arricchimento di una comunità che vuole essere un microcosmo nel macrocosmo, con le sue funzionalità e peculiarità, col vanto delle proprie origini, della storia e tradizione. Senza perdere di vista i contesti più ampi in cui siamo inseriti. Il nostro motto è: “Far ridere, piangere e riflettere è la nostra missione”.
D. – Perché e quando avete deciso di portare i vostri lavori fuori dell’isola e con quali risultati?
R. La decisione nasce per svariati motivi: l’esigenza di confrontarsi con un pubblico che non sia solo quello isolano per metterci ulteriormente alla prova e per capire fin dove la competizione con se stessi fa migliorare. Siamo stati accolti con molto entusiasmo ricevendo tanti complimenti e apprezzamenti… e poi diciamocela tutta: ci siamo sentiti innanzitutto ambasciatori dell’isola, della nostra terra, fieri di mostrare parte della ricchezza di quest’isola. Ponza è il motivo primario per cui tutte le nostre azioni si svolgono. Un altro motivo è che purtroppo a Ponza per un lungo periodo non abbiamo avuto una sala dove rappresentare i nostri lavori e siamo da anni in attesa che una parte del patrimonio comunale venga destinata a sala teatrale e spazio per i giovani: sarebbe il luogo dove l’impegno nostro e di tutte le associazioni determinerebbe una crescita culturale e sociale.
D. – Voi avete saputo per esempio che nelle scuole di Ponza sono state accettate, negli anni, compagnie teatrali esterne che proponevano e realizzavano in poche ore adattamenti teatrali, ovviamente a pagamento? Che ne pensate di questo?
R. – Siamo stati interpellati dalle scuole ma non abbiamo ancora aderito, un po’ perché siamo impegnati con il lavoro, e anche perché da un po’ di tempo ci stiamo documentando su come lavorare nello specifico con i bambini: l’approccio con i più piccoli deve essere serio, documentato, pedagogico, per poter svolgere al meglio un’azione ludica e formativa. Questo per quanto riguarda le scuole elementari; per ciò che concerne le scuole medie abbiamo avuto già svariate collaborazioni a titolo gratuito.
D. – Questa amministrazione ha messo a vostra disposizione un locale per depositare i materiali di scena ma anche per preparare i vostri lavori; cosa chiedete dal punto di vista strutturale all’ amministrazione affinché il vostro lavoro diventi realmente efficace?
R. – Quello che da anni chiediamo a tutte le amministrazioni è uno spazio polifunzionale dove “il tempo che abbiamo durante l’inverno” venga utilizzato in maniera fruttuosa: ‘A Priezza è molto attiva sul territorio ma siamo purtroppo limitati proprio perché non abbiamo degli spazi. Ci muoviamo in molti campi e uno spazio adibito a tutte le associazioni serve come il pane per poter fare di più, di più, sempre di più. Avendo degli spazi potremmo permetterci di programmare qualcosa in più anche per l’estate… per esempio delle mostre.
Un’altra cosa che ci sta molto a cuore è la realizzazione del museo: la commissaria Agata Iadicicco prima di finire il suo mandato emanò una delibera che permetteva alle associazioni di presentare un progetto creativo e gestionale del museo; in data 29 marzo 2012 presentammo al protocollo del comune un progetto ideato, pensato e creato da noi “pirati”, ma attendiamo ancora risposte.
Lista attività, allegate da ‘A Priezza: Curriculum ‘A Priezza. Aggiornato
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[Intervista a ‘A Priezza. (1) – Continua]