.
Michele, il tuo malevolo giudizio (leggi qui) denota superficialità di analisi e scarsa conoscenza dei meccanismi con cui il sito è strutturato.
I pezzi che ci giungono dai vari collaboratori sono pubblicati nell’ordine in cui arrivano. Il numero degli articoli proposti è variabile, così pure la frequenza dei commenti. Ma non ci sono interferenze di sorta, al riguardo.
La prima pagina contiene cinque pezzi, e ci siano dati la regola di non superare tale numero nella pubblicazione giornaliera, per garantire a ciascuno la permanenza “in prima” per un tempo adeguato; ovviamente essi non “scompaiono”, ma scorrono in basso e si possono richiamare con i quadratini a fondo pagina.
Nella banda a scorrimento orizzontale ci sono invece i cinque articoli giudicati “di rilievo”, a giudizio della Redazione: ‘seminali’ o innovativi, o che aprono nuove strade e orizzonti. Questi sì che permangono più tempo.
Il sito è abituato alle critiche. Nel tempo ce ne sono arrivate a decine, e di tenore opposto, il che in qualche modo le azzera.
Riguardo a quest’ultimo sospetto di Michele Rispoli – La Redazione ha sempre dato spazio a tutti, però… c’è un però… – è appena il caso di ricordare che un ‘redazionale’ di civile critica (peraltro ben argomentata) sull’Estate Ponzese ci ha attirato l’accusa di “attacchi immotivati nei confronti dell’Amministrazione” e che (forse in relazione a ciò?) il Sindaco da vari mesi ha smesso di scrivere sul sito.
Quanto ad avere ‘a panza chiena e a fare per questo dei buoni articoli, è del tutto ovvio che in stato di bisogno non si può certo avere il punto di vista più sereno ed equilibrato per capire e analizzare i problemi.
Il sito è nato da una grande passione e richiede un impegno continuo. Prima di criticare a cuor leggero si dovrebbe avere maggior esperienza del lavoro e del coinvolgimento che comporta.
Piuttosto, approfittiamo della critica di Michele per rivoltarla e per richiedere ai lettori ponzesi del sito una attenzione diversa da quella riservata a Facebook.
Gli articoli che pubblichiamo (e/o che vorremmo ricevere) non sono fatti di battute estemporanee, da dimenticare un attimo dopo; vogliono costituire l’approfondimento di un problema e richiedono tempo e impegno nella lettura.
Gli allegati .pdf ad alcuni articoli, messi in tal forma per non appesantire il testo base, sono fondamentali alla comprensione di esso; ma in quanti li leggono?
Per il resto il sito non può sostituirsi all’impegno civile che è richiesto al singolo cittadino; i problemi sono sempre più complessi di quello che sembra e le “chiacchiere da bar” non ne hanno mai chiarito né risolto alcuno.
Michele si rivolge ad un facile capro espiatorio – la Redazione – ma così facendo ci dà occasione per metter l’accento sul vero senso del problema ponzese: scarsità e/o mancanza di valide analisi per contenuto, argomentazioni, diversità di soggetti che scrivono.
Questa latitanza è la misura della realtà ponzese fatta di paure (nessuno parla, perché i più hanno paura di perdere anche il poco che hanno), di assenze (troppi, incassato il malloppo, vanno a svernare altrove), di fatalismo e disinteresse (quante persone erano presenti all’ultimo Consiglio Comunale?). Per non parlare della scarsa partecipazione dei ponzesi alla vita civile, al massimo chiacchiere fatte solo di “sentito dire”; quest’ultimo, altro ben conosciuto male locale.
In quanti hanno scritto per chiedere chiarimenti sulle decisioni dell’ultimo Consiglio Comunale?
Qualcuno si sta chiedendo per quanto tempo la spiaggia di Frontone resterà chiusa per lavori? O quali danni la sua chiusura comporterà all’intera economia turistica dell’isola, considerato che di Chiaia di Luna si ha ormai solo il ricordo? O ancora quali siano i motivi veri che impediscono l’apertura di Chiaia di Luna?
I destini di Frontone o di Chiaia di Luna, del Faro della Guardia o dei terreni ex-SAMIP sembrano interessare quanto la presenza della vita su Marte.
Michele, davanti al dito che indica il cielo, ha da ridire sul dito..!