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Riprendiamo da www.corrieredilatina.it l’articolo di Luisa Guarino sullo spettacolo della Compagnia ‘A Priezza di sabato e domenica a Latina.
La Redazione
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Latina. Non solo risate con “Porta Capuana”, la compagnia di Ponza conquista il pubblico del Cafaro
Simpatia, bravura, freschezza: sono alcuni degli elementi che caratterizzano la compagnia teatrale ‘A Priezza di Ponza e che ne hanno decretato ancora una volta il successo in occasione della sua più recente performance al teatro Cafaro di Latina, nel week end del 22 e 23 febbraio, nell’ambito della 18^ Stagione Fita, la Federazione italiana teatro amatori. Il comitato provinciale presieduto da Tonino Cicinelli, con la direzione artistica di Gabriele Sanges, ha ospitato per il terzo anno consecutivo sul palcoscenico latinense il folto e affiatato gruppo isolano, che nel panorama della prosa amatoriale pontina ricopre un ruolo particolarissimo. Dopo aver presentato negli scorsi anni, a cominciare dal ‘battesimo’ del 2005, soprattutto testi di Eduardo, i nostri hanno messo in scena stavolta “Porta Capuana”, una commedia in tre atti di Ettore Castagna, autore poco più che cinquantenne calabrese, musicista, scrittore, antropologo ed etnomusicologo, che si occupa di recupero e valorizzazione delle culture dei diversi territori, soprattutto del centro e sud d’Italia. Ed è proprio ‘all’ombra’ di Porta Capuana, uno dei luoghi storici di Napoli, in un tipico ‘vascio’, sotto il livello di strada, abitato dalla famiglia Iavarone e affollato da un microcosmo di amici e conoscenti, che si svolge la vicenda interpretata dal gruppo della Priezza, con adattamento e regia (anche se in realtà si tratta di un lavoro corale) di Assunta Scarpati e Beniamino Mazzella.
Aniello, Carmela e la loro Pupella. Il basso è abitato da fruttivendolo Aniello, dalla moglie Carmela e dalla loro figlia Pupella; essi però non sono soli, perché nei piccoli locali confinanti con il negozio del capofamiglia, fruttivendolo, aleggia una figura misteriosa e onnipresente anche se invisibile, ‘o munaciello, il fantasma di un piccolo monaco. Nessuno lo vede ma la famiglia avverte gli effetti della sua presenza, positivi e negativi, fino a quando la giovane Pupella non confessa di essere incinta. Da qui una serie di commenti e reazioni, la maggior parte privi di razionalità. Ma papà Aniello vuole vederci chiaro… Tra colpi di scena e un tocco di autentica sceneggiata che vedrà protagonista con tanto di agnizione finale ‘Peppe ‘a permanente’, insospettabile guappo, la vicenda si dipana secondo i migliori criteri dell’happy end, fino alla scoperta di quello che, sotto le mentite spoglie non solo del ‘riffatore e femminiello’ Niculino ma anche dello stesso ‘munaciello’, si rivelerà il futuro padre, facoltoso e nobile.
L’incursione delle venditrici del Buvero. Un racconto dunque ricco e articolato, in cui giovani (con diverse nuove presenze) e meno giovani non si risparmiano. Movimentata e coloratissima ‘l’incursione’ delle venditrici del ‘Buvero’, il mercato del Borgo di Sant’Antonio, che con la stazione e la zona dei Tribunali confina con Porta Capuana.
Gli Attori. In scena, e speriamo di non dimenticare nessuno, poiché l’organico della compagnia si presenta in costante divenire, ci sono: Beniamino Mazzella, Assunta Scarpati, Lina Raso, Silverio Scotti, Chiara Verginelli, Ugo Vitiello, Silverio Vitiello, Rosario Reali, Michele Nocerino, Lia Mazzella, Anna De Martino. Venditrici del Buvero: Ines Vitiello, Martina Aversano, Martina Carannante, Giuseppina Aversano, Lorenza De Chiara, Arianna Feola. Scenografia Rosalia D’Atri; macchinisti Walter Primini, Nino Pizzella, Emilio Aprea; trovarobe Lucia Conte; attrezzista Carmela Silvestri; trasporti Massimo Marcone. Un lavoro di gruppo, faticoso e tenace, pieno di passione, spesso ‘alla cieca’. Solo sul palcoscenico del Cafaro infatti i nostri riescono a vedere completo e concreto il risultato del loro impegno, in uno spettacolo (ci riferiamo naturalmente alla serata di sabato) che è allo stesso tempo prova generale, anteprima e prima. Per questo il loro entusiasmo genuino, unito alla preparazione e alla bravura, ancor più coinvolgono e convincono gli spettatori.
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