di Sandro Vitiello (Alessandro)
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E’ un pezzo di mondo “a parte” a Ponza.
E’ l’ultima parte dell’isola arrivando dal porto.
La strada finisce lì perchè finisce lì anche l’isola.
Certo si potrebbe costruire una strada fino alla punta estrema a nord-est dell’isola, fino alla Schiappianara – che si affaccia sopra l’isola di Gavi – ma forse è meglio che tutto rimanga così.
A Cala Caparra siamo tutti parenti: Vitiello, di Meglio, Aprea, Avellino, Calisi …e ci siamo detto quasi tutto.
Ci stanno i “Sacco”, “Cianfone”, “Russulìll”, “Pescetiéll” …e così facciamo prima.
A Cala Caparra non si dice Raffaele Vitiello; si dice Raffaele ‘i Pescetiéll.
Ci si capisce al volo.
Oppure si aggiunge il luogo in cui si vive: Michele abbasci’a font o Giusuppina ‘nfacce ‘u Cienz’.
Variazione possibile?
Peppe ‘a Tania, dove si specifica il nome della barca che si possiede.
A Cala Caparra spesso ci si sposa tra di noi.
Una ricerca dell’Università di Roma di una ventina di anni fa confermava quello che già sapevamo per vita vissuta.
Nel giro di uno sguardo, affacciandosi dal cortile, con un po’ di fortuna si può trovare una persona con cui passare il resto della vita.
A Cala Caparra quando si festeggia un matrimonio ci si invita quasi tutti e anche se siamo “quattro gatti” si fa fatica a starci tutti.
Facciamo la spesa nei due negozi che hanno tutto quello che serve e pure di più; abbiamo l’idraulico, l’elettricista e pure qualche muratore.
Quelli di Cala Caparra d’inverno vivono a Cala Caparra e se è bel tempo li trovi dalle parti di “Angelino” dove vicino a quella “Parracina” si decidono i destini del mondo.
Ponza non hai mai avuto un sindaco di Cala Caparra e non sappiamo se questo è un bene.
Ha avuto e continua ad avere tante brave e belle persone con le quali ci si dice “buongiorno” guardandosi in faccia.
Non è il Paradiso Terrestre ma è un posto dove si sta bene.
A Cala Caparra quando nasce un bambino è una festa per tutti quanti.
A Cala Caparra quando muore qualcuno è un dolore per tutti.
Quando muore qualcuno giovane, che stava bene, è una tragedia.
Un abbraccio a tutta la famiglia di Anna che l’altra sera se ne è andata, troppo presto.
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Francesco Reali
12 Marzo 2014 at 04:00
Ciao Sandro
Non ho ancora avuto il piacere di conoscerti personalmente, ma grazie a PonzaRacconta ho potuto condividere e apprezzare i tuoi scritti.
Da circa 15 anni ho lasciato ” ‘a calacaparra ” per cercare fortuna altrove e anche se di cognome faccio Reali le mie radici Ponzesi sono quelle dei Vitiello.
Ho passato la mia infanzia a correre spensierato in quel campo sportivo, all’epoca malandato insieme ad altri bambini “calacaparresi” ( tra loro c’erano anche i tuoi nipoti Gianni, Davide, Eugenio )
Ė vero, quel posto non é il Paradiso ma si sta bene e mi manca….
Grazie per quello che scrivi
A presto, magari a Calacaparra
Francesco REALI