proposto da Sandro Russo
Capita, a chi scrive, che quando un argomento, un’immagine ritornano in mente più e più volte, è giunto il momento di metterli giù.
Succede, naturalmente, anche con certi brani musicali, che uno continua a sentirsi in testa, o si ritrova a canticchiare, a volte, anche la mattina appena svegli, “senza un vero perché”…
Anche allora, significa che è il momento di prendere di petto la questione e se ne deve scrivere…
Questo brano musicale “Who wants to live forever” dei Queen, me lo sono ritrovato alcuni anni fa in un cd dimenticato in una casa lontana frequentata saltuariamente da persone diverse. Un mix di canzoni messe insieme a caso, non saprei dire da chi.
Il brano in questione lo conoscevo già, ma in quell’occasione ne fui particolarmente attirato; continuavo a sentirlo e a farlo ripartire ancora, da capo. Fu quasi la colonna sonora di quei giorni.
Poi per motivi anch’essi sconosciuti, fu messo da parte e (quasi) dimenticato.
Ascolta qui, da YouTube, il brano cantato da Freddie Mercury, registrato dal vivo al concerto dei Queen a Budapest, del 1986.
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E’ tornato a girarmi in testa, in questi giorni, per ragioni ancora una volta sconosciute.
Non si sa come accade che in certi momenti cerchi una canzone – o una canzone cerca te – per catturare un’emozione indistinta, una specie di catalizzatore di uno stato d’animo…
Nata come colonna sonora del film Highlander, “Who Wants to Live Forever” è stata composta da Brian May, il chitarrista dei Queen, insieme a Freddie Mercury ed è la sesta traccia del loro album A Kind of Magic del 1986.
Highlander – L’ultimo immortale (Highlander) è un film del 1986 diretto da Russell Mulcahy. Il film è interpretato da Christopher Lambert, Sean Connery, Clancy Brown, e Roxanne Hart.
Ma è una canzone struggente…
Certo avranno contribuito la storia dei Queen, la travolgente passione che legò nei loro ultimi anni di vita Freddie Mercury (Zanzibar, 1946 – Londra, 1991) a quel personaggio bello e dannato che fu Rudolph Nureyev (Irkutsk, Russia, 1938 – Parigi, 1993), il drammatico epilogo del loro legame funestato dall’Aids. Anche le sovrapposizioni ‘a posteriori’ che uno si costruisce intorno a dei personaggi, a delle storie: i ‘film’ che uno si fa nella testa…
Ma se a tutti capita di soffrire, non è da tutti trovare le parole e una musica trascinante che sembra uscita dalla stessa piena di emozioni, riesce a trasmettersi immutata, e sollecita un’empatia che fa sentire così deboli eppur grandi, come riescono ad essere, talvolta, gli esseri umani.
La statua che guarda il lago di Ginevra, a Montreux, in Svizzera, dove Mercury aveva uno studio di registrazione; riproduce una delle sue tipiche posture in concerto (compreso il microfono a mezzo gambo): è sempre ornata di fiori freschi…