a cura della Redazione, con la collaborazione di Linda Mastropietro e Simone Casalino
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In una stagione notoriamentre povera di fioriture, come l’inizio dell’autunno, si nota perfino una pianta umile e poco appariscente come ’a prùdeca – Inula viscosa, Fam. Asteraceae.
È una pianta erbacea, con fusti semi-legnosi alla base, alta in genere 60-80 cm. con foglie allungate, appiccicose, che emanano un aspro odore resinoso; come d’altronde è registrato dal nome botanico ‘viscosa’ .
È una specie tipicamente amante del sole (quindi diffusa nelle regioni mediterranee) e degli incolti, dei ruderi e in genere di terreni poveri e pietrosi.
I fiori sono riuniti in vistosi capolini gialli di 1-1,5 cm di diametro, a loro volta riuniti in abbondanti e lunghe pannocchie terminali. Sono tipici fiori composti, come tutti i fiori della vasta Famiglia delle Asteraceae – es. camomilla, girasole -, leggi qui.
La pianta si diffonde anche perché non è brucata dagli animali a causa del suo odore sgradevole e del sapore amarognolo (non è appetita neanche dai conigli).
Viceversa è una pianta mellifera abbondantemente bottinata dalle api, soprattutto per l’abbondante produzione di polline e la lunga fioritura, in un periodo in cui poche altre piante sono fiorite. Questa pianta contribuisce pertanto alla produzione, nella tarda estate e in autunno, di miele millefiori.
A Ponza è molto conosciuta, proprio con il nome dialettale (prùdeca o anche prùteche); forse per gli antichi usi che vengono riportati nel libro di Ernesto Prudente ’A sporta d’u tarallare (1994):
“Si spargevano le foglie per le stanze e le pulci vi si attaccavano. Le foglie venivano messe sulle ferite per farle rimarginare. Secche venivano usate come tabacco”.
Indagando ancora sui libri (1), (2), si trova che il liquido ottenuto bollendo il rizoma della pianta (decotto), per applicazione esterna, fosse il rimedio classico contro i pruriti in genere (eczema, herpes, eruzioni cutanee)
Quanto all’impiego ‘antipulci’, esso si esplica almeno di due modi: un vero e proprio effetto ‘insetticida’ poiché gli insetti sono attratti e storditi dalle secrezioni odorose della pianta; inoltre le foglie, per le loro caratteristiche risultano ‘adesive’ nei confronti delle pulci, con risultati simili alla carta moschicida di una volta.
Che in tempi di penuria, le foglie essiccate si fumassero, risultava anche a noi (leggi qui), confermato da certi amici delle Forna, che avevano spacciato la notizia come una ricercatezza botanica (!) …Ma ad una ricerca più approfondita, le nostre fonti sono risultati inattendibili: – Chi, chille!? …Chilli llà se fummaveno pure ’u ppaliér’! (paliere, o paliero: qualunque tipo di erba secca).
Una pianta di Inula viscosa (in primo piano), appena prima della fioritura, durante la vendemmia al Fieno
Ancora a Ponza, altri esemplari di ‘prudeca’, sempre a punta Fieno. Malgrado la fame, neanche gli asini la gradiscono, così che la pianta cresce e si diffonde indisturbata
Bibliografia
(1) – Umberto Boni, Gianfranco Patri – Le erbe medicinali aromatiche cosmetiche (in due volumi). F.lli Fabbri Edifori; 1976
(2) – Selezione dal Reader’s Digest: Guida pratica ai fiori spontanei in Italia; Milano, 1983