intervista di Sandro Russo
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Dopo aver lanciato l’idea di un’intervista, che lei ha accettato volentieri, incontriamo Ike (Ulrike Brokoph) in due occasioni, a Sant’Antonio e nella sua casa di Sopra Giancos.
Parliamo con lei della decisione di venire a vivere a Ponza. Una scelta di vita che data dal 1995 e perdura tuttora.
Ciao Ike, tu sei tedesca. Se penso alla Germania, mi viene in mente il grande paese continentale al centro dell’Europa; non penserei mai al mare… Invece?
…Invece..! …Quando io penso alla Germania penso proprio al mare: al luogo dove sono nata e alle isole della mia infanzia: le isole più grandi del mare del Nord, dove abitava mio zio e dove facevamo le vacanze d’estate. Quelle isole minuscole che si chiamano “Halligen” e hanno a volte una casa sola…
Oh oh… Credo di aver bisogno di qualche ‘rinfrescata’ di geografia, se no non capisco di cosa stiamo parlando…
Google map dell’Europa. Il contrassegno marca la posizione di Kiel, tra il mar Baltico e il Mare del Nord (cliccare per ingrandire)
Sono nata a Kiel, nella parte della Germania che affaccia sul mar Baltico.
La città si è sviluppata enormemente come porto di guerra, per impulso di Guglielmo II, prima della 1a Guerra mondiale; è tuttora sede di un enorme cantiere navale. Attualmente è il porto di partenza della maggior parte delle crociere per la Scandinavia.
Il porto è anche il terminale sul mar Baltico del ‘Canale di Kiel’ (in tedesco: Nord-Ostsee Kanal, detto anche NOK), una via d’acqua artificiale (la più frequentata del mondo), di 98 chilometri, che collega il mare del Nord (a Brunsbüttel) al Baltico.
Nella Google map della zona sono visibili anche le isole Halligen [in italiano isole Frisone: in realtà quattro isole e dieci Halligen (isolotti)], lungo il profilo di ponente della Danimarca, ma politicamente appartenenti alla Germania. Tra di esse Sylt, dalla curiosa forma ad àncora, Langaness e Hooge. Anche visibile il canale che collega Kiel sul Baltico a Brunsbüttel, sul mare del Nord (vedi nel testo)
Com’era la tua famiglia?
Padre architetto, madre insegnante; una sorella più piccola di me, Annette, appassionata di lingue, che è stata in Italia prima di me; insegna lingue e fa la traduttrice. Ha girato molto ma sta forse tornando in patria…
Dicevi che il mare è stato molto presente nella tua infanzia?
Sì, le isole dove andavamo sempre erano quelle lungo la costa della Danimarca; mio zio ci abita ancora, così anche i miei cugini. Quando ero piccola facevamo a scambio di casa per un periodo; loro venivano da noi a Kiel e noi ci trasferivamo sull’isola…
Tutta l’infanzia così?
Sì, da quando ricordo, fino ai miei 8-9 anni. Poi a 10 anni siamo andati per la prima volta in Danimarca. Il posto era Lønstrup, dove sono le case al mare dei danesi. La casa era su un’alta falesia e per l’erosione anno dopo anno succedeva che qualcuna delle case precipitassi giù… Ma era anche un posto bellissimo, con una spiaggia di 25 km, su cui correre… Lì potevamo scatenarci, in completa libertà, tra le dune, il mare e il vento…
C’era anche una chiesetta, mandrie di cavalli selvaggi e un faro..!
Immagini di Lønstrup: il faro di Lønstrup è connesso alla grande duna con la “tilsandete Kirken” (chiesa insabbiata)
Il faro della passeggiata lunga è quello di Hirtshals, all’estremo superiore della penisola dello Jutland
Ike (dietro) con la sorellina Annette, con lo sfondo di onde del Nord
Così il mare ha sempre fatto parte della tua vita…
Sempre..! Anche dopo, altri posti sul mare, come per gli studi successivi, in Architettura a Eckernförde (1984-1989), un villaggio di pescatori poco lontano da Kiel; tranne in definitiva solo un mezz’anno a Berlino e un anno e mezzo a Monaco, per il lavoro in Architettura.
Quando avevo 15 anni con tutta la famiglia abbiamo scelto una destinazione diversa: siamo andati in Austria. Per la prima volta non ero libera, ma relegata in una pensione di due stanze di un villaggio per turisti. Ebbene, anche lì, mia sorella e io abbiamo supplito a questa mancanza frequentando per la maggior parte del tempo la piscina comunale.
Di quel viaggio in Austria ho un altro ricordo importante. Non della vacanza in sé, non particolarmente gradita, ma della breve puntata che abbiamo fatto a Venezia . Ecco, mentre arrivavamo in quella città, dal mare, ho capito che era lì – non a Venezia, ma in Italia – che avrei voluto vivere in futuro.
L’arrivo a Venezia, in vaporetto: quasi un classico! Come non ricordare le pagine de “La morte a Venezia” di Thomas Mann (Der Tod in Venedig; 1912) e il film che ne ha tratto Visconti nel 1971 “Morte a Venezia”...
Quindi già dai tuoi 15 anni sapevi che non avresti voluto vivere in Germania?
Sì, e se è per questo, anche mentre studiavo avevo chiaro che non avrei voluto fare l’architetto; per motivi personali sono stata per un periodo a Berlino da cui sono andata via con piacere.
Avevo 28 anni e mi preparavo al grande salto verso il sud: la Grecia prima e poi l’Italia…
[La scelta di Ike. (1) – Continua]