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Per la seconda parte, leggi qui
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Quando all’età di 7-8 anni la nonna aveva iniziato a portarlo con sé per raccogliere l’occorrente – canne, vimini, olivastro – e gli insegnava poi a prepararli per intrecciare ogni genere di cesti, mai Gaetano avrebbe immaginato che un giorno quell’arte gli avrebbe consentito di non patire troppo la fame.
Infatti durante gli anni della prigionia il vitto era piuttosto scarso e ognuno si industriava al meglio per cercare qualche fonte di sostentamento.
Così Gaetano scoprì presto che i suoi canìst’ erano molto apprezzati e richiesti. Ad un certo punto anche altri commilitoni iniziarono ad aiutarlo a trovare la materia prima, potendo così anche loro usufruire di qualche vantaggio.
Gaetano rientra finalmente a Ponza nell’estate del 1947 e dalla primavera successiva ritorna sul S. Michele. Per quattro anni ancora la vita di bordo sulle ’mburchielle, fuori in mare con ogni tempo.
Finchè al termine della stagione del 1951 i rapporti con i proprietari si rovinano e Gaetano decide di cambiare imbarco e passa sulle petroliere, con cui continua a navigare fino al 1960. Il lavoro qui è molto diverso, ma ancora mare e cielo e sempre lontano da casa.
Una nave petroliera
Nel frattempo si è sposato e sono nati i primi due figli, Giuseppe e Pierino, mentre Lucia è in arrivo…
A quel punto decide che dopo tanta lontananza è ora di tornare a Ponza e starsene in famiglia. Ma certo non fermo.
Perciò fa tanti mestieri, dalla gestione di una piccola pensione familiare giù alla spiaggia di Santa Maria per i primi turisti che arrivano a Ponza, la muratura, un po’ di campagna.
Il tempo è passato in fretta…
Gli attrezzi di Gaetano
Gaetano mentre lavora un piccolo cestino
Gaetano intento al lavoro
Inizio della lavorazione; la base del cestino
Oggi Gaetano, si gode la pensione circondato dall’affetto dei figli e nipoti, dopo la perdita della cara moglie Assunta, e continua ad intrecciare tanti, tanti canisti per la gioia di chi come me apprezza queste manualità e saperi di un tempo che purtroppo si vanno perdendo.
Oggi non ci sono più i ragazzi/e che vogliano provare la soddisfazione di saper trasformare steli informi in oggetti belli e utili; o forse magari sì…
…Se qualcuno vuole imparare, Gaetano ha tanto da insegnare e raccontare!
Un cesto ultimato
Varietà di dimensioni e forme della produzione di Gaetano
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[Gaetano Mazzella. (3). Fine]
Antonino Di Stefano
18 Gennaio 2014 at 00:00
Mado’ Mimma, non mi stancherei mai di leggere le storie che racconti. Gaetano me lo ricordo!