di Carlo Ponzi
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Riceviamo da Carlo Ponzi questo notevole scoop su un particolare del mosaico della Ss. Trinità posto sopra l’altare centrale.
La Redazione
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Non è la prima volta che il secondo tempo del fotografo, l’attenta osservazione di una foto scattata insieme a tante altre, rivela un un aspetto interessante, un particolare che fa sobbalzare.
È accaduto con delle immagini prese l’altro giorno nella Chiesa di Ponza, del mosaico della cappella principale, in fondo, proprio sopra l’altare: questa, che molti di noi avranno visto tante di quelle volte, da non farci quasi più attenzione:
Il mosaico rappresenta ‘La Santissima Trinità’, con il Padre in alto, il Figlio in croce e lo Spirito Santo in forma di colomba tra loro.
La mia attenzione è stata attirata dalla parte superiore del mosaico e da un particolare da una scritta che mi è sembrata di vedere tra le pieghe delle vesti e i chiaroscuri.
Questo il particolare selezionato e ingrandito:
Mi è sembrata molto evidente la scritta – P O N Z A – distribuita in modo ineguale, con la A sull’estrema destra, guardando l’insieme (cliccare sulle foto per ingrandirle).
Ne ho parlato con un amico e abbiamo contattato Aniello De Luca, ‘memoria storica’ per molti aspetti del passato recente dell’isola, specie per quanto riguarda la Chiesa.
Non era a conoscenza della scritta, ma ci ha raccontato cose interessanti riguardo alle immagini che nel tempo hanno adornato la cappella centrale.
Per quanto ne sa Aniello, il dipinto che inizialmente era posto nella cappella centrale, (forse) fin dalla costruzione del corpo più antico della Chiesa (alla fine del settecento – leggi qui), era quel quadro della SS. Trinità che per molto tempo è stato sopra il portone e la scala d’ingresso (quindi all’estremo opposto della Chiesa, rispetto al mosaico). Chi sa dov’è ora quel quadro?
La chiesa fu successivamente allungata, per iniziativa del parroco Dies e con grande partecipazione popolare, negli anni tra il 1940 e il ’48 – con un prolungamento dei lavori a causa della guerra – trasformandone l’originaria pianta circolare in longitudinale; contemporaneamente venne ridotta la scalinata d’ingresso e chiuso il pronao.
Queste le foto (riprese dal sito) della Chiesa com’era (ancora negli anni ’30) e com’è ora:
E arriviamo alla decorazione degli interni.
Per la capella centrale venne commissionato al Maestro Gennaro Valiante un dipinto della SS. Trinita. Il Maestro Valiante è anche l’Autore dell’affresco dell’Addolorata, nella cappella di sin. guardando l’altare (guarda e leggi qui).
Il dipinto della cappella centrale si può vedere, parzialmente coperto, nella foto in B/N qui sotto; e analogamente abbiamo la veduta attuale (tutte le foto sono state riprese da questo sito (leggi qui) :
La foto di un matrimonio del 1951. Notare che ancora con ci sono le panche e le sedie erano gestite da una ‘sediara’, all’epoca una signora molto bassa che aveva come soprannome “Parmetella” (perché era alta come un palmo: Palmetella)
Ha scritto Luigi Dies (jr) in un commento sul sito (03.12.2012): “L’opera (del Maestro Valiante – NdR) fu portata a termine in sei giorni, dal 17 al 23 dicembre 1945. si trattava quindi quasi sicuramente di un opera di pittura e non di affresco. La pittura è molto più delicata dell’affresco per cui, negli anni in cui la chiesa è stata trascurata, sicuramente, per le infiltrazioni, si è deteriorata a tal punto da risultare irrecuperabile. Da qui la decisione di sostituirla con l’attuale mosaico”.
Sempre su indicazione di Aniello De Luca torniamo in chiesa per fotografare la targhetta dell’esecutore materiale dell’opera (ci dice apposta in basso a dx del mosaico stesso. Effettivamente risulta anche dalla foto grande – CFR).
Detto fatto: il mosaico risulta essere opera di “M. Mellini – Firenze” e l’anno è il 1970. Ditta ancora operante, che senz’altro contatteremo.
Resta da confermare – nel caso che l’esistenza della scritta sia evidente a tutti, come a me appare – se l’iniziativa sia stata dell’artista o richiesta da chi ha commissionato l’opera. Chi era il parroco in quel periodo? Forse don Michele Colaguori?
Qualcuno ne sa di più?
Come un altre ricerche intraprese su questo sito, l’apporto di informazioni e di immagini che può venire dai lettori sarà di importanza fondamentale per chiarire questo piccolo mistero.
Vedi su YouTube una animazione grafica di quel che si vuole mostrare:
P.S.
Continuando a rimuginare sulla foto, ho notato che il numero dei raggi di luce che si dipartono dalla croce (tralasciando quelli piccolissimi che secondo me servono solo a riempire degli spazi, oppure hanno un significato che non so interpretare) sono in numero di 33 (trentatré, come gli anni di Cristo). Mi faceva notare un amico che nella iconografia sacra nulla è casuale. Vogliamo considerarlo allora un altro messaggio nascosto nell’opera? Parliamone ancora..!
Lino Pagano
21 Gennaio 2014 at 12:21
Avete ragione per quanto riguarda le lettere P O N restano sinistra guadando l’immagine la Z non è come la fate vedere in grande ma rimane a destra, inizia sopra l’ala della colomba e finisce con l’angolo del mantello sul braccio e subito dopo viene la A sono tutte della sessa misura, molto bella questa intuizione complimenti a Carlo occhio attento.
Carlo Ponzi
23 Gennaio 2014 at 07:56
Stimolato dall’interesse suscitato e dai commenti ricevuti, sia pubblici che privati, propongo una soluzione alternativa alla interpretazione precedente per la scritta identificata sul mosaico di Ponza. La differenza riguarda la localizzazione della lettera ‘zeta’ della scritta PONZA.
Il nuovo video da YouTube sostituisce il precedente, nell’articolo