la Redazione
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Dove si trova la deliziosa casetta vista mare in cui Giorgio Amendola e la sua Germaine muovono i primi passi di vita matrimoniale?
Qual è la terrazza da cui Pietro Nenni punta il binocolo verso Santa Maria per osservare il suo ex compagno di partito Benito Mussolini, da poche ore prigioniero?
Dove sarà mai ubicato il balconcino da cui, secondo Silverio Corvisieri, un focoso e canterino Sandro Pertini annuncia urbi et orbi incontri notturni con la sua fidanzata isolana, invero alquanto improbabili, considerata la morigeratezza delle fanciulle ponzesi dell’epoca nonché i controlli ai quali i confinati erano soggetti?
Sono domande che lo studioso, il lettore di biografie, l’appassionato di storia si sono certamente posti, senza trovare risposte: mancano targhe commemorative, mappe informative, opuscoli, e persino la lettura dei fascicoli conservati all’Archivio di Stato non fornisce informazioni in merito. Ricorrendo alla memoria dei nostri vecchi, qualche notizia l’abbiamo ricavata, ma la mappa è ancora scarna ed incompleta. Altrove, le cose vanno diversamente: Ventotene avrà tra qualche mese l’Archivio del Confino; prende piede il turismo letterario e storico, ancora di nicchia ma molto promettente, che conduce gli appassionati sui luoghi del Gattopardo e persino nell’inesistente Vigata di Montalbano.
Ponza racconta risponde come può, chiamando a raccolta redattori e collaboratori del sito, in un’ operazione a costo zero in cui, come è accaduto in passato, la passione supplisce all’assenza di risorse.
Proponiamo una passeggiata lungo le vie dei confinati, durante la quale ci fermeremo davanti alle abitazioni di alcuni di loro, daremo le informazioni basilari su vita ed opere e leggeremo brani che essi hanno scritto mentre erano relegati sull’isola, tratti da lettere, diari, memorie.
Cercheremo di illustrare il significato dell’esperienza confinaria attraverso le parole dei protagonisti. Cercheremo di capire quali riflessi il confino abbia avuto sulla popolazione residente, “confinata in casa propria”.
Invitiamo tutti a fare quattro passi con noi e a discuterne: i lettori abituali di Ponza racconta, chi ci segue sporadicamente e chi neanche ci conosce; soprattutto speriamo di vedere i giovani, gli studenti.
Ci troveremo alle 18 di sabato 14 settembre, davanti all’edicola dei giornali a sant’Antonio; nel frattempo, chiediamo ai frequentatori del sito che hanno notizie riguardanti le case abitate dai confinati di comunicarcele: aiutateci a costruire la mappa del confino e a ricostruire un capitolo della nostra storia.
Scene dal film “Un’isola” di Carlo Lizzani (1986), girato a Ponza