di Paolo Iannuccelli
E’ stato un successo, non c’è che dire. Eravamo in tanti, sabato sera, a percorrere le strade ed i luoghi dei confinati politici, ascoltare le lettere inviate ai familiari, i rapporti delle autorità fasciste, racconti dal vero come quello della signora Schiano, documenti inediti.
Ponza racconta ha fatto centro, soprattutto in vista del 2o14, quando ricorreranno i 75 anni dalla fine del ‘Confino’.
E’ stato sottolineato un episodio forse dimenticato: l’uccisione con una fucilata di una guardia del dodicenne Salvatore Scotti; ai familiari fu impedito di vedere il corpo del ragazzo e furono diffidati a presentare denuncia: si disse che era morto per cause naturali.
Le lettere dei confinati sono piene di permessi richiesti e negati, era quasi inpossibile recarsi a casa per gravi motivi familiari.
A Sandro Pertini fu negato il permesso di andare a trovare la madre morente.
Nel corso della serata sono stati sottolineati i pestaggi e gli sberleffi ai quali erano sottoposti gli antifascisti, i raid dei MAS in mare che danneggiavano le reti dei pescatori, le minacce alle ragazze ponzesi che si incontravano e si fidanzavano con i sorvegliati.
Speriamo di vederci presto, cari amici. Chi ben comincia…