di Vincenzo Ambrosino
Finalmente il ‘Turistico’ a Ponza! – così esulta il Consigliere Delegato all’Istruzione del Comune di Ponza:
“Da oggi è ufficiale, grazie al grande aiuto della Provincia di Latina, all’impegno del Provveditorato agli Studi di Latina e al Comune di Ponza, dal prossimo anno ci saranno due grandi cambiamenti/miglioramenti per quanto riguarda la scuola:
– autonomia piena con preside e segreteria dedicati solo alle scuole di Ponza, nessuna reggenza;
– cambiamento storico dell’indirizzo dall’attuale ITC a Istituto Tecnico per il Turismo, naturalmente solo per i nuovi iscritti”.
Voglio ricordare alla Consigliera del Comune un vecchio proverbio: “Quando fai bere tuo figlio alla sorgente ricordati sempre di chi l’ha conservata fino ad oggi”.
La lotta per la conservazione dell’autonomia scolastica è stata fatta negli anni da studenti e professori, personale ATA che hanno cercato e trovato il consenso di politici sensibili e delle famiglie isolane, contro anche Presidi e Presidenti, contro i numeri, contro la mancanza di finanziamenti e contro le riforme dell’istruzione volute da governi di destra.
Conservare in vita ancora la scuola a Ponza è stato merito di professori, famiglie e studenti che hanno scelto di lavorare e vivere con continuità in quest’isola, malgrado tutto.
Detto questo andiamo all’attualità.
Questa scelta del “Turistico” è stata fatta dall’amministrazione senza coinvolgere il personale della scuola e gli utenti, ma poco importa, perché siamo in una democrazia della delega in bianco, quindi l’importante adesso è il beneficio concreto che si spera apporterà all’isola questa novità.
Adesso tutto cambierà!?
Uno dei motivi ispiratori che ha spinto a cambiare l’indirizzo della superiore era di invertire l’esodo invernale legato alla scelta di formazione scolastica quindi dobbiamo dedurre che adesso con il “turistico”:
- aumenteranno le iscrizioni all’istituto superiore?
- potremo competere con le offerte formative continentali?
- Potremo convincere anche molti adulti a sacrificare la loro qualità della vita e restare a Ponza d’inverno?
Consiglio da subito al Sindaco e alla stessa Consigliera di contattare la Scuola Media e verificare quanti studenti hanno l’intenzione di iscriversi alla superiore di Ponza perché le notizie che mi giungono non sono incoraggianti.
Un altro motivo ispiratore era l’ambizione di dare all’isola nuove professionalità coerenti al sistema economico di base del territorio?
- Quindi fra cinque anni avremo nuove competenze per gestire le nuove professionalità al meglio?
Se devo parlare dell’isola che ho sotto a miei occhi dico che non serve alcuna nuova professionalità visto che il turismo è improvvisato e in mano ad organizzazioni familiari che gestiscono le loro attività con competenze tramandate da padre in figlio.
Ma qualcuno mi potrà dire che è appunto questo sistema familistico che va superato!
Certo che sì, per esempio i nuovi diplomati conosceranno oltre all’inglese e il francese, un’altra lingua il tedesco e queste competenze potranno essere impiegate per una offerta turistica che si vuole allungata e quindi servire gli stranieri, sempre più numerosi.
Ma la scuola è solo una sovrastruttura in un sistema economico che ruota intorno al turismo che rimane balneare, per cui il nuovo va tutto strutturato con idee, finanziamenti, impegno politico per creare la nuova organizzazione.
Ecco la vera politica da mettere in campo!
Un’amministrazione impegnata nel creare le condizioni strutturali e organizzative per allungare la stagione turistica.
Solo su questo aspetto ci sarebbe da parlare a lungo: l’amministrazione impegnata capillarmente nel coinvolgere associazioni ambientali, culturali, sociali, imprenditori e operatori economici a trovare la strada della cooperazione per garantire standard qualitativi e quantitativi e far fronte alle nuove offerte turistiche e ai relativi costi di gestione adatti alla bassa stagione.
Rivoluzione culturale!
“Non più un turismo che insegue la domanda ma un’isola che sceglie di investire in una sua offerta turistica compatibile con le risorse ambientali e storico-paesistiche, quindi investire su una residenza stabile e continuativa solo in questa ottica la scuola diventa la fabbrica che sforna le nuove conoscenze, le nuove professionalità per garantire tale offerta”
Tutto questo non l’ho sentito dire; per questo io rimango ancora freddo agli annunci e come quel filosofo francese osservo l’esistente: “Il cambiamento non è quello che facciamo, ma quello che ci succede”; in altre parole: “i governi, la politica, non determinano più un progetto, lo accompagnano semplicemente” perché sono le circostanze, le opportunità, le discontinuità, magari le inchieste della Magistratura che creano le realtà che ci condannano a vivere nel mondo in cui viviamo!
Emilio Aprea
22 Dicembre 2013 at 22:00
Caro Vincenzo,
era da anni l’attesa di questo cambiamento. La lotta per l’autonomia scolastica non ha nulla a che vedere con il cambiamento di “rotta” di una scuola che vive in un territorio a vocazione turistica. Tutti gli sforzi che sono stati fatti dagli attori, che tu citavi nel post, sono stati di vitale importanza per il mantenimento di una scuola che era destinata a chiudere o a mal funzionare e di questo tutta Ponza ne è grata!!!
Ritornerei invece sull’importanza di vedere la scuola come una fabbrica che produce lampadine ad incandescenza.
Purtroppo oggi il mercato non richiede questa tipologia di lampadine … chiede quelle a basso consumo…… la colpa è del mercato che non le compra?… o forse è della fabbrica che produce le lampadine sbagliate non richieste dall’ambiente in cui opera?
Io invece di rifarmi “a quel filosofo francese” preferirei pensare ad un sociologo della stessa nazionalità del tuo filosofo: Émile Durkheim.
Questo personaggio fu uno dei primi ad adoperare l’approccio comunemente noto come “funzionalista”. Secondo questa visione, gli ordinamenti, le manifestazioni e le istituzioni di una società (scuola) sorgono per rispondere a delle particolari funzioni, cioè a dei bisogni della società medesima.
Il progetto pedagogico di Durkheim si inscrive nel solco della pedagogia positivista, della quale presenta alcuni caratteri, come la grande importanza attribuita, nei programmi scolastici, alle materie tecnico-scientifiche, o il tentativo di elaborare una proposta pedagogica non solo “speculativa”, ma che utilizzasse il più possibile metodi empirici.
vincenzo
23 Dicembre 2013 at 11:20
Attento Emilio, io ho lanciato la sfida alla nuova classe dirigente; molta parte di questa classe dirigente faceva parte di Ponza C’è, da cui io mi aspetto che ancora faccia emergere le nuove idee che insieme abbiamo enunciato in passato. Io dico, sarete mai capaci ad impostare una politica del cambiamento reale non solo annunciato o auspicato? Non basta che un elemento della società (si spera) funzioni meglio se il resto non solo rallenta il processo di progresso ma addirittura lo spinge verso il baratro.
Dopotutto lo stesso Durkheim faceva l’esempio di un essere vivente formato da tanti organi che avevano funzioni specifiche: “Ogni parte di una società o di un corpo vivente ha una funzione e quanto più queste funzioni differiscono, tanto più è difficile per una parte sostituirne un’altra. Il risultato finale, sia per gli organismi che per la società, è un tutto costituito da parti interdipendenti.”
Comunque Emilio, quando una squadra di calcio perde, di solito si sostituisce l’allenatore, non si possono vendere tutti i giocatori e di solito capita che il nuovo allenatore vinca la prima partita, ma non sempre riesce a salvare la squadra.
La prima partita per esempio è incrementare le iscrizioni al nuovo istituto.
Auguro tanta fortuna al nuovo indirizzo e un buon Natale a Te
Emilio Aprea
23 Dicembre 2013 at 12:32
Caro Vincenzo,
la prima partita non è aumentare le iscrizioni…. questo potrebbe essere la finalità che si risce a vedere in 2, 3 o 4 anni. La cosa importante è adattare ancora meglio l’indirizzo turistico alla realtà locale. Ti invito a vedere la scuola con un altro occhio, come quella “cosa” che deve stare a servizio del territorio.
E’ inconcepibile conoscere bene la matematica o la scienza delle finanze quando poi nessuno conosce l’isola di Zannone. Mi rifaccio al sociologo d’oltralpe sostenendo che bisogna utilizzare tecniche e metodi pedagogici il più possibile empirici, dove meglio di Ponza si può cercar di provare a studiare il fenomeno turistico e magari indirizzarlo, deviarlo, modificarlo,capire cosa vogliono i turisti e che cosa noi dovremmo offrire…. proprio per non produrre le famose “lampadine ad incandescenza”!!!
Anche a te Tanti AUGURI!!!
Carlo Ponzi
11 Gennaio 2014 at 07:06
Salve,
ieri pomeriggio ho partecipato alla riunione indetta dall’Associazione Commercianti; è stato inviato anche il sig. Sindaco che in un lungo intervento ha tenuto a precisare che da settembre 2014 prenderà il via il nuovo istituto tecnico ALBERGHIERO che si avvicenderà all’istituto di Ragioneria.
A mio parere è una bella notizia che se confermate, e non ho motivo per dubitarne, proietta i giovani dell’isola verso un indirizzo scolastico che meglio si coniuga con le esigenze di Ponza, bisognosa di professionalità in questo settore