Giuseppe è delegato dal Sindaco a seguire tutta le problematiche legate all’urbanistica, all’edilizia privata, ma anche le questioni del PAI, del nuovo PUA e del lavoro.
D. Caro Giuseppe puoi fare un breve bilancio di questo primo periodo in amministrazione?
R. E’ sempre stato un mio desiderio far parte dell’amministrazione comunale, un’esperienza avvincente ed entusiasmante, ma non nascondo che ci sono momenti di grande sconforto per le numerose situazioni di emergenza che viviamo giornalmente. Noi dell’amministrazione ci sentiamo tutti sulla stessa barca. Navighiamo uniti per la nostra rotta.
Al timone c’è ovviamente il Sindaco. Nella sala macchine c’è il Cancelliere. Ha ragione Franco Ambrosino quando dice che siamo una amministrazione di transizione, ma sono convinto che quando fra tre anni consegneremo le chiavi del Comune potremo dire di aver risolto molti problemi.
D. Tu sei delegato all’urbanistica, so che state facendo qualcosa, sembra un nuovo piano regolatore: quali sono state le premesse e a quali idee di sviluppo urbano vi state ispirando nell’elaborare un nuovo piano regolatore?
R. Il nostro PRG (Piano Regolatore Generale) è stato pensato negli anni ’70 ed approvato all’inizio degli anni ’80.
A dicembre del 2013 ha compiuto 30 anni, è evidente che ormai è divenuto obsoleto e nella maggior parte dei casi non rispecchia più la realtà di oggi, stante la trasformazione urbanistica (abusiva e non) avvenuta nel corso degli anni.
A ciò si aggiunga che i Piani Particolareggiati (strumento indispensabile per la realizzazione di nuove costruzioni nella maggior parte delle previsioni del Piano) non sono mai stati realizzati.
Quindi fin dal nostro insediamento la priorità è stata quella di mettere in moto l’iter burocratico al fine di elaborare un nuovo PRG.
Recentemente il nostro Responsabile dell’Ufficio Tecnico, che è anche il redattore del predisponendo nuovo Piano (cosa che ritengo utilissima in quanto con il ruolo che riveste in pratica sta toccando con mano quali sono gli interventi di cui il nostro PRG ad oggi vigente abbisogna), ed il sottoscritto, abbiamo incontrato tutti i tecnici che abitualmente lavorano sul nostro territorio.
È stato un incontro interessante in quanto chi meglio di loro, che vivono quotidianamente le problematiche urbanistiche dell’isola, potevano darci utili consigli su cosa e come intervenire nel nuovo Piano Regolatore Generale. Fra le tante è chiaramente emerso che l’attuale Piano non prevede aree per lo sviluppo ricettivo turistico e che pertanto è buona cosa individuarne per il futuro. Incontri che si ripeteranno a breve.
Ho anche detto loro che fin da subito, in attesa che si concluda l’iter per l’approvazione del nuovo PRG, è nostra intenzione apportare delle piccole modifiche, ritenute ormai indispensabili e che non hanno più senso di esistere, alle Norme Tecniche di Attuazione dello stesso PRG, quali quelli di rendere possibile i cambi di destinazione d’uso nei centri storici ad oggi vietati.
D. Questa amministrazione come ha detto anche il tuo collega Franco Ambrosino, é una amministrazione di transizione che ha però alcuni punti fermi: il risanamento del bilancio comunale e il ripristino della legalità. Da tempo si sente parlare, in campo edilizio, di abusi non più sanabili, quindi da procedere agli abbattimenti. Questa amministrazione come sta procedendo? Ci sono ancora i margini per nuove sanatorie oppure i tempi sono scaduti e quindi bisogna procedere agli abbattimenti?
R. I termini per presentare domande di condono sono ampiamente scaduti. Non ci sono più “scappatoie”. Per gli immobili ritenuti abusivi, sanzionati con ordinanza di demolizione e constatata la loro inottemperanza, la nostra priorità sarà quello di procedere, ove possibile, all’acquisizione gratuita al patrimonio comunale. In mancanza, alla sua demolizione.
Certo è compito di una amministrazione civica dettare le linee guida perché non si commettano più abusi e si possa lavorare serenamente. Stiamo lavorando per questo per darci delle regole. Aiuteremo gli onesti, non tollereremo i furbetti, contro di loro useremo tutta la forza di una Pubblica Amministrazione nell’interesse di tutti.
D. L’arredo urbano, per un’isola fragile paesisticamente come Ponza, è fondamentale: quali sono le iniziative amministrative per dare un look all’isola?
R. Abbiamo già approvato in Consiglio Comunale il regolamento sul decoro urbano, prevedendo nel contempo delle sanzioni amministrative per la mancata osservanza. Proprio in questi giorni sono arrivate sul tavolo del Sindaco i primi verbali comminanti delle sanzione amministrative emesse dai nostri VV.UU. in quanto alcuni concittadini non hanno osservato, dopo ripetuti solleciti, le regole contenute appunto nel regolamento di decoro.
Le finalità ed il contenuto del regolamento sono chiaramente contemplate nell’art. 1 e sono: “…la riqualificazione dell’ambiente estetico, la tutela del decoro e dell’igiene urbani, promuovendo a tal fine la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni… …nella consapevolezza che solo avvertendo il senso originario del temine estetica, che significa sensibilità, è possibile ottenere una crescita in cui l’immagine del territorio sia frutto di abitudini connesse ad un abitare culturalmente più elevato e capace di aver cura della propria identità”.
D. L’amministrazione Porzio procedette a sanare le questioni demaniali marittime, elaborando il PUOC, ma poi anche il PUA ed un Regolamento Comunale per il rilascio di concessioni. L’amministrazione di cui tu fai parte ha abrogato questi provvedimenti e poi però ha elaborato un nuovo PUA che è ancora in fase elaborativa. Come sappiamo tutti, dal PUA vengono esclusi gli ambiti portuali. Purtroppo è proprio in questo ambito che ci sono la maggior parte delle concessioni: come state procedendo? Quali normative state applicando per dare sicurezza e legalità alle concessioni finora rilasciate?
R. Tutte le concessioni demaniali formalmente rilasciate all’interno del porto di Ponza e non solo, non sono caducate a seguito dei provvedimenti di abrogazione, giustamente effettuati dalla nostra amministrazione, del PUOC, del PUA e del Regolamento Demaniale approvati dalla precedente amministrazione. Infatti la caducazione della concessione può essere dichiarata solo attraverso un atto espresso da parte della stessa Amministrazione concedente, come, per esempio, i recenti provvedimenti di decadenza di alcune concessione demaniali (pontili) emessi dall’Ufficio Demanio del nostro Comune.
Si ricorda infine che tutte le concessioni demaniali marittime aventi finalità turistiche ricreative sono prorogate ope legis al 2020.
D. La commissaria prefettizia Iadicicco, prima di lasciare l’amministrazione organizzò due conferenze di servizi per rimettere al centro dello sviluppo portuale appunto il Piano Regolatore Portuale: quali iniziative state prendendo a tale proposito?
R. Noi siamo favorevolissimi alla realizzazione delle scogliere foranee cosi come previste nel Piano Regolatore Portuale approvato nell’ormai lontano anno 2004. Dalle conferenze dei servizi tenutesi nel 2012 è chiaramente emerso che il porto di Ponza è classificato come porto statale di rifugio e che pertanto tale nuove infrastrutture potranno essere realizzate esclusivamente attraverso finanziamenti statali (no privati). Si deve però tener presente che la gestione amministrativa nonché la predisposizione dei piani regolamentari sono di competenza della Regione e in caso di subdelega (come ad esempio per le attività turistiche ricreative) del Comune.
Mancano ancora due tasselli importanti per concludere con successo le conferenze dei servizi: la valutazione di impatto ambientale che dovrà esprimere il Ministero dell’Ambiente, si spera in tempi brevi, e soprattutto mancano i quattrini perché quelli stanziati anni fa sono andati perenti, sono stati dirottati altrove, dopo la decisione del’Amministrazione Porzio di bocciare le dighe antilevante prevedendone una diversa collocazione. Bisogna che la gente si ricordi bene di questo, invece di prendersela con questa Amministrazione che tenta di riprendere per i capelli un progetto approvato e finanziato che il Comune aveva bocciato. Senza quella bocciatura Ponza avrebbe avuto le scogliere antilevante da almeno cinque anni. E sarebbe stata tutt’altra musica per l’incremento del nostro turismo.
D. Tu sai che quel Piano Regolatore prevedeva delle scogliere per ampliare e proteggere le attività nautiche ma non riconosceva l’attuale sviluppo nautico diportistico impostato negli anni dai ponzesi.
Come, secondo te, si possono conciliare gli interessi di protezione contemplati nel PRP e gli interessi dei concessionari all’interno della rada non contemplati dal Piano?
R. Ribadisco che la realizzazione delle scogliere foranee sono per noi importantissime proprio per incrementare lo sviluppo nautico diportistico auspicato. Le attività diportistiche oggi esistenti lungo le spiagge di Sant’Antonio e Giancos (pontili e noleggio di natanti) potranno essere svolte a ridosso delle nuove scogliere previste nel PRP (Piano Regolatore Portuale). A questo voglio aggiungere che nell’elaborazione della nuova zonizzazione portuale degli spazi demaniali concedibili vogliamo sanare una grave ingiustizia: concederemo maggiori spazi ai nostri concittadini residenti che posseggono una imbarcazione e che oggi non sanno dove andare a buttare l’ancora.
D. In zona Cala Feola, la passata amministrazione, prima diede un campo boa per diportisti locali, poi decretò quella zona balneare, quindi non concedendo altre concessioni. Oggi sembra che quella zona sia di nuovo riconosciuta zona portuale (come su Piano Regolatore Generale), ma a questo punto io chiedo: se quella zona è portuale non è più compatibile la balneazione? Come vi regolerete per tutelare gli interessi balneari e quelli nautici?
R. Qui è stato fatto un autentico pastrocchio. Prima il rilascio di una concessione (giustamente) per i diportisti della zona, poi le promesse ad aspiranti di ulteriori concessioni demaniali, che addirittura avevano pagato il relativo canone e acquistato le attrezzature pronte per il loro uso. Costoro hanno poi vissuto un clamoroso dietrofront da parte dell’amministrazione, che ha dichiarato quella zona balneare e non più portuale, come invece si evince dal Portolano e quindi dal nostro PRG. Una bella botta in testa a zone pregiate come le Piscine naturali e la spiaggia dorata di Cala Feola.
In ogni caso fino a quando non verrà realizzato il porto turistico a Cala dell’Acqua, l’unico punto naturale (anche per la presenza di una piccola scogliera) per il riparo dei natanti rimane appunto la zona di Cala Feola.
Ora è nostro intendimento, sperando anche nel buon senso di altre amministrazioni coinvolte nel procedimento, poter far convivere entrambe le ipotesi cioè la balneazione e la presenza dei natanti a motore, attraverso la delimitazione controllata delle acque di balneazione e delle acque concesse per l’ormeggio ed il noleggio delle imbarcazioni. Non a caso abbiamo anche deciso di stralciare l’area di Cala Feola dal predisponendo PUA e realizzare un Piano di Zonizzazione ad hoc, seppur transitorio, in attesa della realizzazione del porto turistico di Cala dell’Acqua.
D. Uno dei progetti di questa amministrazione è l’allungamento della stagione turistica che tra le altre aspettative ha anche quella di creare lavoro per chi non ce l’ha e aggiungo in particolare per i residenti invernali: come state procedendo per creare le premesse di lavoro che garantiscano la residenza per tutto l’anno a Ponza?
R. La residenza in questo caso intesa come soggiorno per tutto l’anno, secondo me, non si ottiene creando posti di lavoro se non in piccolissima percentuale, perché i motivi che spingono i nostri concittadini all’allontanamento dall’isola durante la stagione invernale sono ben altri. Comunque l’allungamento della stagione turistica porterebbe ad un allungamento dei contratti di lavoro che oggi sono stipulati nella maggioranza dei casi per i soli tre/quattro mesi estivi. Porterebbe ad una ricchezza aggiuntiva non solo per i datori di lavoro ma anche per i propri dipendenti in virtù dell’allungamento della propria posizione contrattuale. Quindi una maggiore propensione all’investimento ed allo svago.
Tutte le buone premesse per allungare la stagione ci sono: le attività turistico ricreative possono partire anche il 1° aprile, se lo vogliono, invece che il 1° maggio; la Laziomar privatizzata inaugurerà nuovi collegamenti da Anzio in aprile (invece che a fine giugno, quando la compagnia era statale/regionale); la Cosap (tassa di occupazione del suolo pubblico) sarà molto leggera per chi resterà aperto tutto l’anno e molto cattiva per chi lo sarà solo nei tre mesi estivi… E altro ancora.
D. Cosa ti senti di promettere a tutti i cittadini di Ponza in termini di tutela della residenza invernale?
R. Io ho deciso con tutta la mia famiglia di rimanere attaccati allo “scoglio”, vuoi per motivi di lavoro, vuoi per motivi affettivi, vuoi anche perché avendo due figli piccoli pensiamo che quale realtà migliore possa essere per loro quest’isola per una crescita “sana”, “libera” e “controllata”. Ma ci sono anche tanti motivi che vorrebbero spingerci all’allontanamento. Quindi viviamo quotidianamente le carenze sociali e dei servizi in genere presenti su quest’isola. Dei piccoli passi avanti in questo senso io inizio ad intravederli: la mensa scolastica, lo scuola bus, dei piccoli parchi giochi, le associazioni culturali tipo ’A Priezza, il Nuovo Teatro Ponzese, che quest’inverno ci hanno rallegrato, e non finiremo mai di ringraziarli, con le loro recitazioni e manifestazioni. L’associazione Proloco che con il nuovo energico presidente è ritornata attivissima organizzando anch’essa delle bellissime iniziative culturali ed anche l’associazione Cala Felci che ci sta aiutando proprio in questi giorni ad organizzare una bella giornata per il prossimo carnevale.
Ho chiesto ed ottenuto dal Sindaco che una parte dei soldi incassati per la tassa di sbarco vengano utilizzati anche per la creazione di un progetto che chiameremo “Ponza d’Inverno”, che con le dovute proporzioni anch’esso sarà ricco di eventi e manifestazione al pari di “Ponza d’Estate”.
Mi appello all’invito fatto dal Sindaco nell’ultimo incontro di Calacaparra da “Angelino”: collaboriamo insieme, noi stiamo dalla parte dei cittadini onesti e senza pregiudizi.
Ringrazio il Consigliere Giuseppe Feola per le esaurienti risposte date alle mie domande, su argomenti molto complessi e strategici per il futuro sviluppo economico. Adesso gli operatori della nautica, dell’edilizia, ma anche i giovani e le associazioni culturali, hanno a disposizione delle informazioni forse più complete e possono intervenire per far sentire al Consigliere e a tutta l’amministrazione la loro opinione sulle problematiche affrontate nell’intervista.