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Per la citazione di Etty Hillesum, da parte di Emanuela Siciliani, tra i libri sull’Olocausto, leggi qui
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E’ tornato l’autunno con le sue atmosfere; i colori smorzati… Le nebbie che nascondono, suggeriscono, fanno immaginare… La luce gioca con le foglie e il rumore del vento riempie il silenzio. Siamo disabituati al silenzio; avvezzi a sovrastarlo o riempirlo con ogni mezzo.
Ma il silenzio ha anche i suoi estimatori …e c’è una letteratura del silenzio:
“…Vorrei scrivere parole che siano inserite in un gran silenzio, e non parole che esistono soltanto per coprirlo, e disperderlo: dovrebbero accentuarlo, piuttosto… […] …E’ così che voglio scrivere [come aveva visto ad una mostra di stampe giapponesi – Ndr]: con altrettanto spazio intorno a poche parole […] …Mi piacerebbe dipingere poche parole su uno sfondo muto […] e la cosa più importante sarà stabilire il giusto rapporto tra parole e silenzio: il silenzio in cui succedono più cose che in tutte le parole affastellate insieme… […] …Non sarà un silenzio vago e inafferrabile, ma avrà i suoi contorni, i suoi angoli, la sua forma: e dunque le parole dovranno servire solo a dare al silenzio la sua forma e i suoi contorni, e ciascuna di loro sarà come una piccola pietra miliare, o come un piccolo rilievo, lungo strade piane e senza fine o ai margini di vaste pianure.” (*)
[Da: Etty Hillesum (*) – Diario (1941-1943), Adelphi Milano 1996]
(*) Etty Hillesum è una giovane intellettuale ebrea-olandese, morta ad Auschwitz a 29 anni.
Nota
Per rimanere in tema, “Nuit et brouillard” (“Notte e nebbia”) è il titolo di un impressionante documentario di 32 min. del regista francese Alain Resnais del 1955, sui campi di sterminio nazisti (assistente alla regia: Chris Marker, un nome da ricordare).
Il titolo a sua volta riprende le parole in lingua tedesca Nacht und nebel (appunto ‘notte e nebbia’) che contrassegnarono l’operazione di annientamento.